Moretti "donna con le palle": lo dice Pietro Marzotto e gioisce il PD nato dal popolo
Domenica 15 Marzo 2015 alle 23:16 | 1 commenti
«La Moretti è una donna con le palle, come Debora Serracchiani, e questo sarà molto importante nella campagna elettorale. Così come è importante, almeno per me, il fatto stesso che sia una donna. Abbiamo molto bisogno delle donne», così disse "Zaratustra" Pietro Marzotto a Il Corriere della Sera nell'articolo pubblicato oggi e che abbiamo riportato nella nostra rassegna stampa vista l'importanza storica e sociologica dell'endorsement per la candidata governatrice del Veneto, Alessandra Moretti.
L'autore del "lancio" è, infatti, il vecchio vice presidente di Confindustria nazionale che fu anche presidente di Assindustria Vicenza e dell'Associazione dell'Industria Laniera Italiana prima di mollare negli anni, per lecito profitto per carità , le omonime aziende di famiglia e centinaia se non migliaia di dipendenti vicentini.
Col suo "rivoluzionario" coming out per la candidata del PD il grande Pietro, oggi più noto come gastronomo e vice presidente della Peck di Milano, "benedice" le analoghe dichiarazioni d'amore di Confindustria Vicenza e Confindustria Veneto per bocca dei suoi presidenti attuali, Giuseppe Zigliotto e Roberto Zuccato, i gemelli siamesi locali dell'attenzione ai lavoratori in gara addirittura con i sindacati, quegli confederali e amici s'intende.
Inutile dire che l'uscita pubblica di Pietro Marzotto, che segue i miseri e avari, a dire la verità , contributi alla campagna europea di Ale da parte di Matteo, il "povero" rampollo della dinastia, e di tanti esponenti dei poteri economici vicentini e veneti, ha provocato subito, ci segnalano, scene gioiose di svenimento e di isterismo collettivo non solo di molti giovani fans del Partito Democratico, ignari, forse, delle origini, della storia e della mission popolari del PD, ma anche di alcuni dirigenti storici del PD, che fu DS e Margherita dopo essere stato PCI e anche DC.
Tutti, durante l'estasi post lettura dell'altrettanto rivoluzionario Corriere della Sera, ripetevano oggi in coro, twittavano e postavano su FB il mantra marzottesco: «La Moretti è una donna con le palle... e questo sarà molto importante nella campagna elettorale. Così come è importante, almeno per me, il fatto stesso che sia una donna. Abbiamo molto bisogno delle donne».
A dirlo è stato Pietro Marzotto, hanno pensato i piddini, mica il giovin Matteo o il bel Massimo, Giletti, sul cui bisogno di donne (magari senza le maschili palle attribuite alla svolazzante Alessandra) si sarebbe potuto equivocare.
Quindi è vero, hanno concluso col vecchio "paròn", fino a oggi mai citato dall'area PD come corresponsabile o almeno inerme "spettatore" della morte di 107 operai della Marlane Marzotto, e oggi addirittura amato sponsor della candidata alla presidenza della regione: «La scelta di Tosi farà perdere il Carroccio».
Forse Moretti per quel che rimane della sinistra è meglio di Zaia e Tosi a centro e a destra. Forse Alessandra Moretti, dismessi gli abiti frivoli e ladilyke per seriosi e scuri tailleur pantalone e girando per i paesi invece che solo per gli studi tv e i salotti dei ricchi pluricondannati alla Maltauro, capirà cosa vuol dire non recitare parti e frasi a memoria e si ricorderà che i libri di storia edi politica, quelli che leggeva il padre sindacalista, vanno sì aggiornati, ma non strappati.
Forse le sue liste saranno piene di brave persone, come si presentano il vicentino Antonio Dalla Pozza, a sinistra, e il vicino di casa, al centro, Diego Marchioro, che alla politica ancora dicono di crederci, e perciò le arriveranno anche i voti del popolo.
Ma senza quei voti, che poi andranno rispettati da chi li riceverà , cari dirigenti storici del PD, una volta DS, prima ancora PCI, Alessandra non vincerà solo perché è donna, anche se con le palle.
E se dovesse vincere senza quei voti, grazie ai vari Pietro e Matteo Marzotto, siete sicuri, cari amici del PD, prima DS dopo essere stati del PCI, che Moretti alla presidenza del Veneto significherà rinnovamento e coraggio di cambiare? E non invece conservazione e restaurazione?
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