No ad aspettativa lavoratrice Comune, sì part time "maschile" e discusso: Barbieri protesta
Giovedi 23 Agosto 2012 alle 09:46 | 1 commenti
Patrizia Barbieri, Consigliere comunale Lega Nord - Apprendo dalla stampa, come l'Amministrazione Comunale si muova in maniera contraddittoria o meglio personalistica e clientelare, nel riconoscere positivamente l'istanza di variazione orario di lavoro presentata dai suoi dipendenti. Innanzi ad una richiesta di aspettativa di un mese non retribuita, dal 20 agosto al 20 settembre 2012, di un'impiegata del decentramento, motivata da comprovate esigenze personali e familiari si ha un diniego.
Mentre si viene a riconoscere immediatamente un part time in deroga alla normali scadenze previste dal regolamento comunale e nonostante i paletti posti dal medesimo sulla concedibilità di tale istituto contrattuale alla Posizione Organizzativa.
Part time concesso al fine di ricoprire diverso incarico in altro organismo di diritto pubblico, l'Opera Pia Cordellina; o meglio a sanare l'incarico più che decennale ricoperto all'interno dell'Ente da parte del dipendente.
Mi chiedo e chiedo a tutte le consigliere comunali e in particolar modo a Cristina Balbi in qualità di consigliere delegato alle Pari Opportunità di intervenire in difesa dei diritti delle donne di tutte quelle donne che ogni giorno devono combattere per tenere unita la famiglia e il lavoro, bene estremamente prezioso.
Penso che un atto di questo genere gridi vendetta e che la violenza perpetuata sul mondo femminile passi anche nel non riconoscere alcuni diritti indispensabili per noi donne lavoratrici.
Un'Amministrazione che cambia il nome dell'Assessorato al Sociale e lo definisce Assessorato alla famiglia è la prima che nega i diritti riconosciuti alla famiglia stessa ad una donna che con enormi sacrifici cerca di conciliare gli affetti con il lavoro.
Da donna e lavoratrice mi sento molto turbata e offesa, è inutile che combattiamo per la violenza sulle donne quando moralmente la riceviamo da chi dovrebbe tutelarci.
Mi chiedo se è giusto concedere un part time per svolgere una seconda attività quando ciò lascia molte perplessità in quanto un dipendente non può instaurare altri rapporti di impiego alle dipendenze di altri enti pubblici o soggetti privati, a meno che lo stesso non sia temporaneo ed occasionale (non la reiterazione di più di 10 anni di attività svolta con lo stesso incarico e nella stessa IPAB), non comporti l'uso di mezzi o strumenti (dicasi telefoni comunali i cui numeri sono stati anche pubblicizzati) dell'Amministrazione e non interferisca con il buon andamento delle attività (la presenza costante e full time garantirebbe la struttura in caso di assenze per malattia, ferie o gravi situazioni in cui non è ostativo che una Posizione organizzativa sostituisca un collega in caso di necessità cosi come accade in altre amministrazioni).
O se fosse più giusto, comprensibile e rispettoso concedere l'aspettativa ad una lavoratrice in gravi difficoltà a conciliare l'andamento familiare ed il lavoro, entrambi beni fondamentali della nostra società .
Perché questa differenza o meglio ingiustizia?
Perché il mondo è maschilista, perché non si è amici o perché non si ha nulla da dare in cambio?
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