Quotidiano | Categorie: Politica, Sindacati

Marina Bergamin ci scrive sull'appello "Verità e Giustizia per le vittime Marlane Marzotto"

Di Giovanni Coviello (Direttore responsabile VicenzaPiù) Giovedi 7 Novembre 2013 alle 22:24 | 0 commenti

ArticleImage

Pubblichiamo con piacere e con la giusta evidenza la lettera ricevuta da Marina Bergamin, segretaria generale provinciale della Cgil di Vicenza con questa premessa altrettanto doverosa: l'appello contro l'evidente mercificazione del danno subito da chi ha promosso il processo contro la gestione della fabbrica della Marlane Marzotto, che pure condividiamo e che abbiamo rilanciato con eco, fino alla sua apprezzata nota di stasera, soprattutto lontano da Vicenza, per onor di verità non nasce da noi.

Sono altri, a partire storicamente da Giorgio Langella, segretario regionale del PdCI, che ci hanno convinto da tempo (qui uno dei nostri primi interventi datato 10 ottobre 2010 "Marlane Marzotto, 40 decessi per cancro non fanno più notizia: VicenzaPiù n. 199 in edicola) a fare da (unica?) cassa di risonanza locale per tante morti di operai e dipendenti dell'azienda tessile, che si vorrebbe solo che fosse la magistratura ad accertare come casuali, naturai o connesse a responsabilità degli attuali imputati della famiglia Marzotto e della dirigenza valdagnese dell'epoca.

Il direttore

 

Egregio Direttore,
rispettando innanzitutto il tenace impegno sul caso Marlane del suo giornale e
gli appelli lanciati, desidero segnalare le azioni sindacali fatte e in corso. Cgil e Filctem nazionali e calabresi, come lei sa, si sono costituite parte civile nel processo Marlane; insieme alla Cgil di Vicenza e del Veneto hanno sollecitato l'avvio del processo presso il Tribunale di Paola quando lo stallo era diventato insopportabile e la prescrizione un rischio concreto
(v.allegati) e hanno patrocinato singoli lavoratori nelle varie fasi del processo.
Ora, con sentenza del 18 settembre 2013 la suprema Corte di Cassazione ha annullato la precedente sentenza della Corte d'Appello di Catanzaro favorevole ad un lavoratore Marlane.
Per il sindacato si pone quindi il tema, rispetto agli altri casi ancora pendenti, di come scientificamente certificare il nesso malattia/lavoro perchè, se non si riesce a stabilire questo nesso, come è accaduto con la sentenza Pacchiano, i lavoratori rischiano di passare dalla ragione al torto. Questo è l'impegno sindacale di oggi, mentre restano ancora tutti da intraprendere i progetti di bonifica ambientale.
Bene gli appelli, spesso un misto tra sollecito e giudizio politico; il resto non è inerzia, ma la scelta di altri strumenti per giungere ai medesimi obiettivi: verità, giustizia.

Un cordiale saluto. Marina Bergamin

 

Allegati

COMUNICATO
SALUTE E SICUREZZA: il caso Marlane di Praia a Mare

Il 19 aprile si aprirà a Cosenza il processo che dovrà accertare le responsabilità in merito ad almeno 40 lavoratori dipendenti della Marlane-Marzotto di Praia a Mare che sono morti per tumore provocato dalle sostanze utilizzate e dalle condizioni dell'ambiente di lavoro nello stabilimento che era prima di proprietà ENI-Lanerossi dal 1969 e poi di Marzotto dal 1987 fino alla chiusura del 2005.
Nella prima udienza del 16 ottobre 2010 il giudice della Procura di Paola ha rinviato a giudizio 14 persone, tra cui i dirigenti Marzotto che si sono succeduti in quegli anni, con l'accusa di omicidio colposo plurimo per carente rispetto delle misure di sicurezza contro il rischio delle sostanze chimiche e tossiche. L'accusa riguarda anche il disastro ambientale per le sostanze nocive scaricate nell'ambiente, una situazione che continua ad essere potenziale fonte di rischio per i cittadini della zona.
Si tratta di accuse molto gravi: per questo la CGIL e la FILCTEM nazionali e regionali si sono costituite 'Parte civile' a fianco delle famiglie e dei lavoratori colpiti e sostengono pienamente l'azione della Magistratura per l'accertamento della verità e delle responsabilità.
La Filctem di Vicenza, oltre all'attività sul tema della salute e sicurezza dentro agli stabilimenti vicentini della Marzotto, segue la vicenda Marlane in contatto con la Cgil calabrese e nazionale.
Quindi, il 19 aprile, alla prima udienza, la nostra Organizzazione sarà presente.
Ci aspettiamo che anche la Marzotto, se - come sostiene - è estranea ai fatti avvenuti precedentemente alla sua gestione, faccia tutto quanto è nelle sue facoltà per favorire la verità e la giustizia e far emergere le responsabilità, dimostrando coi fatti di non aver coperto o perpetuato i comportamenti illeciti perpetrati dalle gestioni precedenti la propria!
Attendiamo quindi l'esito della vertenza che - nel bene o nel male - comunque avrà un peso sulla reputazione di un Gruppo tessile tra i maggiori d'Europa.
Nel sud in particolare ma non solo, per troppo tempo si sono imposti pesanti ricatti occupazionali e ciò ha fatto tacere molti che avrebbero dovuto parlare. Ma è il tempo di fare chiarezza, nella vicenda Marlane come nelle molte altre vicende avvenute in ogni territorio, dove si sono anteposte le logiche economiche e dello sviluppo a quelle del lavoro e dei diritti indisponibili, primo tra tutti quello alla salute. Oggi, la crisi pesante che attraversa l'economia, rischia di scaricare - ancora una volta - costi irricevibili sul lavoro.
Gli ultimi dati ufficiali di Inail danno gli infortuni e i morti sul lavoro leggermente in calo rispetto all'anno precedente (ma minori sono state anche le ore lavorate, a causa della crisi!). Sono invece in aumento le malattie professionali, segno di un peggioramento delle condizioni di lavoro e di un rischio che può essere molto subdolo perché queste sono malattie che mostrano i loro effetti anche dopo molti anni.
Per questo la salvaguardia della vita e della salute devono essere assolute priorità per tutti i soggetti:
• per la Marzotto di Valdagno così come per tutte le aziende, grandi e piccole. La formazione su questi temi devono diventare una costante, in particolare verso i neo-assunti, i lavoratori temporanei, gli immigrati. Gli appalti al massimo ribasso sono nemici della sicurezza sul lavoro.
• per gli Spisal che devono essere attrezzati a prevenire e a reprimere, dove necessario, comportamenti illeciti o irresponsabili.
• per il sindacato e i nostri Rappresentanti dei lavoratori per la Sicurezza così come per i lavoratori tutti, che devono dedicare la massima cura a: informazione, formazione, controllo degli ambienti, strumenti, attrezzature e dispositivi di anti-infortunistica nei luoghi di lavoro.
I nostri uffici sono a disposizione per la tutela individuale delle persone nei casi di infortunio e in quelli in cui si ravvisano nessi tra malattie professionali e ambienti nocivi/pericolosi.
Infine crediamo che la rete degli RLS debba rafforzarsi e che dalla relazione tra loro e con gli Enti competenti si possa preservare e rilanciare la cultura della sicurezza.


Vicenza, 11 aprile 2011

 CGIL Vicenza
FILCTEM Vicenza

 

Comunicato stampa CGIL Vicenza e Veneto su Processo Marlane
La CGIL di Vicenza e del Veneto, rammentando che la CGIL nazionale è parte civile nel processo Marlane, considera preoccupante lo stallo in cui si trova il processo presso il Tribunale di Paola.
L'accertamento di tutte le responsabilità (o non responsabilità) é quanto deve garantire uno Stato di diritto. Sempre. Ma in particolare quando si tratta di morti sul lavoro.
Se sono in corso azioni dilatorie, tese a procrastinare all'infinito l'avvio del processo, esse devono terminare. Si vada al merito: chiarezza e giustizia sono dovute al Paese, ai lavoratori e alle loro famiglie, a quanti hanno fiducia nelle Istituzioni e nel nostro sistema democratico. Sono dovute alle imprese se non responsabili.
Per questo le scriventi strutture della CGIL invitano quanti ne hanno il compito, a far sì che si avvii questo processo, da troppo tempo incagliato presso il Tribunale di Paola.

CGIL Vicenza, Marina Bergamin
CGIL Veneto, Emilio Viafora


Vicenza, 25 gennaio 2012

 

CGIL di Vicenza e del Pollino Sibaritide Tirreno

Comunicato stampa

Cgil sul caso Marlane: finalmente parte il processo.

 

In data odierna, dopo sei rinvii, finalmente è partito il processo Marlane presso il Tribunale di Paola.
Le Camere del Lavoro del Pollino Sibaritide Tirreno e di Vicenza salutano positivamente l'avvio del processo auspicando che si possa fare piena luce sull'intera vicenda.
I lavoratori, i familiari delle vittime, l'intero territorio attendono verità e giustizia circa le responsabilità sui fatti accaduti all'interno di quello stabilimento.
La Cgil del Pollino Sibaritide Tirreno e di Vicenza, ritengono grave, moralmente ed eticamente inacettabili le richieste fatte dal collegio difensivo del gruppo Marlane, di estromettere le parti civili già ammesse al processo.
La Cgil che è costituita a tutti i livelli della propria organizzazione come parte civile è fiduciosa che il tribunale di Paola saprà valutare e respingere tali pretese.


Vicenza- Castrovillari, lì 30 marzo 2012

 

Angelo Sposato Segretario Generale CGIL Pollino Sibaritide Tirreno
Marina Bergamin Segretario Generale CGIL Vicenza

 

 

 


Commenti

Ancora nessun commento.
Aggiungi commento

Accedi per inserire un commento

Se sei registrato effettua l'accesso prima di scrivere il tuo commento. Se non sei ancora registrato puoi farlo subito qui, è gratis.





Commenti degli utenti

Giovedi 27 Dicembre 2018 alle 17:38 da Luciano Parolin (Luciano)
In Panettone e ruspe, Comitato Albera al cantiere della Bretella. Rolando: "rispettare il cronoprogramma"
Caro fratuck, conosco molto bene la zona, il percorso della bretella, la situazione dei cittadini, abito in Viale Trento. A partire dal 2003 ho partecipato al Comitato di Maddalene pro bretella, e a riunioni propositive per apportare modifiche al progetto. Numerose mie foto del territorio sono arrivate a Roma, altri miei interventi (non graditi dalla Sx) sono stati pubblicati dal GdV, assieme ad altri come Ciro Asproso, ora favorevole alla bretella. Ho partecipato alla raccolta firme per la chiusura della strada x 5 giorni eseguita dal Sindaco Hullwech per sforamento 180 Micro/g. Pertanto come impegno per la tematica sono apposto con la coscienza. Ora il Progetto è partito, fine! Voglio dire che la nuova Giunta "comunale" non c'entra più. L'opera sarà "malauguratamente" eseguita, ma non con il mio placet. Il Consigliere Comunale dovrebbe capire che la campagna elettorale è finita, con buona pace di tutti. Quello che invece dovrebbe interessare è la proprietà della strada, dall'uscita autostradale Ovest, sino alla Rotatoria dell'Albara, vi sono tre possessori: Autostrade SpA; La Provincia, il Comune. Come la mettiamo per il futuro ? I costi, da 50 sono saliti a 100 milioni di € come dire 20 milioni a KM (!) da non credere. Comunque si farà. Ma nessuno canti Vittoria, anzi meglio non farne un ulteriore fatto "partitico" per questioni elettorali o di seggio. Se mi manda la sua mail, sono disponibile ad inviare i documenti e le foto sopra descritte. Con ossequi, Luciano Parolin [email protected]
Gli altri siti del nostro network