La "Stradella della ex Carceri" di Cicero. Possamai: "salviamo la Spiaggetta", Parolin: "orribile chiosco tra topi e nutrie"
Lunedi 1 Ottobre 2018 alle 10:25 | 2 commenti
L'idea lanciata dall'assessore Claudio Cicero per il progetto di una nuova Stradella della Carceri per semplificare l'accesso delle auto al park Fogazzaro e per ridurre il traffico sul Ponte Novo, collegando San Biagio ai Carmini, non ha creato solo clamore per la nuova colata di asfalto in arrivo sulla città per le automobili, ma anche per il probabile conseguente addio dei chioschi de L'Ultima Spiaggia lungo il Bacchiglione, per ii quali è anche già partita una raccolta firme e un appello social #SalviamoLaSpiaggia.
Sulla questione abbiamo deciso di mettere a confronto due punti vista “estremiâ€, quello del giovane politico di centrosinistra Giacomo Possamai, in contrapposizione allo storico pensionato “nemico del Pd†Luciano Parolin.
“Mi limito a lanciare un appello – scrive Possamai in un post su Fb - l'idea di cancellare quella che i vicentini ormai conoscono come "la spiaggetta", un luogo recuperato dal degrado e trasformato in un bellissimo spazio aperto sul fiume, per sostituirla con una strada non mi piace e mi sembra profondamente sbagliata. La spiaggetta è il simbolo di come si può trasformare uno spazio buio e dimenticato in un angolo di città dove si fa musica e si può bere un aperitivo insieme agli amici, proprio davanti ad uno degli scorci più belli di Vicenza. Degrado e delinquenza si combattono sicuramente con le Forze dell'Ordine e (meno) con la Polizia Locale ma anche restituendo vita ai luoghi, costruendoci attività e rendendoli frequentabili. Ecco, dal mio punto di vista, cancellare uno spazio come questo per fare posto ad una strada, è un drammatico passo indietro".
"Non capisco come si possa difendere quell'orribile chiosco con ombrelloni - ribatte Parolin in una lettera-sfogo inviata alla nostra redazione - piazzato su una “sabbionaraâ€Â ove si prende la tintarella fluviale, anche in topless, tra urla e schiamazzi, con sfondo di cessi chimici, bambini che corrono in un luogo frequentato da topi e nutrie e quindi soggetto a periodiche derattizzazioni. Doveva essere un' area di riposo e relax per i vicentini, ma si è trasformata, com'era facilmente prevedibile, in una discoteca a cielo aperto, con potenti amplificatori, tanto di DJ, e periodici settimanali festival con centinaia di partecipanti. Insomma dei veri concerti incontrollati, i cui rumori, si disperdono nell'aria sino a raggiungere l'Ospedale San Bortolo. Dopo ogni spettacolo, decine di sacchi di immondizia, vomitate ad ogni angolo, orinatoi a muro, e altro. Ma a sentire la sinistra, che difende “il quartiere del chiosco†la zona è stata riqualificata! Da aggiungere per chi vi abita o lavora, i parcheggi selvaggi, in zone di divieto, residenti sottoposti ad inquinamento acustico e costretti per tutta l'estate a cercare posto auto altrove e chiudere le finestre".
La prossima estate si preannuncia già "calda" sulla spiaggetta di Vicenza...
(nella foto com'era l'area nell'ottobre 1721 dal disegno del Perito Antonio Gornizzay o Gornizzi)
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