Ipab pagherà Bramasole che sbloccherà alle operatrici i tre stipendi arretrati: lo comunica a USB prefetto Soldà dopo i silenzi "comunali"
Martedi 29 Dicembre 2015 alle 13:38 | 0 commenti
Avevamo rivolto nel giorno della vigilia di Natale un appello al sindaco Achille Variati e al suo vice, Jacopo Bulgarini d'Elci: "Non è Natale per 64 lavoratrici ex Bramasole dell'Ipab da tre mesi senza stipendio. Appello a Variati e Bulgarini". E avevamo ottenuto una "risposta - non risposta" all'appello per trovare una soluzione, sia pure transitoria e "natalizia", per far scendere per una notte sulle loro case la cometa di un sorriso. «La vicenda delle lavoratrici di Ipab - ci aveva scritto il 24 dicembre stesso il portavoce del sindaco - è seguita dall'assessore Sala che partecipa alle riunioni in prefettura dove viene affrontata la questione. Ho quindi girato la sua richiesta all'assessore Sala».
Se l'Assessore, probabilmente impegnata a festeggiare con la sua famiglia, non ha risposto neanche con un «tanti auguri a quelle povere mamme e donne come me, solo un pizzico più sfortunate, ma ne parleremo a uffici riaperti», ci ha pensato la "Legge", una volta tanto tornata con la L maiuscola, a trovare la soluzione come ha comunicato ufficialmente ai sindacati la Prefettura di Vicenza.
È, infati, Germano Raniero, segretario della Usb di Vicenza da sempre vicina a questo dramma, a farcelo sapere con una nota che dice: «Alla fine, dell'anno, Turra e il CdA di IPAB hanno deciso di ottemperare al decreto ingiuntivo. Pagheranno i 157 mila euro a Bramasole e questa pagherà i mesi di ottobre, novembre e tredicesima dei 64 lavoratori del San Camillo, sia i 34 che attualmente vi lavorano con contratto somministrazione lavoro sia i 30 restati a casa e ora in cassa integrazione».
«Non si può che essere contenti - continua Raniero- se dopo numerose iniziative legali, sindacali, mobilitazione del personale, disperazione di alcune che non avevano nemmeno i soldi per dar da mangiare ai figli, si sia giunti a questo positivo epilogo. A loro spettano una media di 2mila euro. Carta canta, perciò finchè i soldi non sono nel conto corrente delle lavoratrici un minimo di cautela va tenuta.
Tante volte si sono affermate delle cose a cui però non sono seguiti i fatti. Ricordiamoci che stiamo parlando di pagare lavoratrici per il lavoro svolto».
Se, come conclude la Usb, «poi ci saranno i luoghi deputati per stabilire tra IPAB e Bramasole le responsabilità sull'appalto del San Camillo e chi deve rendere conto di un appalto nato male e altrettanto male gestito», sapremo mai se Achille Variati e Jacopo Bulgarini, destinatari del nostro appello iniziale, e se Isabella Sala, l'assessore deputato alla bisogna (nel caso specifico un vero e proprio "bisogno" umano), si saranno "rovinati" il "sereno Natale" occupandosi del caso?
Ci viene il malizioso dubbio che così non sia stato visto che neanche il portavoce, di solito solerte nel comunicare i successi di Giunta, ci ha avvisato della soluzione ufficializzata dal Prefetto Soldà ,
Comunque, visto che il Prefetto la carta la farà cantare, auguri di Buon anno oltre che a lui anche e soprattutto alle operatrici dell'Ipab e, perchè no?, a tutti i protagonisti dell'Amministrazione comunale e dell'Ipab, attivi o passivi nella vicenda, che si sentiranno ora più sereni.
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