Marlane Marzotto: a Vicenza firmano l'appello per il processo anche ...
Sabato 4 Febbraio 2012 alle 07:28 | 0 commenti
Riceviamo da Giorgio langella, segretario provinciale di PdCI FdS, e pubblichiamo
"Odio gli indifferenti. Credo che vivere voglia dire essere partigiani. Chi vive veramente non può non essere cittadino e partigiano. L'indifferenza è abulia, è parassitismo, è vigliaccheria, non è vita. Perciò odio gli indifferenti.". Non possiamo fare a meno di ricordare queste parole di Antonio Gramsci.
Due settimane fa abbiamo diffuso l'appello "Verità e giustizia per i morti della Marlane". Un appello agli imputati di un processo che non "riesce" a iniziare. Imputati conosciuti, gente "famosa", che "conta".
Imprenditori e dirigenti della Marlane, della Lanerossi, della Marzotto. Abbiamo chiesto che non ostacolassero l'iter processuale. Che impedissero ai loro avvocati di chiedere continui rinvii.
L'appello è stato firmato da persone note del mondo della cultura, dello spettacolo, della scienza, della politica. Forti di firme prestigiose di persone che ripudiano l'indifferenza l'abbiamo spedito ai giornali, alle forze politiche e sociali vicentine e non solo. Abbiamo ricevuto consensi e approvazione. E silenzio. Silenzio da chi, in tutta evidenza, non vuole partecipare. Da chi attende gli eventi. Da chi vuole essere solo spettatore. Da chi ha paura. È il silenzio degli indifferenti.
A Vicenza hanno firmato l'adesione, e li ringraziamo per questo, il comitato di difesa della salute di Tezze sul Brenta e Bassano del Grappa, Luc Thibault (USB), Cinzia Bottene (consigliere comunale di Vicenza), Valentina Dovigo (Lega Ambiente), Luca Fantò (PSI), Tomaso Rebesani (SEL), la Rete Civica vicentina, Vicenza Capoluogo. E l'ex senatore Renato Ellero, docente di diritto penale che non è certo un esponente della sinistra vicentina e ha sentito spontaneamente la necessità di aderire, e tanti altri cittadini che hanno avuto la forza di indignarsi.
Le altre forze politiche e sociali interpellate hanno fatto finta di niente. Stanno aspettando? O sono indifferenti? La CGIL ha emesso un comunicato di poche righe. Protesta contro lo stallo del processo senza mai citare il nome "Marzotto" né i cognomi degli imputati. Comunque meglio questo del silenzio imbarazzante di CISL e UIL. Il Giornale di Vicenza, ma ormai è una consuetudine che non ci stupisce più, non ha scritto una riga. Cancella processo e responsabilità con il silenzio più totale, nella certezza che non scrivendo nulla si possano anche cancellare i fatti. Eppure i fatti sono chiari. A Praia a Mare si sono ammalati di cancro oltre cento lavoratori e decine sono morti. È stato rilevato un grave inquinamento. Un vero e proprio disastro ambientale. Per questi fatti, dopo anni e anni di lotta da parte dei lavoratori e dei familiari delle vittime, si è arrivati al processo. Non sono ipotesi campate in aria. Sono fatti a dir poco "anomali". Tutti documentati. Noi chiediamo, semplicemente, di conoscere la verità . Vogliamo sapere se e chi ha responsabilità . Pretendiamo qualcosa di normale in un paese che vogliamo credere normale.
Lo dichiariamo apertamente a volte ci sembra di lottare contro un muro di gomma. Contro una fitta nebbia che nasconde tutto e che favorisce l'indifferenza. Ma siamo testardi, continuiamo a cercare, a pretendere Giustizia.
Qualcuno dirà che sono cose che accadono solo al sud, che sono distanti nel tempo e nello spazio. Che, in Veneto, tutto è diverso. Che queste cose, qua, non succedono. Basterebbe ricordare quello che è successo alla Tricom di Tezze sul Brenta per capire che non è così.
E se ci diranno che i morti e gli ammalati di Praia a Mare sono "terroni" e che i "terroni", si sa, se la cercano perché non hanno voglia di lavorare, risponderemo che alla Marlane c'è stata una strage di persone che avevano una grande voglia di vivere. Risponderemo che le responsabilità di questa strage devono essere rese pubbliche e che continuare a chiedere (ed ottenere) il rinvio della prima udienza del processo fa sorgere più di un sospetto di colpevolezza.
Oggi vogliamo rinnovare la richiesta a tutte le persone non indifferenti. Firmate l'appello. Partecipate a quella che è una battaglia contro il silenzio che nasconde le morti per malattie professionali. Siate partigiani della verità e della giustizia per i lavoratori della Marlane-Marzotto. In quello che è successo alla Marlane siamo tutti coinvolti.
Partito dei Comunisti Italiani - FdS Vicenza.
PS: Tra le adesioni all'appello è giusto evidenziare ricordare quella di Teresa La Neve che scrive: "Sono la figlia di un operaio che lavorava alla fabbrica Marlane di Praia a Mare e vorrei sottoscrivere anch'io l'appello che avete scritto e pubblicato. Sarò sempre grate e riconoscente per la vicinanza che ci state dimostrando!". Anche per queste parole vale la pena continuare la lotta.
Accedi per inserire un commento
Se sei registrato effettua l'accesso prima di scrivere il tuo commento. Se non sei ancora registrato puoi farlo subito qui, è gratis.