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L'Orso bruno ucciso fa cassa. I morti sul lavoro della Marlane Marzotto no: parte III

Di Redazione VicenzaPiù Domenica 27 Marzo 2011 alle 18:29 | 0 commenti

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Giorgio Langella, PdCI, FdS  -  In questi giorni i giornali riportano la notizia dell'uccisione dell'orso Dino avvenuta in Slovenia. Ci sono articoli che esprimono cordoglio, fotografie in prima pagina, grandi titoli. L'orso Dino è diventato "l'eroe del web". La Provincia di Belluno ne chiede "le spoglie" alla Slovenia. Tanti politicanti ne parlano, discutono, fanno paragoni tra la civiltà dell'Italia e quella della Slovenia. Il ministro Galan afferma "noi più civili". Bene, forse è giusto piangere l'orso diventato un simbolo. Fa notizia. Forse scriverne fa vendere di più.

Gli stessi giornali, però, tacciono sulle persone che si ammalano e muoiono nei posti di lavoro. Riportano al massimo brevi notizie, scarni resoconti. Forse è perché non sono "attenti", perché ormai morire di lavoro è "normale" (succede talmente spesso che ci si fa l'abitudine), forse è perché siamo tutti più indifferenti, ma abbiamo l'impressione che qualcosa non vada.

I caduti sul lavoro o per malattie professionali sono quasi sempre solo numeri, cifre di una statistica. Risulta difficile dare loro un nome, un volto. Sembrano ombre offuscate dal silenzio. Vengono presto dimenticati.

Qualche giorno fa il Corriere della Sera ha pubblicato un articolo di Corrado Stajano che ricorda la tragedia di Marcinelle. Il titolo è "Eravamo numeri, io ero il 709". Numeri, appunto. A Marcinelle, come in altri posti di lavoro. Numeri da vivi e numeri da morti. La fatica, il dolore, l'assenza viene stemperata nell'impersonalità del numero. I lavoratori non sono più persone ma ingranaggi. Numeri e basta.

Il 19 aprile prossimo inizierà il processo "Marlane-Marzotto" che vede imputati tanti dirigenti ed ex-dirigenti della Lanerossi e della Marzotto. Sono accusati di reati gravi come omicidio colposo plurimo, lesioni plurime, disastro ambientale. Decine di lavoratori dello stabilimento di Praia a Mare si sono ammalati e tantissimi sono morti di cancro, il terreno vicino alla fabbrica è inquinato in maniera devastante. Ma di questo processo non si scrive o si scrive troppo poco (escludendo Vicenzapiù, che pubblica periodicamente articoli sulla vicenda della Marlane, solo il Gazzettino con un articolo del 21 marzo scorso ha scritto recentemente qualcosa).

Noi pensiamo che, invece, sia necessario conoscere, capire che dietro i numeri e le statistiche ci sono persone. Nomi, cognomi, famiglie, vite, intelligenze. Il processo che inizierà il 19 aprile non è fatto perché c'è un numero minore di lavoratori ma perché sono morti cittadini. Perché qualcuno potrebbe essere responsabile della fine di queste persone. Perché il diritto di vivere del proprio lavoro è un diritto inalienabile che nessuno può cancellare o impedire.

Per questo ci sembra una cosa giusta far conoscere ai cittadini vicentini almeno i nomi dei lavoratori della Marlane-Marzotto che sono morti in questi anni. È una lista lunga, dolente, che deve far pensare. Fermiamoci qualche minuto a leggere questi nomi e chiediamoci se un modello di sviluppo che richiede tanti sacrifici sia un modello giusto o se non possa e debba essere cambiato. Dalle radici.

Lavoravano alla Marlane-Marzotto di Praia a Mare:

Albanese Giuseppe deceduto il 24 aprile 1075 per "cancro ai reni"
Ambrosio Anna deceduta il 14 luglio 2001 per "tumore al seno"
Ambrosio Franco Augusto deceduto il 22 novembre 2005 per "linfosarcoma e reticolosarcoma"
Aurelio Pietro deceduto il 31 marzo 1992 per "linfoma non Hodgkin"
Bocchino Francesca deceduta il 2 novembre 1995 per "carcinoma al colon"
Bruscia Rodolfo deceduto il 30 luglio 1993 per "tumore al polmone"
Cernicchiaro Angelo deceduto il 7 gennaio 1997 per "neoplasia polmonare"
Colaiacovo Giuseppe deceduto il 2 giugno 1996 per "tumore alla gola"
Crusco Vincenzo deceduto il 6 aprile 1994 per "tumore al fegato"
De Paola Pietro deceduto il 16 marzo 1983 per "tumore al polmone"
De Presbiteris Vincenzo deceduto il 6 dicembre 2000 per "tumore ai polmoni"
Di Giorno Alberto deceduto il 9 febbraio 1996 per "tumore al cervello"
Felice Domenica deceduta il 12 giugno 2003 per "carcinoma midollare alla mammella"
Ferraro Ignazio deceduto il 20 novembre 2004 per "tumore ai polmoni"
Fiorenzano Biagio deceduto il 26 giugno 1999 per "adenocarcinoma polmonare"
Fondacaro Antonio deceduto il 27 settembre 2001 per "leucemia linfoide cronica"
Greco Aurelio deceduto il 1 febbraio 1983 per "carcinoma polmonare"
Greco Raffaele deceduto il 6 maggio 2004 per "tumore maligno alla vescica"
Greco Raimondo deceduto il 6 ottobre 1982 per "tumore alla gola"
Iannotti Maria deceduta il 5 novembre 1988 per "tumore maligno del colon"
Ielpo Carmine deceduto il 5 ottobre 2000 per "tumore al cervello"
La Neve Angelo deceduto il 13 marzo 2004 per "carcinoma gastrico con metastasi epatiche"
Laino Felice deceduto il 30 gennaio 1987 per "tumore al fegato"
Laino Francesco deceduto il 23 agosto 1994 per "leucemia"
Lammoglia Vincenzo deceduto il 12 luglio 2007 per "tumore maligno trachea, bronchi e polmoni"
Lemmo Giovanni deceduto il 10 luglio 1987 per "tumore alla gola"
Licordari Pasqualina deceduta il 24 giugno 2002 per "carcinoma del colon con metastasi epatica"
Limongi Giuseppe deceduto il 9 agosto 2003 per "carcinoma al polmone destro"
Maffeo Tonino deceduto il 14 febbraio 1999 per "tumore al fegato"
Magurno Vincenzo deceduto il 15 giugno 1998 per "tumore al pancreas ed al fegato"
Maimone Teresa deceduta il 5 luglio 2000 per "tumore all'utero"
Malvarosa Cesare deceduto il 25 luglio 2002 per "neoplasia lobo superiore polmone destro"
Manzi Resina deceduta il 13 marzo 2005 per "tumore mammario"
Manzi Ubaldo deceduto l'8 gennaio 1985 per "tumore ai polmoni"
Marsiglia Vincenzo deceduto il 21 settembre 1988 per "tumore al polmone"
Martilotta Rito deceduto il 14 maggio 1998 per "tumore al fegato"
Martoglio Aldo deceduto il 3 luglio 2001 per "adenocarcinoma polmonare"
Morano Francesco deceduto l'11 settembre 1995 per "tumore al cervello"
Petrone Angelo deceduto il 20 marzo 1992 per "carcinoma del cardias"
Possidente Biagio deceduto il 16 giugno 1990 per "carcinoma polmonare"
Presta Rosario deceduto il 7 novembre 1996 per "carcinoma polmonare destro"
Raffo Luigi deceduto il 28 giugno 1989 per "cancro alla trachea e ai polmoni"
Rodilosso Maria deceduta il 14 settembre 1998 per "carcinoma mammario"
Salvadori Giuseppe deceduto il 4 febbraio 1989 per "carcinoma al pancreas"
Sanguinetti Nicola nato a Tortora il 24 dicembre 1930, deceduto il 30 luglio 1991 per "carcinoma faringeo
Scarpino Nelide deceduta il 16 gennaio 1999 per "tumore allo stomaco"
Sica Nicolino deceduto il 4 febbraio 2007 per "esteso carcinoma del sigma retto"
Spatuzzi Gennaro deceduto il 26 gennaio 1979 per "tumore maligno trachea bronchi e polmoni"
Tocci Diego deceduto il 29 aprile 1983 per "carcinoma faringeo/laringeo"
Valente Giovanni deceduto il 18 novembre 1985 per "carcinoma all'intestino"
Villa Carlo Angelo deceduto nell'anno 2000 per "tumore maligno del colon"

In ricordo di tutti i lavoratori caduti sul lavoro o deceduti per malattia professionale.


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Giovedi 27 Dicembre 2018 alle 17:38 da Luciano Parolin (Luciano)
In Panettone e ruspe, Comitato Albera al cantiere della Bretella. Rolando: "rispettare il cronoprogramma"
Caro fratuck, conosco molto bene la zona, il percorso della bretella, la situazione dei cittadini, abito in Viale Trento. A partire dal 2003 ho partecipato al Comitato di Maddalene pro bretella, e a riunioni propositive per apportare modifiche al progetto. Numerose mie foto del territorio sono arrivate a Roma, altri miei interventi (non graditi dalla Sx) sono stati pubblicati dal GdV, assieme ad altri come Ciro Asproso, ora favorevole alla bretella. Ho partecipato alla raccolta firme per la chiusura della strada x 5 giorni eseguita dal Sindaco Hullwech per sforamento 180 Micro/g. Pertanto come impegno per la tematica sono apposto con la coscienza. Ora il Progetto è partito, fine! Voglio dire che la nuova Giunta "comunale" non c'entra più. L'opera sarà "malauguratamente" eseguita, ma non con il mio placet. Il Consigliere Comunale dovrebbe capire che la campagna elettorale è finita, con buona pace di tutti. Quello che invece dovrebbe interessare è la proprietà della strada, dall'uscita autostradale Ovest, sino alla Rotatoria dell'Albara, vi sono tre possessori: Autostrade SpA; La Provincia, il Comune. Come la mettiamo per il futuro ? I costi, da 50 sono saliti a 100 milioni di € come dire 20 milioni a KM (!) da non credere. Comunque si farà. Ma nessuno canti Vittoria, anzi meglio non farne un ulteriore fatto "partitico" per questioni elettorali o di seggio. Se mi manda la sua mail, sono disponibile ad inviare i documenti e le foto sopra descritte. Con ossequi, Luciano Parolin [email protected]
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