Langella: Violenza, il ministro Bossi e i fucili
Venerdi 20 Agosto 2010 alle 10:09 | 0 commenti
Giorgio Langella, Federazione della Sinistra, PdCI, Prc - Le parole sono pietre, si diceva una volta. Ieri a Schio, dal palco della "sagra padana", Umberto Bossi ha detto: "Ora dobbiamo portare a casa tutto il possibile democraticamente. Per i fucili c'e' tempo, abbiamo comunque milioni di uomini che vogliono liberarsi e che vogliono il cambiamento per loro e per i loro figli".
Umberto Bossi è ministro della Repubblica, ha giurato sulla Costituzione, prende un alto "stipendio" per fare politica. E continua a fare proclami dai contenuti eversivi che istigano alla violenza e alla secessione armata.
In uno Stato normalmente democratico Bossi non potrebbe fare il ministro, dovrebbe essere cacciato dal posto che occupa ed essere processato. Ma normale l'Italia non lo è più.
Stiamo attenti perché personaggi come Bossi ci stanno portando al disastro.
Giorgio Langella
segr. prov. Partito dei Comunisti Italiani - Federazione della Sinistra Vicenza
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