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Indagine sulla "giungla di chi tutela migliaia di soci di BPVi e Veneto Banca": la prima reazione con tanti attacchi e qualche difesa di un legale tramite [email protected]

Di Giovanni Coviello (Direttore responsabile VicenzaPiù) Venerdi 24 Febbraio 2017 alle 00:04 | 6 commenti

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Il 21 febbraio abbiamo annunciato e iniziato un'indagine sulla «giungla di chi "tutela" migliaia di soci di Banca Popolare di Vicenza e Veneto Banca», un'indagine, scrivevamo, su numeri da paura per la quale chiedevamo anche dati e informazioni ai clienti degli avvocati, ai membri delle associazioni dei soci traditi dalle vecchie Banca Popolare di Vicenza e Veneto banca oltre che agli stessi professionisti e ai vertici delle associazioni. Invitavamo a scriverci a [email protected] esperienze e pareri in attesa che arrivassero le risposte alle mail da noi inviate agli studi e alle associazoni che sappiamo operare per tutelare, spesso, ma anche, purtroppo e non pochissime volte, per sfruttare eventuali incompetenze della "povera gente", incompetenze uguali o simili a quelle che avevano indotto quella stessa gente a credere alle chimere di Gianni Zonin, Vincenzo Consoli %& c.

Dopo averle pubblicate il 21 febbraio e inviate via mail agli interessati (se qualcuno non le avesse ricevute ci contatti e risponda comuque) riportiamo per comodità di chi legge in fondo a questo servizio le domande*, non tutte certo, ma almeno quelle fondamentali per farsi un'idea sugli alberi sani e sui tronchi marci della giungla di chi si è precipitato ad assistere un continente di soci azzerati dalle due (im)Popolari venete dette anche "bande venete".

E, se ancora chiamiamo le vecchie banche col loro vero nome, bande, non ce ne vogliano Viola, Mion, Lanza e Carrus impegnati a tappare le falle e rattoppare le vele grazie ad Atlante che ci ha messo tanti soldi, sì, ma meno di quelli dei vecchi 200.000 soci complessivi perchè il fondo finora ha "investito" circa 3.5 miliardi, mentre ad oggi, transazioni a parte, i vecchi soci hanno perso più di 11 miliardi di valore dei risparmi.

Mentre raccogliamo, a fatica, dati e informazioni e ci accingiamo a scremarli e filtrarli, perchè farsi belli a parole è sbagliato quanto demonizzare tutto e tutti, ci arriva una lettera di un professionsta che conosciamo e che riportiamo, anche se ci chiede, peccato!, l'anonimato.

Lo facciamo per iniziare a discutere e provocare reazioni, ci si augura costruttive, da parte, almeno, di chi viene tirato in ballo a volte, come ammette in premessa lo stesso legale, a causa anche di una sua volontà, più o meno consapevole, di voler screditare la "concorrenza".

Scrive, infatti, correttamente il noto legale, che, un indizio sulla sua identità lo diamo per un minimo e anche più di equità, non è di Vicenza nè di Treviso ma è uno dei legali indicati nella missiva come "buono", "essendo personalmente in partita, ogni mia dichiarazione potrebbe essere interpretata (e neppure io mi sento di escludere che lo sia) come un tentativo di screditare i possibili concorrenti".

Nella speranza di trovare nel confronto tanti fatti positivi ci basterebbe, comuqnue, di indurre chi speculasse a mettersi una mano sulla, ipotetica, coscienza...  perchè chi ha fatto del male è colpevole ma chi facesse sciacallaggio oggi toglierebbe ogni speranza residua di umanità.

Ecco, quindi, di seguito la nota ricevuta dall'anonimo, ma non troppo, almeno per gli addetti ai lavori, che approfondisce anche questa nostra considerazione, quella che di più, per tutti, ci preoccupa: "...  se oggi un legale vanta, diciamo, 3.000 clienti e da ogni cliente si fa versare tanto per iniziare un'azione un euro, capite che in tasca gli arrivano subito, a parte le percentuali sui futuri successi, 3.000 euro, ma se la "tassa" di ingresso è di 100 euro oaddirittura, in certi non pochi casi, di 1.000 euro, beh già siamo a 300.000 o addirittura a 3.000.000 di euro... Per cominciare. Lo stesso vale per le associazioni anche se in quel caso bisogna capire se alla quota iniziale, tipicamente bassa, seguiranno costi legali specifici successivi..."

 

Egregio direttore, ritengo quantomai opportuna l'inchiesta che lei intende sviluppare, e penso di poterle fornire qualche valida indicazione per meglio indirizzare le sue ricerche, chiedendole, peraltro, assoluta riservatezza sulla fonte poichè, essendo io personalmente in partita, ogni mia dichiarazione potrebbe essere interpretata (e neppure io mi sento di escludere che lo sia) come un tentativo di screditare i possibili concorrenti.

I) La vicenda delle Popolari venete ha richiamato l'attenzione di tutte le associazioni di consumatori professionali (quali ad. es. Federconsumatori, Aduc, Adusbef, Codacons, Movimento Consumatori, Adiconsum, Altro consumo, per citare le principali) e ha generato una proliferazione di associazioni improvvisate, promosse da avvocati per acquisire clienti o da politici o aspiranti tali per promozione personale.
II) Le associazioni vivono di grandi numeri. Cento euro di iscrizione per mille iscritti significa 100 mila euro di incassi, abbastanza per pagare un anno di stipendio ad un impiegato che compila moduli e restare con un margine.
Peraltro il vero obiettivo economico delle associazioni storiche era di potere avviare tavoli di conciliazione con le banche, ai quali potersi sedere in rappresentanza dei propri iscritti per potersi attribuire il merito degli importi corrisposti dalle banche e trattenersi una percentuale mediamente del 10% dei risarcimenti.

L'offerta transattiva di Atlante, essendo rivolta direttamente agli azionisti, ha tagliato del tutto la intermediazione delle associazioni le quali si trovano oggi spiazzate. Infatti, l'alternativa al rifiuto della proposta di Atlante è di avviare un giudizio in sede civile. Peraltro la materia in argomento è particolarmente complessa e gli studi legali dei quali si avvalgono le associazioni non hanno le competenze per avviare in maniera professionale una causa ad un istituto bancario e, ove procedessero in tale senso, rischierebbero seriamente di perdere con conseguente condanna alle spese legali di controparte. Al massimo, pertanto, se e quando sarà avviato il processo penale, dette associazioni potrebbero depositare un intervento a favore dei propri iscritti come parte civile.

Pertanto le risposte delle associazioni sono variabili e dalle informazioni a mia disposizione ne risulta il quadro seguente.

a) Codacons e Adiconsum, approfittano della offerta di Atlante, per uscire comunque a testa alta. Suggeriscono infatti ai propri associati di aderire, avendo già incassato le quote associative (e, in alcuni casi, ulteriori importi per inviare lettere di reclamo prive di alcuna utilità), senza in sostanza avere reso alcun servizio.
Analogo orientamento mi sembra quello dell'associazione dell'avv. Renato Bertelle, che si è fatto corrispondere fondi spese di circa 1.500 euro da ciascun assistito, e se i clienti (associati) aderiscono alla transazione, si può tenere i suddetti importi senza nulla avere fatto.
b) Federconsumatori è rimasta scottata poichè l'Avv. Barbara Puschiasis, che guarda caso è presidente della Federconsumatori Friuli, e si faceva firmare mandati professionali a proprio nome, già ipotizzava lauti guadagni per se medesima. Oggi guida le proprie truppe a votare contro la transazione, chiedendo "di più".

Atlante sta già studiando di migliorare la proposta offrendo un warrant, quindi anche la medesima associazione penso uscirà dalla partita dimostrando di essere riuscita ad ottenere "di più" e rivendicandone il merito, senza peraltro troppi guadagni
III) "Noi che credevamo nella BPVI", essendo nata per la promozione politica del suo presidente dirà sempre di no a tutto, perchè ha interesse a che la partita resti aperta il più tempo possibile. Pertanto, certo si costituirà parte civile nei procedimenti penali per poter continuare la sua comunicazione aggressiva, ma poichè i processi penali sono già destinati a sicura prescrizione, nessuno degli associati riceverà un euro e l'Associazione (che tramite una s.r.l. richiede una percentuale del 10% dei risarcimenti ottenuti dagli associati), pertanto, nemmeno.

IV) Il Movimento consumatori è gestito dall'Avv. Matteo Moschini che puntava a fare business, peraltro non ha le competenze per agire in sede civile, pertanto indirizza tutti i suoi iscritti all'Arbitrato Consob che in caso di soccombenza non comporta il pagamento di spese legali. Mi sembra che sia abbastanza trasparente nei propri rapporti contrattuali con i clienti ai quali non ha mai nascosto di essere un avvocato direttamente impegnato nella gestione delle vertenze.

V) L'Associazione di don Torta è nata per motivi sociali, si limita a dichiarazioni etiche e l'avvocato Andrea Arman, che la rappresenta non dispone nè di competenze nè di ambizioni per trarre profitto da una eventuale attività professionale:

VI) l'Associazione Ezzelino da Romano che è promossa dal sig. Patrizio Miatello, nasce da una scissione dell'associazione di don Torta, poichè il Mitiello voleva guadagnare e di fronte alla sostanziale inoperatività, dichiara di volersi costituire come parte civile nel processo penale. Pertanto si è fatto affiancare da due professionisti e richiede fondi spese di una certa consistenza per gestire tale mandato. La proposta è trasparente, il problema è che il processo penale - a mio avviso - non porterà da nessuna parte.

VI) L'Associazione Soci Banca Popolari Venete del dott. Francesco Celotto in maniera del tutto trasparente dichiara di avere stipulato una convenzione con lo Studio Legale Rocca di Milano che ha avviato iniziative giudiziarie in sede civile, al quale indirizza i propri associati e che ha organizzato una iniziativa che ha avuto luogo lo scorso 8 febbraio a Bassano mentre analoghe iniziative sono in programma a Montebelluna il 27 febbraio e a Treviso il 9 marzo.
Lo scandalo di questi giorni è rappresentato da un certo studio legale di Treviso il cui titolare (avv. Sergio Calvetti, ndr) pur pacificamente presentandosi come avvocato (e quindi con trasparenza sul proprio ruolo), ha a suo tempo raccolto innumerevoli azionisti sulla base della prospettiva di adesione a una ipotetica class action, facendosi corrispondere un fondo spese di 250 euro (oltre Iva) e l'impegno al versamento del 10% del risarcimento conseguito (quindi a success fee, una retribuzione a successo conseguito, ndr), peraltro a livello contrattuale prevedendo in caso di revoca del mandato, l'applicazione delle tariffe professionali. Pertanto in questo momento chi ha versato i 250 euro e desidera aderire alla proposta transattiva di Atlante - la cui accettazione implica la revoca del mandato al legale - si vede richiedere importi del tutto inattesi e incongrui rispetto all'attività professionale effettivamente ricevuta e nascono pertanto ragionevoli dubbi sulla piena comprensione da parte dell'azionista della proposta a sua tempo firmata (ho due casi, l'uno con richiesta di 5.000 euro, l'altro di 13.000 euro),.

Lettera firmata

 

*Per orientari in questa giungla bisogna, quindi, sapere (questo chiederemo)
1 - cosa costa una costituzione di parte civile nel processo
2 - cosa costa una querela o denuncia nei confronti di uno specifico dipendente della banca
3) cosa costa l'iscrizione all'associazione e quali servizi comprende
4) cosa costa l'assistenza per l'Arbitrato Controversie Finanziarie
5) cosa costa una causa civile sia di avvocato che di "carte bollate"
Dalle risposte a queste e altre domande, che i soci avranno già fatto o possono fare a chi li rappresenta, risulterebbe una oggettiva cartina geografica delle possibilità e un punto di partenza per scelte responsabili.
Per correttezza va segnalato che teoricamente gli avvocati non possono derogare dai minimi fissati dalla deontologia e sono minimi molto alti.
Ma questo non esclude possibilità di tariffe di particolare interesse, a parità di competenze, se i legali terranno conto dei volumi di casi nelle loro mani con magari problemi e profili simili e, quindi, meno onerosi, per loro, da gestire per gli studi che ogni situazione comporta.
Un'altra domanda importante da fare è se, nel mandato, esista espressamente il diritto di ripensamento, cioè quanto costi smettere di far causa o cambiare avvocato.
Tecnicamente l'avvocato lasciato avrebbe diritto al pagamento del lavoro svolto sino al divorzio, ma, siccome è un lavoro in progresso, è difficile da valutare a posteriori e senza accordi preventivi precisi che evitino poi ulteriori... mazzate.


Commenti

Inviato Venerdi 24 Febbraio 2017 alle 10:46

Buongiorno, io seguo la vicenda BpVi con la Federconsumatori di Udine dal 2015 e la tessera annuale costa solo € 30 e da diritto a diversi servizi di tutela del consumatore.
A me NON risulta che Fedrconsumatori e l'Avv. Puschiasis ne abbia fatto una speculazione come descritto nel Vostro articolo.
Gli sciacalli in questa triste vicenda sono altri.... compresi quelli che scrivono inesattezze.
Emanuele Udine
Inviato Venerdi 24 Febbraio 2017 alle 11:49

Buongiorno...ho deciso di commentare l'articolo perchè ciò che ho letto corrisponde in un caso ben specifico, non solo al falso, ma ad una calunnia mediocre e di pessimo gusto... La mia famiglia è coinvolta pesantemente con le vicende della BPVi e dopo varie ricerche sul territorio (FriuliVG), su chi e come potesse affiancarmi, la mia scelta si è fermata alla Federconsumatori Udine. Iniziamo dal tesseramento, 30€ e sia chiaro a tutti, che non è un tesseramento per le banche, ma la possibilità di essere assistiti su tutto ciò che riguarda le vicende dei cittadini!!! Dal secondo anno, il mio rinnovo è costato 20€. Mandati firmati all'Avv. Puschiasis...scusi, lei, caro anonimo che diffonde tanta saccenza in questa guerra tra poveri, ha prima verificato? Accusa con cognizione di causa? Perchè la mia lettera di diffida è stata firmata presso l'associazione, con carta intestata dell'associazione, con timbro dell'associazione e con ricevuta PEC consegnata nel medesimo istante...quindi, di cosa stiamo parlando? Perchè se vuole colpire l'Avv., allora le dico anche che la stessa, non solo presta come volontaria il suo tempo allo sportello, ma da quasi due anni è l'unico riferimento, costante e retto, che si è preso la briga di seguire una vicenda che avrebbe e sta stremando chiunque! Perchè non ha citato lo studio trevigiano con quelle balde giovinette che solo per stilare una lettera e senza neppure la capacità di visionare un conto titoli, arrivano alla modica cifra di 6000€? E perchè non dice che lo studio Rocca fino a poco tempo fa era il tutor del movimento "Noi che..." e che ora sta inviando dal suo pregiatissimo studio milanese, lettere a noi disgraziati per pubblicizzare il suo grande operato in ambito legale ed economico? Perchè non dice che il MDC da subito si è appoggiato all'altro rinomato studio, quello da 3000 pratiche, io c'ero quella mattina di aprile 2016 a Udine, allo Zanon, quando il Sig.re Calvetti ed il Sig.re Moschini hanno fatto spot e garantito per il settembre 2016 i rimborsi al 100%...previo iniziale bonifico di 315€... A me va benissimo che sia fatta informazione su chi e cosa lucra, anche nella disperazione...ma che venga fatta con esattezza per cortesia... Grazie e buona giornata...Barbara
Inviato Venerdi 24 Febbraio 2017 alle 15:12

Confermo quanto detto da Emanuele e dalla mia omonima.
Per Noi a Udine la Federconsumatori con l'Avv. Puschiasis è l'unico riferimento
serio per affrontare il problema della BpVi e per restare informati
in questo mondo di disinformazione.
A proposito di costi si pensi che nel mio caso famigliare con un unico
tesseramento iniziale di 30 € siamo seguiti in 4 azionisti con relative lettere di diffida... il costo di una
pizza a testa ! Se è speculazione questa....
Barbara-Udine
Inviato Venerdi 24 Febbraio 2017 alle 18:12

Ho avuto modo di interessarmi alle vicende finanziarie che coinvolgono migliaia di risparmiatori di BPV e di VB attraverso un progetto socio-sanitario volto alla sensibilizzazione e all'educazione finanziaria della popolazione e degli stessi risparmiatori tenutosi a Udine. Leggo (e riporto) nell'articolo la seguente affermazione: "... associazioni che sappiamo operare per tutelare, spesso, ma anche, purtroppo e non pochissime volte, per sfruttare eventuali incompetenze della "povera gente", incompetenze uguali o simili a quelle che avevano indotto quella stessa gente a credere alle chimere di Gianni Zonin, Vincenzo Consoli %& c.". Non posso affermare che non ci sia uno sciacallaggio al riguardo (l'indagine giornalistica - e non solo - è giusta e dovuta qual'ora questa ipotesi sia veritiera) ma nel mio caso, quale operatrice pubblica della salute che si occupa anche di prevenzione al disagio (e sappiamo quanto disagio questa vicenda abbia comportato nelle vite dei risparmiatori!!), posso affermare che se c'è un'associazione di tutela che si è interessata anche di informare, creare consapevolezza e competenza finanziaria nella popolazione, è proprio Federconsumatori FVG che ha commissionato il progetto alle istituzioni pubbliche. A quanto mi risulta (ma spero di sbagliarmi per altri risparmiatori) ad oggi Federconsumatori FVG è l'unica associazione che si è preoccupata anche di questi aspetti. E' l'unica associazione che ha compreso l'importanza dell'informazione, dell'educazione e della partecipazione CONSAPEVOLE dei cittadini colpiti dai dissesti finanziari, e anche di chi non ne è coinvolto, nelle azioni di tutela per co-costruire un'azione collettiva. Ho incontrato diversi risparmiatori che si sono affidati a questa associazione e tutti hanno confermato la serietà, la presenza puntuale, la gratuità e la competenza dei volontari, compresa la Presidente di Federconsumatori FVG Barbara Puschiasis. Fosse stato il contrario, il progetto non si sarebbe realizzato e nessun professionista coinvolto nel progetto avrebbe dato disponibilità!. E' un vero peccato continuare con queste illazioni, per altro anonime, a creare confusione e disorientamento nelle persone che già si trovano a dover affrontare un momento difficile e incerto.
Inviato Venerdi 24 Febbraio 2017 alle 18:37

Annamaria Udine
sono indignata per ciò che scrive il Sig. Anonimo nella sua lettera (firmata), a proposito di Federconsumatori e dell'Avv. Puschiasis.
Sono una dei tanti soci-risparmiatori rapinati da BPV e mi sono affidata a Federconsumatori sin dal 2015 pagando la mera iscrizione di Euro 30,00.- Sono ad oggi assistita e informata al meglio e mai, dico mai, sono stata invitata a procedere per vie legali in modo privato. Anzi, sin dall'inizio mi è stato ben chiarito il concetto di operatività unitaria dell'Associazione per tutti gli iscritti sulla materia Banche Venete. Trovo inaccettabile al limite della calunnia che si esprimano concetti ed opinioni come fatti veritieri, quando non verificati.
Inviato Venerdi 24 Febbraio 2017 alle 21:07

Smentisco quanto riportato sulla Federconsumatori di Udine, ed in particolare sull'operato dell'Avv. Puschiasis, in quanto non veritiero. Già dall'inizio di febbraio 2015 ha dichiarato che Lei personalmente non avrebbe mai firmato mandati professionali al proprio nome, nè ho avuto richieste o forzature X un mandato specifico con promesse di miracoli.
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Giovedi 27 Dicembre 2018 alle 17:38 da Luciano Parolin (Luciano)
In Panettone e ruspe, Comitato Albera al cantiere della Bretella. Rolando: "rispettare il cronoprogramma"
Caro fratuck, conosco molto bene la zona, il percorso della bretella, la situazione dei cittadini, abito in Viale Trento. A partire dal 2003 ho partecipato al Comitato di Maddalene pro bretella, e a riunioni propositive per apportare modifiche al progetto. Numerose mie foto del territorio sono arrivate a Roma, altri miei interventi (non graditi dalla Sx) sono stati pubblicati dal GdV, assieme ad altri come Ciro Asproso, ora favorevole alla bretella. Ho partecipato alla raccolta firme per la chiusura della strada x 5 giorni eseguita dal Sindaco Hullwech per sforamento 180 Micro/g. Pertanto come impegno per la tematica sono apposto con la coscienza. Ora il Progetto è partito, fine! Voglio dire che la nuova Giunta "comunale" non c'entra più. L'opera sarà "malauguratamente" eseguita, ma non con il mio placet. Il Consigliere Comunale dovrebbe capire che la campagna elettorale è finita, con buona pace di tutti. Quello che invece dovrebbe interessare è la proprietà della strada, dall'uscita autostradale Ovest, sino alla Rotatoria dell'Albara, vi sono tre possessori: Autostrade SpA; La Provincia, il Comune. Come la mettiamo per il futuro ? I costi, da 50 sono saliti a 100 milioni di € come dire 20 milioni a KM (!) da non credere. Comunque si farà. Ma nessuno canti Vittoria, anzi meglio non farne un ulteriore fatto "partitico" per questioni elettorali o di seggio. Se mi manda la sua mail, sono disponibile ad inviare i documenti e le foto sopra descritte. Con ossequi, Luciano Parolin [email protected]
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