Onore a Enrico Hüllweck
Giovedi 29 Ottobre 2009 alle 17:48 | 2 commenti
E' passata così, in sordina, fra le notizie di second'ordine, l'avvicendamento fra Enrico Hüllweck e Francesca Lazzari come rappresentante del Comune di Vicenza nel cda del Teatro Stabile del Veneto. La Lazzari ha aggiunto così un altro tassello all'espansione della sua influenza personale sul teatro di viale Mazzini, di cui è già consigliere in qualità di assessore alla cultura. Data la sua nota passione teatrale, la Lazzari punta ad aver una voce decisiva sulla programmazione. Ma le dimissioni dell'ex sindaco di centrodestra, lasciatecelo dire, ci lasciano addosso un senso di malinconia. Ai perdenti va reso l'onore delle armi.Â
Ridottosi a fare l'attendente personale del ministro della cultura Sandro Bondi, cioè il segretario del segretario di Berlusconi, il phonatissimo Enrico a Vicenza non se lo fila più nessuno. Molti che un tempo gli facevano la riverenza adesso non lo salutano per strada. Eppure fino ad un anno fa era il primo cittadino di una maggioranza che ha governato per due mandati consecutivi, riuscendo a restare in sella pur se strattonato a destra e a manca dalla moglie Lorella Bressanello (l'ex lady di ferro dell'urbanistica), da Manuela Dal Lago, da Carla Ancora, da Giorgio Conte, da Lia Sartori. Col parlar forbito e coi suoi panciotti stile Prima Repubblica, Hullweck aveva battuto sia l'archeologico Giorgio Sala nel '98 che il debole Vincenzo Riboni nel 2003. Sul viale del tramonto, persa l'occasione di uno scranno in parlamento, bistrattato e dimenticato da tutti, oggi è ancora assiso sulla poltrona di presidente del "suo" teatro. Ma potremmo giurare che la sua uscita dal vertice dello Stabile preannuncia il suo forzato abbandono anche dalla fondazione che gestisce il Comunale.
Che eredità lascia? A parte quella bruttura che è appunto il teatro (che si porta dietro pesanti ombre sullo scambio coi Pomari del solito re del cemento Gaetano Ingui) e la vendita della Centrale del Latte che ne fu il viatico, di lui non rimane quasi nulla. Quasi, perché un altro Hüllweck destinato a divulgare in città il nome della stirpe c'è: suo figlio Giorgio, diventato nel frattempo cronista dell'emittente TvA.
Alessio Mannino
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