Caso Roi: le minacce legali di Gianni Zonin a Giovanni Coviello su Onda Libera di Radio Padania. Il direttore di VicenzaPiu.com torna da Giulio Cainarca venerdì alle 10.40
Giovedi 27 Ottobre 2016 alle 22:34 | 0 commenti
Non è la prima volta che Radio Padania ci ospita per raccontare la nostra battaglia, ancora troppo solitaria, contro lo scandalo della Banca Popolare di Vicenza e del sistema che l'ha generato, favorito, tollerato e ignorato, ad arte per goderne singoli vantaggi. E anche oggi il coraggioso collega Giulio Cainarca, condurrore di Onda Libera, ha intervistato il nostro direttore sulle ultime evoluzioni del disastro che ha terremotato prima decine di migliaia di soci, molti dei quali ridotti sul lastrico, e ora sta cominciando a colpire, con le nuove scosse, i dipendenti della ex Popolare di cui 1.500, dice Gianni Mion, neo presidente di BPVi, molti di più temiano noi, verranno messi sulla porta dopo la gestione dell'ex presidente, Gianni Zonin, non suicida, vista la sua ottima salute personale, psicologica ed economica, ma omicida di tutto un territorio.
Oggi Cainarca ha fatto parlare per mezzora Giovanni Coviello della più che probabile "lite temeraria" con la richiesta di un milione di euro di danni che ha intentato Gianni Zonin, come presidente della Fondazione Roi, contro di lui colpevole di aver rivelato e documentato i danni arrecati per decine di milioni di euro alla Fondazione.
Secondo il voleri del Marchese Giuseppe Roi, l'omonima Fondazione avrebbe dovuto, infatti, concentrare le sue attività nel supporto delle attività culturali e, in primis, di quelle del Museo Chiericati e non nelle speculazioni mobiliari: 30 milioni di euro di azioni BPVi tenute in pancia in palese conflitto di interessi tra chi le "piazzava", la Banca presieduta da Zonin, e chi le sottoscriveva, la fondazione presieduta da Zonin e ancora oggi con un Cda che conta su tutti gli amici del sistema Zonin, a partire da Marino Breganze, senza che Mion abbia mosso un dito per cambiarlo dopo le promesse iniziali dello scorso marzo 2016 all'atto del suo ormai lontano e, ad oggi, improduttivo insediamento.
Ma la Roi dell'era Zonin non solo si è "rimpinzata" di azioni BPVi, ora azzerate, ma ha acquistato anche per 2,5 milioni di euro l'ex Cinema Corso, e questa fu la nostra notizia esclusiva aggiuntiva rispetto al resto, per farci cosa non si sa, se non le suite di cui parlano le carte e le dichiarazioni pubbliche fatte dall'avv. Enrico Ambrosetti per conto della Fondazione stessa, che ora rappresenta anche in giudizio.
Un giudizio che, dopo la prima udienza del 25 ottobre scorso, vedrà la prossima solo il 27 settembre 2018 facendo crescere le spese soprattutto di chi, il ben poco danaroso direttore di un mezzo indipendente come VicenzaPiu.com, lo subisce a causa di chi l'ha intentato, coperto dai soldi per giunta non suoi ma della Fondazione, per evidente minaccia alla stampa libera.
Ma per foruna che Onda libera c'è e che domani ci farà tornare di nuovo in onda alle 10.40 mentre tutti i media locali sono totalmente muti.
Come pesci ben ingozzati dallo stesso sistema che ha affamato Vicenza, il suo territorio e non solo.
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