"Libri, mensa e bus", Umberto Nicolai da giovane li voleva gratis ma ora da assessore alla formazione non più, perchè "costano". Cub Vicenza: lui e il PD pentiti di sinistra
Sabato 14 Gennaio 2017 alle 14:19 | 5 commenti
Maria Teresa Turetta, CUB Pubblico Impiego Vicenza, ci invia una nota che pubblichiamo e condividiamo senza se e senza ma. Giovedì 12 gennaio Umberto Nicolai, assessore alla formazione del Comune di Vicenza, ha confessato ad una testata giornalistica locale che da giovane, essendo di sinistra, scendeva in piazza per rivendicare "Libri, mensa e bus gratis", ammettendo che ora non lo farebbe più. Questa capitolazione di un ex uomo di sinistra è dovuta al semplice fatto che le spese sostenute dal comune di Vicenza per riscaldare e sostenere gli edifici scolastici di competenza comunale pesano sul bilancio per due milioni di euro. La conseguenza del ragionamento di Nicolai, anche se non detta chiaramente, è che la scuola e l'istruzione debba essere a disposizione solo di chi se la può pagare.
Ci si chiede come mai l'assessore Nicolai, invece di piangere per questi costi che garantiscono minimamente l'istruzione pubblica e gratuita ai bambini della nostra città , non vada oltre il suo ristretto orizzonte e non versi lacrime amare per i due milioni di euro che il Comune spende per i suoi 16 dirigenti, o per il numero scandalosamente alto di consulenze e studi di fattibilità appaltati all'esterno dall'attuale amministrazione, o sul mezzo milione di euro che il comune paga per finanziare le scuole private.
Perchè un politico pentito di sinistra, invece di puntare il dito sui costi a suo dire elevati della scuola pubblica non si scandalizza dei venti miliardi che l'attuale Governo ha buttato per salvare il Monte dei Paschi di Siena e le banche italiane in difficoltà ?
La capitolazione di questi uomini non più di sinistra deve preoccupare tutti: la scuola pubblica e gratuita è una conquista sociale che evidentemente sta per essere smantellata.
I fantocci dei poteri forti che abbiamo al governo sono sempre più arroccati a difendere i propri privilegi, a scapito dei cittadini e dei lavoratori; le tasse versate dai lavoratori finanziano sempre meno diritti universali gratuiti come l'istruzione e la sanità pubblica, per coprire, invece, la mala gestione di pochi affaristi e delinquenti.
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