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"Mompracem", ceramiche a Casa Cogollo: omaggio a Emilio Salgari per centenario morte

Di Redazione VicenzaPiù Venerdi 9 Dicembre 2011 alle 16:13 | 0 commenti

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Francesca Lazzari, Comune di Vicenza  -  Dedicata alla memoria dello scrittore Emilio Salgari, di cui quest'anno si celebra il centenario della morte, la mostra "Mompracem", allestita a Casa Cogollo detta "del Palladio", sarà inaugurata sabato 17 dicembre alle 18 ed è ideata non come un'esposizione dedicata ai suoi libri, ma come un omaggio ideale reso attraverso le opere in materiali ceramici di giovani artisti e designer residenti nel vicentino e nel bassanese, Manuel Baldini (nella prima foto una sua opera, ndr), Simone Lucietti, Paolo Polloniato, Carlo Stringa e il gruppo Sprout, composto da Denis Imberti e Stefano Tasca.

Questa mostra mette in scena, attraverso il tema conduttore dell'isola, gli immaginari di giungle e di misteri che erano cari all'autore nato a Verona nel 1862 e morto a Torino nel 1911.

L'esposizione, organizzata dall'assessorato alla cultura del Comune di Vicenza, a cura di Stefania Portinari, e realizzata grazie al sostegno di Regione del Veneto, Gruppo AIM e Gemmo spa, rimarrà aperta fino al 19 febbraio 2012 (dal martedì alla domenica dalle 10.30 alle 13 e dalle 15 alle 19, chiuso il lunedì, il 25 e 26 dicembre e l'1 gennaio).

Opera di Paolo Polloniato"Emilio Salgari è un autore che ha accompagnato l'infanzia e l'adolescenza di tutti noi - afferma l'assessore alla progettazione e innovazione del territorio e alla cultura Francesca Lazzari -: con le sue storie ha risvegliato i nostri sogni di avventura, accompagnandoci in terre misteriose e tra mari lontani, insegnandoci anche il valore del coraggio e della fedeltà tra amici. Questa mostra intende ricordarne la figura ed evocarne la sconfinata fantasia, la fiducia nel fatto che i sogni si possano realizzare, anche tramite la pagina scritta. Con il progetto "Sistemi di contemporaneo" continuiamo a sostenere i nostri giovani artisti, alternandoli a talenti provenienti da altre regioni o da altri Paesi, che portano una ventata di rinnovamento e ci aggiornano sulle ultime idee creative; le mostre di Casa del Palladio con i cataloghi della collana "Display. Quaderni di design" che con questo numero giungono alla significativa edizione di tredici in tre anni - conclude l'assessore -, intendono indagare serie differenti di materiali e hanno sempre cercato di approfondire, come nel caso dei gioielli, delle tematiche care al territorio qual è quella della ceramica, materiale nobile e importante per la nostra storia, come testimoniava la nostra notissima fiera della ceramica, che ai nostri giorni attraversa però una grave crisi. Forse è proprio questa la strada da percorrere per salvare la manifattura di un materiale antico e difficile da realizzare, trasformandolo in arte o design di alta qualità".

In mostra si potranno ammirare alcuni misteriosi scrigni che contengono ll Significato della vita realizzati da Simone Lucietti, vincitore ex aequo nel 2007 del Premio Faenza - il più importante premio italiano per la ceramica contemporanea -, vascelli fantasma e apparizioni giocose di Paolo Polloniato, che dopo un lungo soggiorno parigino ora vive tra l'Italia e Bruxelles, figlio d'arte di una dinastia che ha lavorato per una delle più note manifatture ceramiche di Nove, vegetali e animali metamorfici del gruppo Sprout che prevedono singolari connubi tra vetro e ceramica, meditazioni metafisiche su mondi lontani di Manuel Baldini realizzate grazie a una collaborazione con la manifattura Dal Prà, sempre di Nove, e ancora evocazioni zoomorfe e altre biomorfe simili a madrepore di Carlo Stringa, che realizza le sue opere in modo "avventuroso", secondo procedimenti segreti che mescolano le tecniche più tradizionali a sorprendenti effetti contemporanei.
Una sezione vintage esporrà reperti preziosi di fine anni quaranta-primi cinquanta delle manifatture di Nove, tra i quali una pantera nera di Ruffo Giuntini (Pisa 1899-Empoli 1980) realizzata per le "Ceramiche Ancora", degli elefanti in terraglia di Carlo Stringa (Nove 1919-1990), alcuni ideati per le medesime "Ceramiche Ancora" e altri per le sue "Ceramiche Carlo Stringa" e delle bellissime piastre con scene di boscaglie realizzate in maiolica nel 1959 da Alessio Tasca.

Per l'occasione ha scritto un testo in catalogo uno dei maggiori esperti salgariani, il vicentino Roberto Fioraso, che oltre ad essere tra i fondatori de "Ilcorsaronero, rivista salgariana di letteratura popolare", ha curato la pubblicazione in volume di tre romanzi salgariani apparsi solo in appendice (La Tigre della Malesia, Gli strangolatori del Gange, La Vergine della pagoda d'Oriente), dei raccontini per bambini apparsi sul settimanale "L'Innocenza", di volumi per la collana Emilio Salgari L'opera completa della Fabbri e di altri per la Giunti Editore di Firenze, oltre ad essere l'autore di numerosi saggi e della monografia Sandokan, amore e sangue (2004). Come ben ci ricorda, Mompracem è infatti soprattutto un "luogo dell'anima", simile all'Isola non trovata di Guido Gozzano, segnata sulle carte dei corsari e che tutti cercano ma che non appena viene intravista si dilegua nell'aria lontana. E se sono passati cento anni dal tragico mattino del 25 aprile 1911 in cui il "padre degli eroi" si suicidava a colpi di rasoio sulle colline di Torino, per tutti questi anni i suoi volumi hanno continuato a «correre trionfanti per il mondo» come egli stesso ebbe ad affermare perchè "le sue storie sono storie di avventure meravigliose, di lotta, di guerra, di viaggi per terra, per mare, per aria, di eroi uomini e donne, e sono spesso storie d'amore che egli ambienta nei suoi sogni di viaggiatore mancato", visto che "nonostante il millantare un passato di navigatore e viaggiatore che ha visto ogni angolo della terra, non ha mai viaggiato se non forse per il tragitto da Venezia Brindisi a bordo, non si sa a quale titolo, di una piccola nave".

Informazioni: assessorato alla cultura, [email protected], 0444 222122 - 0444 321354.


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Giovedi 27 Dicembre 2018 alle 17:38 da Luciano Parolin (Luciano)
In Panettone e ruspe, Comitato Albera al cantiere della Bretella. Rolando: "rispettare il cronoprogramma"
Caro fratuck, conosco molto bene la zona, il percorso della bretella, la situazione dei cittadini, abito in Viale Trento. A partire dal 2003 ho partecipato al Comitato di Maddalene pro bretella, e a riunioni propositive per apportare modifiche al progetto. Numerose mie foto del territorio sono arrivate a Roma, altri miei interventi (non graditi dalla Sx) sono stati pubblicati dal GdV, assieme ad altri come Ciro Asproso, ora favorevole alla bretella. Ho partecipato alla raccolta firme per la chiusura della strada x 5 giorni eseguita dal Sindaco Hullwech per sforamento 180 Micro/g. Pertanto come impegno per la tematica sono apposto con la coscienza. Ora il Progetto è partito, fine! Voglio dire che la nuova Giunta "comunale" non c'entra più. L'opera sarà "malauguratamente" eseguita, ma non con il mio placet. Il Consigliere Comunale dovrebbe capire che la campagna elettorale è finita, con buona pace di tutti. Quello che invece dovrebbe interessare è la proprietà della strada, dall'uscita autostradale Ovest, sino alla Rotatoria dell'Albara, vi sono tre possessori: Autostrade SpA; La Provincia, il Comune. Come la mettiamo per il futuro ? I costi, da 50 sono saliti a 100 milioni di € come dire 20 milioni a KM (!) da non credere. Comunque si farà. Ma nessuno canti Vittoria, anzi meglio non farne un ulteriore fatto "partitico" per questioni elettorali o di seggio. Se mi manda la sua mail, sono disponibile ad inviare i documenti e le foto sopra descritte. Con ossequi, Luciano Parolin [email protected]
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