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La crisi? Come un videogioco. Lo dice Tremonti

Di Redazione VicenzaPiù Venerdi 13 Maggio 2011 alle 21:04 | 0 commenti

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Giorgio Langella, PdCI, FdS Vicenza  -  Dice il ministro Tremonti, con la sua aria da "primo della classe", che la crisi economico-finanziaria che stiamo vivendo assomiglia "a un videogame, solo che in questo caso non può essere spento". Spiega anche che, come nei videogiochi, anche nella crisi ci sono mostri da sconfiggere. Continua affermando che, dopo i primi mostri (quello dei subprime, quello del collasso del credito, quello delle bancarotte bancarie e quello del collasso delle Borse), adesso bisogna affrontare quello delle carte di debito, quello delle possibili bancarotte societarie e infine il mostro dei mostri: quello dei derivati.

La crisi come un videogioco? Sembra uno scherzo, quasi un "divertimento". Lo vada a dire chi la crisi la sta pagando con la perdita del lavoro, a chi prende un salario che diventa sempre più esiguo, chi subisce la cancellazione dei diritti. Lo dica, il ministro Tremonti, che la crisi è un "gioco" ai 2.300 lavoratori messi in mobilità nella sola provincia di Vicenza nei primi tre mesi del 2011 (in crescita di oltre il 13% rispetto al 2010). Lo dica a chi deve farsi curare e a chi vorrebbe studiare ma vede sempre più ridotti il diritto alla salute e quello al sapere. Lo dica a chi paga le tasse quando si sa che l'evasione fiscale è di oltre 120 miliardi di euro e la corruzione costa alla collettività oltre 60 miliardi di euro ogni anno.

Quella che prospetta Tremonti è una società dove la crisi è endemica e dove, per sopravvivere, si deve giocare ad eliminare sempre "nuovi mostri". E allora una domanda dovrebbe essere d'obbligo. Perché, invece di sconfiggere un mostro alla volta (per poi ritrovarsene uno nuovo e più
pericoloso) non si distrugge chi genera i "mostri"?
Crediamo, però, che Tremonti non ce lo dirà mai perché responsabili della crisi sono quel mercato senza regole e quel capitalismo cialtrone che piacciono tanto a lorsignori.
Una società ingiusta e un modello di vita che dovrebbero essere trasformati profondamente, dalle radici.

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Giovedi 27 Dicembre 2018 alle 17:38 da Luciano Parolin (Luciano)
In Panettone e ruspe, Comitato Albera al cantiere della Bretella. Rolando: "rispettare il cronoprogramma"
Caro fratuck, conosco molto bene la zona, il percorso della bretella, la situazione dei cittadini, abito in Viale Trento. A partire dal 2003 ho partecipato al Comitato di Maddalene pro bretella, e a riunioni propositive per apportare modifiche al progetto. Numerose mie foto del territorio sono arrivate a Roma, altri miei interventi (non graditi dalla Sx) sono stati pubblicati dal GdV, assieme ad altri come Ciro Asproso, ora favorevole alla bretella. Ho partecipato alla raccolta firme per la chiusura della strada x 5 giorni eseguita dal Sindaco Hullwech per sforamento 180 Micro/g. Pertanto come impegno per la tematica sono apposto con la coscienza. Ora il Progetto è partito, fine! Voglio dire che la nuova Giunta "comunale" non c'entra più. L'opera sarà "malauguratamente" eseguita, ma non con il mio placet. Il Consigliere Comunale dovrebbe capire che la campagna elettorale è finita, con buona pace di tutti. Quello che invece dovrebbe interessare è la proprietà della strada, dall'uscita autostradale Ovest, sino alla Rotatoria dell'Albara, vi sono tre possessori: Autostrade SpA; La Provincia, il Comune. Come la mettiamo per il futuro ? I costi, da 50 sono saliti a 100 milioni di € come dire 20 milioni a KM (!) da non credere. Comunque si farà. Ma nessuno canti Vittoria, anzi meglio non farne un ulteriore fatto "partitico" per questioni elettorali o di seggio. Se mi manda la sua mail, sono disponibile ad inviare i documenti e le foto sopra descritte. Con ossequi, Luciano Parolin [email protected]
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