Marco Gianesini, Maria Rita Dal Molin e il volontariato vicentino vincono la loro battaglia contro l'infamia: il Tar annulla il commissariamento del CSV
Martedi 31 Maggio 2016 alle 23:43 | 0 commenti
Mentre c'è chi, in questa città , viene innalzato a cariche di vertice e ben retribuite, come il presidente della Fiera di Vicenza Matteo Marzotto, pur se condannato in 1° grado a 10 mesi per reati fiscali, sempre nella città del Palladio rimangono silenti decine di migliaia di soci della Banca Popolare di Vicenza e i media silenziano le associazioni di quelli che si ribellano alla crocefissione economica dopo il flop della gestione della fu Popolare Vicentina targata Gianni Zonin & c. Eppure due esponenti di spicco del volontariato provinciale, l'avvocato Marco Gianesini, presidente del Volontariato in Rete e riferimento del mondo più noto come CSV, e l'ex presidente, e poi dipendente a tempo più che pieno (h18), Maria Rita Dal Molin non si sono arresi.
Dopo la "condanna"Â subita da chi li voleva estromettere dalla corretta gestione di un mondo ricco di valori umani e sociali ma non monetari, il Tar del Veneto ha dato ragione a loro e a 72 associazioni che avevano sostenuto le loro ragioni con una sentenza chiara, secca ed inequivocabile che vi invitiamo a leggere qui.
Commissariando il CSV a 9 giorni dalla scadenza del bando che gestiva, il Coge veneto e i suoi ispitatori hanno sottoposto Gianesini e Dal Molin alla peggiore giustizia sommaria che esista e che anche noi conosciamo per averla subita: quella mediatica, terribile con i deboli, magnanima con i potenti.
Loro, a differenza di Marzotto, non erano condannati e, forse perciò, erano stati rimossi di fatto col commissariamento del CSV deciso un venerdì 17 aprile, mentre la scadenza della gestione del vecchio bando era fissata al 30 aprile, e comunicato il 21, data del compleanno di Gianesini e ricorrenza del commissariamento da loro "promosso" per mala gestio di Mario Zocche, da più di tre anni "recuperato" e promosso alla presidenza dell'Opera Pia Cordellina da Achille Variati, che lì aveva appena tollerato lo scandalo del doppiolavorista Diego Fontana.
Anche di queste coincidenze Marco Gianesini ci ha parlato nell'intervista esclusiva che ci ha concesso oggi e che vi proporremo domani per raccontarvi la battaglia di dignità intrapresa da lui e Maria Rita Dal Molin contro accuse contro cui solo noi avevamo chiesto le loro ragioni facendole alla fine nostre.
Ecco perchè oggi gioiamo con loro per la sentenza del Tar del Veneto che li ha completamente assolti, condannando chi, poteri politici locali e associazioni ingoia tutto, aveva usato come armi la calunnia e la meschinità contro di loro e contro il più genuino volontariato vicentino .
Chissà che, dalla lotta, inattesa da parte di chi li voleva umiliare, di due "volontari" come loro due, gli 800.000 abitanti di Vicenza e della provincia non possano capire che un futuro per loro e per questa terra ci può ancora essere, ma solo a patto di avere il coraggio di ribellarsi al degrado generale attuale.
Ma ora, perchè oggi è già tardi.
Accedi per inserire un commento
Se sei registrato effettua l'accesso prima di scrivere il tuo commento. Se non sei ancora registrato puoi farlo subito qui, è gratis.