L'Articolo 18 si deve modificare
Venerdi 3 Ottobre 2014 alle 11:33 | 2 commenti
Riceviamo da Tommaso Listrani, consigliere nazionale U.D.C residente nella provincia di Vicenza, e pubblichiamo
In questi giorni il tema di maggiore interesse in Italia è la modifica dell'Art.18 in vigore dal 20maggio 1970. Il Governo propone di aumentare le garanzie per i giovani e donne con contratti a tutela crescente e di modificare l'art18 riducendo la tutela ai lavoratori a tempo indeterminato delle aziende con oltre 15 dipendenti.Â
Molti italiani non conoscono la norma, ma più del 55% sono favorevoli ad una riforma.
Fra gli elettori del PDÂ sono favorevoli il 73%, in Forza Italia il 67%, per i Centristi il 66% mente per i sindacati la CGIL si ferma al 20%.
Nel Veneto siamo tutti d'accordo che l'Art18 deve essere messo in discussione e devono essere trovate forme più adatte al momento di crisi, per avere maggiore flessibilità , rilanciare l'occupazione e la competitività .
Dobbiamo portare gli investitori esteri a investire nel Veneto.
Le innovazioni non si devono certo fermare alla modifica di questa norma : le nostre aziende hanno bisogno di riduzione del carico fiscale,riduzione del'Irap, del costo dell'energia e del lavoro, diminuzione dell'Imu e della Tasi oltre che snellimento della macchina burocratica italiana.
Le difficoltà delle aziende si rispecchiano nelle nostre famiglie ; nella nostra regione i consumi sono crollati del 7%,si sono persi 5,5 miliardi di acquisti e gli investimenti hanno subito una caduta verticale.
Se vogliamo uscire da questa crisi si deve modificare l'Art.18...è un'ideologia del passato lo si deve rendere funzionale alla esigenze del tempo in cui stiamo vivendo ,tutelando i diritti e i doveri degli imprenditori senza negare le tutele ai dipendenti.
Si deve creare sinergia tra imprenditore e dipendente,si deve fare squadra e collaborare insieme evitando spaccature e scontri anche generazionale tra le due parti e all'interno delle stesse :solo allora si vedrà la luce in fondo al tunnel.
Sì dunque al cambiamento, ma ad un cambiamento studiato, meditato e mediato che ci trasporti fuori da questo momento.
Io ne sono convinto l'Italia e il Veneto si possono rialzare.
Questo mantra neo-liberista è una delle battute più divertenti che i cavalieri del pil perduto riescano a dispensarci, un evergreen che se la gioca alla grande col "dobbiam fare le riforme" (Quali? Con che obbiettivi? Dettagli, intanto facciamole, un po' a caso, un tanto al kilo) oppure "è necessario investire in ricerca e innovazione".
Parole ovviamente vuote, gettate lì da chi non ha la minima capacità cognitiva per coglierne il senso (nemmeno del ridicolo), che si parli del selfie addicted self nominatosi PdC o dei tanti suoi epigoni.
In fin dei conti, continuando a ripeterlo, alla fine il mantra diventa verità, almeno al 55% (come dire, "non capisco ma mi adeguo"), quindi la sua bella convenienza c'è.
Una volta il vuoto era a rendere, oggi rende. E bene.
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Il Governo propone di "modificare l'art18 riducendo la tutela ai lavoratori a tempo indeterminato delle aziende con oltre 15 dipendenti". Quindi una RIDUZIONE delle tutele.
"Molti italiani non conoscono la norma, ma più del 55% sono favorevoli ad una riforma". Quindi si tratta di un'adesione IDEOLOGICA ad una proposta altrettanto ideologica.
Il Governo Renzi è quindi un Governo che punta a ridurre le tutele dei lavoratori cercando di avere il sostegno ideologico di chi neppure conosce la materia in argomento?
La domanda appare retorica...