Mal di pancia di forzisti anti Variati "dominus" in Provincia: ma vero rischio è il troppo potere
Venerdi 10 Ottobre 2014 alle 01:09 | 1 commenti
Si avvicina domenica, giorno delle votazioni "indirette" di presidente e consiglieri della Provincia di Vicenza, e sembrano vacillare alcuni giochi, già fatti sulla carta con Achille Variati favorito su Milena Cecchetto per la guida biennale dell'ente rinnovato (?) anche se più per il sistema elettorale e per la diminuzione di costi di dettaglio ma non di "massa", che per competenze assegnate e poltrone collaterali che distribuirà .
La maggioranza politica dei comuni del Vicentino, pesata in base ai loro abitanti-elettori, è interpretabile in vario modo se la si pesa con gli occhi della politica attuale, confusa e poco netta abituata com'è ad accordi di retrobottega e ad inciuci neanche più ammantati da un minimo di sana ideologia.
Al 30% a spanne di "competenza" del centrosinistra fanno riscontro (una volta avrebbero fatto oppsosizione) il 20-25% del vecchio e nuovo centrodestra, il 15% della Lega e il 3%, che si assenterà dal voto, del Movimento 5 Stelle.
C'è, poi, il restante blocco fatto da civiche, che poi tanto civiche non sono, visti i loro puzzle pieni di politici o con a capo i professionisti della politica, vedi quello della civica di Variati a Vicenza.
Bravo quest'ultimo a trovare gli accordi, ottimo nel presentarsi come PD moderato anzi no di centro destra... visto il Dna democristo-forzaleghista locale, ma ora il sindaco, nonchè aspirante "dominus" unico d'area da successore di Attilio Schneck, che sarà l'ultimo presidente della provincia eletto dai cittadini, è tenuto sveglio dalle insorgenti lotte intestine per i voti, meno certi e meno gestibili con i bilancini, a favore di questo o quel consigliere dopo qualche "errore", di eccesso di abbondanza, nel compilare le liste dei candidati.
Le lotte e i mal di pancia, che insorgono a pochi giorno dal D-day, il Dominus day, portano qualche commentatore a dire che se Variati dovesse vincere "solo" col 70% sarà una prova di debolezza dei suoi accordi, magari ancor più accentuata se gli equilibri tra i consiglieri dovessero delineare maggioranze non proprio bulgare, stabili e chiare a suo favore.
Tra i mal di pancia, come esempio di un malessere che potrebbe essere più diffuso del previsto, citiamo quello che rende noto il Club Forza Silvio "Città del Palladio", tramite il suo presidente Luigi Damian: «In riferimento alla prossima elezione del presidente della provincia, (il Club Forza Silvio...) vuole esternare il proprio profondo disappunto sul metodo con cui i dirigenti cittadini di Forza Italia hanno deciso di appoggiare la candidatura del sindaco di Vicenza a tale carica. Sentiti anche molti altri iscritti al nostro movimento, abbiamo avuto conferma che l'appoggio al dott. Variati è stato frutto di una decisione univoca, fatta dalla ristretta cerchia di nominati e/o autonominati, gestori assoluti del potere politico del partito senza interpellare la base, in spregio alle piu' elementari regole democratiche. La nostra base si sta allontanando dal nostro partito proprio a causa della gestione sempre più personalistica dei vertici cittadini che sembrano occuparsi di tante cose fuorché dell'interesse del partito e dei suoi iscritti, che non vengono coinvolti. Il nostro circolo, nel mentre si dissocia dalle decisioni unilaterali prese, richiama detti dirigenti ad esercitare in futuro le loro funzioni nel rispetto degli iscritti, della democrazia, della trasparenza molte volte calpestate in questi ultimi tempi».
E dopo questa pesante e articolata premessa politica ecco l'affondo finale ed elettorale del Club Forza Silvio "Città del Palladio" e del suo presidente Luigi Damian: «Chiediamo pertanto ai sindaci,ai consiglieri comunali ed agli aventi diritto di voto della nostra area politica, in difformità con le disposizioni decise unilateralmente dalla dirigenza vicentina di Forza Italia, di appoggiare la candidatura di Milena Cecchetto che ha operato molto bene come sindaco di Montecchio Maggiore e tanto ha fatto per la sua comunità e per i cittadini tutti».
Questa presa di posizione e questa chiamata alla "disobbedienza", che pure hanno il grande merito della chiarezza d'altri tempi, anche ideologicamente parlando, non sono per chi scrive motivo sufficiente per gradire un sindaco comunque bravo come la Cecchetto, ma troppo diverso dal nostro ideale liberale e libertario.
E non sono neanche, ovviamente, il motivo per cui chi scrive ha già espresso parere negativo verso Variati, di cui temiamo, più ancora che il suo ben noto "centralismo" antidemocratico e da maggioranze bulgare, soprattutto la datata funzionalità politica all'ormai conclamato e illegale sistema Galan Sartori, che per forza di cose lo ha portato a decisioni gradite alla galassia imprenditoriale vicentina che ha sponsorizzato quel sistema per trarne vantaggi illeciti.
Non abbiamo motivo alcuno di dubitare della sua onestà personale e "pratica", ma tanto basta. La complicità non è solo nei fatti, ma anche in ciò che precede e consente i fatti. Lo so ben io, che mi sento responsabile dei fatti e (mis)fatti che ho permesso nella mia precedente attività da appassionato del volley, che da quel che è avvenuto non ha tratto vantaggi, anzi... ne ha fatti avere solo a chi lo attorniava.
Ed è anche per questo che, se dovremo accettare obtoro collo il responso delle urne pro Variati, lo mettiamo fin d'ora in guardia su alcuni, vari esponenti del suo entourage e del suo "gregge" da sottopotere. Affiancare il loro "dominus" anche in Provincia può portarli ad atteggiamenti e comportamenti ulteriormente rischiosi e dannosi per la comunità rispetto ad alcuni già noti e stigmatizzati su questi media e anche in qualche aula di tribunale: Aim, Ecoveneta, Maltauro uber alles... Vanno controllati o, meglio, mandati a casa.
I componenti, molti, del mio vecchio staff, una volta sfuggiti alla mia guida poco illuminata, perchè troppo passionale, sono quelli che hanno favorito i giochi dei vari nuovi proprietari Mario Novello, Franco Ferappi, Angelo Mapelli, Fabrizio Padrin e Piero Di Stefano con un risulato pratico: il fallimento del club! Â
Ma, ecco la nostra speranza finale che nasce da una constatazione pluriennale della sua attività : Variati non è passionale nelle sue decisioni, ma politicamente cinico...
Così sia, per non far fallire questa la ben più importante politica d'area!
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