Mirror, tutto fuorchè un caso di chiarezza specchiata
Mercoledi 5 Settembre 2012 alle 15:44 | 0 commenti
Continua a tenere banco tra dipendenti e sindacati la questione Mirror, la cooperativa veronese di pulizie, vincitrice dell'appalto per gli uffici comunali e per la Biblioteca Bertoliana. Dopo i frequenti ritardi nei pagamenti denunciati già ad agosto dello scorso anno dai consiglieri comunali Guaiti e Sgreva, nella nostra inchiesta, iniziata quando appariva che il problema permaneva e ripresa pochi giorni dopo nuove "infrazioni contrattuali" la parte sindacale più attiva, pubblicamente almeno, è apparsa la Cub oltre a una presa di posizione iniziale della Cisl.
Dopo una certa ritrosia a rendere pubblici i suoi passi da parte della Cgil cittadina, siamo, però, riusciti a pubblicare la lettera alla Mirror, e ovviamente al Comune di Vicenza, a firma di Umberto Marin della Filcams CGIL e di Grazia Chisin, la segretaria provinciale della Uil, desaparecida per noi dopo l'esplosione del caso tristissimo Bts-Maule-Barletta: soldi pagati, è l'accusa documentata di dipendenti e azienda, per avere il via libera a un accordo sindacale. Nella lettera i due sindacalisti confermano le nostre preoccupazioni sollecitando il pagamento di un nuovo stipendio arretrato e della quattordicesima mensilità . Questa volta la cooperativa, da cui non ci sono state ancora date risposte a varie domande fatte, tra cui quelle sulla sede reale a meno che non sia quella fatiscente che risultava dai primi documenti, risponde a Cgil e Uil a firma del suo amministratore unico, Fabio Gugole, assicurando di aver effettuato il pagamento della mensilità reclamata, sia pure in ritardo, ma informando che non verrà corrisposta la quattordicesima perchè i soci lavoratori, tipicamente stranieri, così hanno deciso nell'assemblea di approvazione del bilancio quando viene anche trascritta la decisione di non pagare addirittura e neanche i relativi contributi agli enti previdenziali. Per la quattordicesima autocancellata. Abbiamo, quindi, doverosamente chiesto chiarimenti alla responsabile dei Servizi di Provveditorato del Comune, dr.ssa Pretto, che oltre a dichiarare l'attento controllo del rispetto degli impegni contrattuali di fatto invitava i sindacati a seguire di più i lavoratori perchè la loro partecipazione alle assemblee fosse più consapevole, di doveri e diritti, immaginiamo. Ma su un passaggio è facile soffermarsi e farsi oltre che fare delle domande a società cooperativa, sindacati e amministrazione comunale. Possono i lavoratori decidere di non farsi pagare la quattordicesima e di rinunciare ai contributi? Nel silenzio parla un altro battagliero dirigente sindacale, e perciò non immune da qualche, diciamo così, forzatura esterna nella sua azione quotidiana per i lavoratori. Massimo D'Angelo, coordinatore del settore Mobilità della Filt CGIL, ci dice infatti «E' un mondo complesso quello delle cooperative, di cui mi occupo nel mio settore. Spesso sono solo coperture per una minore tutela di chi per lavorare deve farne parte. Non penso proprio che le società a forma cooperativa, possano disattendere il contratto nazionale di lavoro per i suoi punti base. Mi spiego meglio nello specifico: a meno che la cooperativa non documenti e dichiari nelle forme previste lo "stato di crisi" con tutti i limiti che ne conseguono, la quattordicesima è un punto base del contratto e, per quanto a mia conoscenza di una normativa che spesso viene interpretata invece con delle forzature, va pagata, salvo chiedere ai soci lavoratori che versino, ma in maniera indipendente dal pagamento di quella spettanza, un importo anche uguale per esigenze che i soci lavoratori ritengano giuste». E per i contributi? «Non credo proprio che, al di là di eventuali forzature per la quattordicesima, un'assemblea possa decidere di non versare agli enti previdenziali, parti terze rispetto a società e dipendenti, quanto dovuto. Per giunta in assenza di accordi sindacali nel caso di stato di crisi». Sembrerebbe chiaro a questo punto che qualcosa non va nelle decisioni assembleari al di là della Cub che pure sostiene che i dipendenti soci hanno deciso quanto verbalizzato spesso non capendo e non rendendosi conto, in ciò mostrandosi, la Cub, inconsciamente d'accordo con la dr.ssa Pretto quando si richiama alla necessità di un maggior supporto ai lavoratori. Mentre chiediamo alla luce dei dubbi forti espressi da Massimo D'Angelo, sia alla CGIL stessa e alla UIL ma anche al Comune di verificare le conseguenze di una probabile corrispondenza al vero delle osservazioni del sindacalista, che dà una forte responsabilità alla dirigente comunale che nella sua risposta a noi è stata categorica nell'affermare che l'amministrazione controlla strettamente che siano rispettati gli obblighi previdenziali ritenuti elemento essenziale del rispetto degli obblighi contrattuali da parte della Mirror. Ma, siccome l'argomento cooperative è molto delicato per tutte le problematiche che solleva l'abuso eventuale di questa forma societaria, contiamo a breve di poter aggiungere altri elementi alle valutazioni nostre, di Massimo D'Angelo e della Cub, che in questo giorni ci risulta ancora più attiva su questo fronte anche per tutelare alcuni lavoratori che le si sono rivolti.
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