La rappresaglia Fiat
Mercoledi 31 Ottobre 2012 alle 21:31 | 0 commenti
Giorgio Langella, Segretario regionale PdCI FdS - Qualche giorno fa la Fiat è stata condannata per attività antisindacale e discriminatoria. La corte d'appello di Roma la obbligava ad assumere 19 operai di Pomigliano iscritti alla Fiom. Oggi la Fiat ha deciso di mettere in mobilità (cioè licenziare) 19 operai recentemente assunti per poter "assorbire" i lavoratori discriminati. Una vera e propria azione di rappresaglia. Un'azione meschina, una ritorsione fatta da chi fa dell'arroganza e del capitalismo cialtrone il proprio modo di agire. Il tentativo di mettere operai contro operai.
Per giustificare questa decisione, la Fiat dice che l'attuale struttura è sovradimensionata e che, per non aumentare i costi, deve licenziare un numero di lavoratori pari a quelli che deve assumere. E' bene ricordare che solo pochi mesi fa, dopo l'accordo imposto ai lavoratori con un referendum-farsa (o accettate o andate tutti a casa, era questa la scelta), la Fiat si era assunta l'impegno di riassumere TUTTI i lavoratori di Pomigliano.
Oggi, ed è l'ennesima volta, i padroni e i "grandi" dirigenti della Fiat si dimostrano per quello che sono: arroganti, abituati al ricatto e, da adesso, alla rappresaglia.
Il problema della Fiat non sono i lavoratori o la Fiom. Il suo vero problema è la politica industriale che sta portando avanti. Pochi investimenti, produzione modelli obsoleti e poco interessanti per il mercato, interesse smodato per la "finanza", salari bassi, cancellazione dei diritti di chi lavora ... Invece usare la cassa integrazione, discriminare e licenziare i lavoratori con penose argomentazioni "economiche", la Fiat potrebbe "licenziare" Marchionne e dirigenti vari. Risparmierebbe un sacco di soldi (lo "stipendio" annuale del solo Marchionne corrisponde al salario di centinaia di operai) e, soprattutto, ci libererebbe di personaggi che sono palesemente incapaci di fare il proprio mestiere. Che poi sarebbe quello di progettare, produrre e vendere automobili degne di essere acquistate.
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