Monti va dagli imprenditori vicentini, il commento di Langella di Rivoluzione Civile
Venerdi 8 Febbraio 2013 alle 22:00 | 0 commenti
Giorgio Langella, Segretario Regionale PdCI per Rivoluzione Civile - Alcune notizie della settimana:
In Veneto Electrolux annuncia che 373 lavoratori sono in "esubero" (1.129 in Italia), Benetton manda a casa 228, soprattutto impiegati e tecnici, e taglia commesse a 135 laboratori artigianali. Viene presentata istanza di fallimento della Ceccato Lavaggi (Alte di Montecchio Maggiore). Sono 137 dipendenti senza lavoro e poche prospettive per il futuro. A Monticello Conte Otto un lavoratore, operaio specializzato, muore schiacciato da un macchinario durante il collaudo ...
... ma la notizia che riempie le pagine dei giornali locali veneti è soprattutto questa: Monti, nel suo tour elettorale, va a fare visita prima al vescovo di Verona e, poi, si incontra con gli industriali veneti. Alla Fiamm di Almisano, come recita un titolo del Giornale di Vicenza, "unisce operai e imprenditori". E pranza con i maggiori esponenti dell'imprenditoria veneta veneti (Renzo Rosso, Giovanni Rana, Bauli, Dolcetta, Tomat ...) ospite nella villa di Gaetano Marzotto.
Durante il pranzo (certamente "elegante") di cosa avranno parlato? Della crisi certamente. Ma vista da che parte? Da quella di chi delocalizza, chiude le fabbriche, esporta capitali, specula ecc. o da quella di chi viene licenziato? Avranno parlato degli operai della vicina Ceccato Lavaggi, delle lavoratrici della Filivivi, delle tante, troppe, fabbriche chiuse? E qualcuno avrà raccontato del processo Marlane-Marzotto? Dell'indagine sui lavoratori degli stabilimenti vicentini della Marzotto che sono morti di mesotelioma? O dell'indagine che vede esponenti della famiglia Marzotto-Donà delle Rose accusati di evasione per 65.000.000 milioni di euro? Avranno parlato della mancanza di lavoro frutto soprattutto di quel fallimento delle politiche industriali di governi incapaci e della colpevole miopia di imprenditori attenti solo al proprio profitto personale?
Veneto Lavoro in questi giorni pubblica i dati del trionfo della politica liberista che opprime il nostro paese e che ha cancellato diritti e speranze di chi lavora "dimenticando" che il lavoro è il primo diritto costituzionale. Sono i dati del "trionfo del disastro".
A dicembre 2012 le ore di Cassa Integrazione (ordinaria, straordinaria, in deroga) sono state in Veneto 102.866.768 (pari a 62.343 lavoratori) e a Vicenza 17.980.186 (pari a 10.850 lavoratori). I lavoratori entrati in mobilità sono stati complessivamente 36.092 in Veneto e 5.737 a Vicenza. Di questi, 27.295 in Veneto e 4.134 a Vicenza sono lavoratori che hanno subito licenziamenti individuali. Nel 2012, in Veneto, ci sono state 12.135 domande di mobilità in deroga. A fine 2012 i lavoratori iscritti nelle liste di mobilità sono 61.530 in Veneto e 10.669 in provincia di Vicenza. Le aziende venete entrate in crisi nel 2012 sono 1.502 (34.738 sono i lavoratori coinvolti). Quelle vicentine sono 271 con 5.337 lavoratori coinvolti.
A fine 2007, le ore autorizzate di cassa integrazione (ordinaria, straordinaria e in deroga) furono 11.365.671 in Vento e 3.023.998 a Vicenza. Gli iscritti nelle liste di mobilità erano 24.775 in Veneto e 5.942 in provincia di Vicenza.
In cinque anni le ore di cassa integrazione sono aumentate del 805% in Veneto e a Vicenza del 494,5%. La mobilità è cresciuta, nella regione, del 148,35% e del 79,55% nella provincia vicentina.
Questi sono i risultati di una legislatura che ha visto, prima, un'opposizione a Berlusconi troppo timorosa e, poi, un'amplia maggioranza (con Bersani, Berlusconi e Casini) che ha approvato qualsiasi cosa proponesse il "governo tecnico" di Monti. Cinque anni di liberismo sfrenato, di privatizzazioni selvagge, di sempre maggiori delocalizzazioni, di assenza di una seria politica industriale, di tagli agli investimenti in ricerca e innovazione hanno prodotto l'impoverimento di chi vive del proprio lavoro. È il fallimento non solo di chi ha governato a livello nazionale e locale ma anche di un'imprenditoria miope che ha preferito far pagare la crisi ai lavoratori tagliando costi e diritti.
È ora di cambiare con la "Rivoluzione civile" e mandare a casa i responsabili. Questo è il solo, vero voto utile.
Accedi per inserire un commento
Se sei registrato effettua l'accesso prima di scrivere il tuo commento. Se non sei ancora registrato puoi farlo subito qui, è gratis.