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Giorgio Langella - Ieri, al convegno dei giovani imprenditori, Luca Cordero di Montezemolo ha lanciato un appello. Ha detto: "Non ci si può sempre lamentare: bisogna dare il proprio contributo perché le cose cambino. Sono d'accordo col presidente Federica Guidi: parlare dalla tribuna senza andare in campo è sempre facile. Abbiamo bisogno di una classe dirigente civile, che abbia la capacità di prendere posizione. Basta fare gli spettatori, dobbiamo salire sul ring". Un'altra "discesa in campo"? Adesso molti osservatori saranno soddisfatti. Ci diranno che è in arrivo l'uomo giusto. Quello che ha fatto vincere la Ferrari. Il sempre giovane ex presidente di Confindustria e della FIAT.

Quello che ha recentemente affermato che la FIAT non ha preso neppure un euro dallo Stato. Uno che, "indubbiamente", si presenta bene e ci sa fare. Noi crediamo, invece, che sia ora di finirla con i giochi di parole. E che quelli di Montezemolo siano giochi di parole che vogliono nascondere verità e responsabilità.

Si resta sempre "affascinati" da dichiarazioni come quelle pronunciate da "lorsignori". Soprattutto quando questi "grandi imprenditori" vogliono farci credere che non c'entrano niente con la crisi, con l'evasione fiscale, con le speculazioni, con le delocalizzazioni, con il declino industriale, con la disoccupazione. Secondo quanto affermano sono sempre rimasti ai margini delle scelte politiche e di quelle economiche. Vogliono farci credere che non c'erano, che vivevano da un'altra parte, che la crisi l'hanno provocata "gli altri".

Confindustria, Montezemolo, Marcegaglia e compagnia bella sono coinvolti nelle scelte dei governi da sempre. Hanno chiesto e ottenuto che il lavoro diventasse sempre più precario, senza regole. Hanno protestato quando il governo Prodi emanò la nuova legge sulla sicurezza nel lavoro e, infatti, è stata praticamente sospesa dall'attuale governo. Hanno chiesto e ottenuto che le tasse sulle rendite finanziarie restassero di gran lunga minori (il 12.5%) rispetto a quelle sul lavoro. Hanno ringraziato quando l'attuale governo ha promulgato lo scudo fiscale con il quale hanno potuto regolarizzare l'esportazione illegale di capitali all'estero pagando una "multa" del 5% in 5 anni. E, adesso, ci dicono che devono "dare il loro contributo" e che è ora di "salire sul ring"?

Al signor Luca Cordero di Montezemolo chiediamo un minimo di onestà intellettuale. Vogliamo ricordargli che noi lavoratori, noi pensionati, noi che paghiamo veramente e regolarmente le tasse, il "nostro contributo" l'abbiamo dato, e lo diamo, a costo di enormi sacrifici. Vogliamo anche ricordargli che non abbiamo avuto nulla in cambio. Noi paghiamo, fatichiamo e siamo noi quelli senza voce, gli "spettatori", i "consumatori", le "comparse".

È ora di ribellarsi. Basta con le mistificazioni che ogni giorno i "dirigenti" del governo e della Confindustria ci propinano. Uniamo le nostre forze, saliamo anche noi sul ring e partecipiamo alla lotta.

Giorgio Langella
Partito dei Comunisti Italiani - Federazione della sinistra di Vicenza