Quotidiano | Categorie: Diritti umani

La Shoah e il nostro porrajmos ieri e oggi

Di Redazione VicenzaPiù Domenica 27 Gennaio 2013 alle 17:32 | 0 commenti

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Riceviamo da Irene Rui e Guido Zentile e pubblichiamo
Ci si ricorda della shoah degli ebrei, dei gay, delle lesbiche - per dire il vero queste all'epoca non erano nemmeno considerate - dei disabili, dei comunisti e degli asociali, nonché del porrajmos solo nei giorni della memoria, ma il porrajmos, la shoah queste persone insieme agli immigrati e alle donne (il femminicidio) lo vivono quotidianamente.

Ogni giorno assistiamo al divoramento di questi soggetti, da parte della società, molte volte trattati come reietti della società, come degli asociali, gli ultimi da ricordare.

Vorremmo che quei politici che oggi si prostrano per la giornata della memoria, per non dimenticare giustamente, si ricordassero di loro anche quando legiferano riconoscendo la loro specificità e uguaglianza, la loro cittadinanza senza varare regole e regolamenti che hanno il sapore di leggi razziali. Vorremmo che fossero riconosciuti i diritti dei gay e delle lesbiche, dei transgender, di poter avere una vita di coppia come gli etero e poter avere dei figli, ma soprattutto la loro differenza di genere, come la società la riconosce ai maschi e alle femmine. Vorremmo che la donna fosse considerata dall'uomo alla pari e non un oggetto per il suo desiderio, non una risorsa da sfruttare e buttare. Vorremmo che i rom, i sinti, i kalè i maluche e tutti romanes fossero considerati alla pari di noi italici, veneti, cimbri, ladini, celtici, romani, anglosassoni, iberici, ecc. Vorremmo che i figli di immigrati nati in Italia fosse riconosciuta la cittadinanza alla nascita. Vorremmo che gli stessi immigrati che risiedono stabilmente in Italia, fosse riconosciuta la cittadinanza. Vorremmo anche che anche ai diversamente abili fosse riconosciuta una soggettività di diritto. E infine vorremmo che non ci fossero discriminazioni né di legge, né fisiche, né sociali tra tutte le persone che popolano questo mondo, perché siamo tutti fratelli e sorelle; che l'Italia fosse veramente un repubblica democratica e riconoscesse a tutti la propria specificità, l'uguaglianza e la dignità fra i popoli e i generi.
La giornata della memoria deve essere ricordata ogni giorno e non solo oggi, per non dimenticare il ieri, ma anche l'oggi.


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Giovedi 27 Dicembre 2018 alle 17:38 da Luciano Parolin (Luciano)
In Panettone e ruspe, Comitato Albera al cantiere della Bretella. Rolando: "rispettare il cronoprogramma"
Caro fratuck, conosco molto bene la zona, il percorso della bretella, la situazione dei cittadini, abito in Viale Trento. A partire dal 2003 ho partecipato al Comitato di Maddalene pro bretella, e a riunioni propositive per apportare modifiche al progetto. Numerose mie foto del territorio sono arrivate a Roma, altri miei interventi (non graditi dalla Sx) sono stati pubblicati dal GdV, assieme ad altri come Ciro Asproso, ora favorevole alla bretella. Ho partecipato alla raccolta firme per la chiusura della strada x 5 giorni eseguita dal Sindaco Hullwech per sforamento 180 Micro/g. Pertanto come impegno per la tematica sono apposto con la coscienza. Ora il Progetto è partito, fine! Voglio dire che la nuova Giunta "comunale" non c'entra più. L'opera sarà "malauguratamente" eseguita, ma non con il mio placet. Il Consigliere Comunale dovrebbe capire che la campagna elettorale è finita, con buona pace di tutti. Quello che invece dovrebbe interessare è la proprietà della strada, dall'uscita autostradale Ovest, sino alla Rotatoria dell'Albara, vi sono tre possessori: Autostrade SpA; La Provincia, il Comune. Come la mettiamo per il futuro ? I costi, da 50 sono saliti a 100 milioni di € come dire 20 milioni a KM (!) da non credere. Comunque si farà. Ma nessuno canti Vittoria, anzi meglio non farne un ulteriore fatto "partitico" per questioni elettorali o di seggio. Se mi manda la sua mail, sono disponibile ad inviare i documenti e le foto sopra descritte. Con ossequi, Luciano Parolin [email protected]
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