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Imu e Tasi pmi vicentine, Confartigianato: "aumento di 13 milioni di euro". E sull'evasione...

Di Edoardo Andrein Lunedi 17 Novembre 2014 alle 13:36 | 0 commenti

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L'impatto delle aliquote IMU e TASI è stato messo sotto i "raggi x" dall’Ufficio Studi di Confartigianato Vicenza che ha realizzato un’analisi su tutto il territorio provinciale. "Un'indagine che serve come spirito di collaborazione e non solo critico" ha spiegato il presidente provinciale di Confartigianato Vicenza Agostino Bonomo che ha commentato i dati con il vicepresidente e delegato al territorio Virginio Piva e il direttore Pietro De Lotto. 

Un'analisi, presentata dalla attraente Carlotta Cracco (nella foto in piedi) dell'Ufficio studi di Confartigianato di Vicenza, che riguarda tutte le imprese vicentine, non solo artigiane, fino a cinquanta dipendenti. E' stata stilata anche una suddivisione (che pubblichiamo sotto) sui Comuni che hanno deciso di applicare l’aliquota più bassa e quelli con la più alta: il Comune di Vicenza, ad esempio, ha una tassazione media. Il dato di base però è l'aumento di 13 milioni di euro "sottratti ad altri investimenti", ha ricordato con rammarico Bonomo.

Il dito di Confartigianato è puntato contro amministrazioni locali e politica nazionale che ci hanno governato negli ultimi anni, e per i quali gli artigiani vicentini vedono in Matteo Renzi l'ultima spiaggia:

"Oltre a lui c'è solo l'arrivo di un commissario europeo che ci governi..." lasciano trapelare amareggiati da Confartigianato, ma con un pizzico di desiderio che ciò avvenga.

Ma è solo un problema di pubblica amministrazione o forse anche artigiani e pmi vicentine dovrebbero fare un po' di autocritica, pensando ad esempio al problema dell'evasione fiscale che in Italia arriva a cifre esorbitanti?

Dettagliati e gentili chiarimenti sul tema arrivano da tutti i rappresentanti di Confartigianato presenti, anche dal responsabile dell'uffico stampa, che sintetizziamo così:

"Il problema è che molto spesso sono gli stessi committenti ad alimentare questa situazione, e sarà ancora peggio se l'iva aumenterà al 25 per cento, come sembra; poi la politica in questi anni non ha mai trovato una soluzione efficace contro l'evasione, noi come associazione cerchiamo di adoperarci per risolvere questo problema, che danneggia soprattutto i nostri associati onesti".

Sperando di riuscire a realizzare questo annoso auspicio: pagare tutti per pagare meno. 

Anche di Imu e Tasi.  

 

Ecco il documento con i dati di Confartigianato:

Qual è l’impatto di Imu e Tasi sulle piccole imprese del Vicentino? Lo ha calcolato l’Ufficio Studi di Confartigianato Vicenza, analizzando nel dettaglio le varie delibere comunali.

“Ne emerge – commenta il presidente Agostino Bonomo – che rispetto alla tassazione 2013, costituita da Imu e maggiorazione Tares, quest’anno il rincaro del tributo immobiliare per una piccola impresa tipo è in media del 6,5%, il che comporterà per loro un aggravio di 12milioni 830mila euro in più.  In soli due anni - cioè dal 2012, primo anno di applicazione dell’Imu - l’incremento è stato del 12,3% pari a 22milioni 912mila euro. L’intento dell’indagine, sia chiaro, è di andare a dialogare con gli amministratori, e raccoglierne le istanze, sui temi aperti che possono portare a maggiore efficienza nella gestione della macchina comunale perché, comportamenti poco virtuosi, hanno un diretto impatto sulla competitività delle nostre imprese”.
Osservando più in dettaglio la dinamica delle aliquote, Bonomo osserva: 

“A fronte di 38 Comuni che hanno azzerato la Tasi per gli immobili produttivi ce ne sono 28 che hanno aumentato l’Imu rispetto all’anno scorso – precisa il presidente Confartigianato Vicenza, Agostino Bonomo- . Complessivamente, nel 2014 le imprese vicentine pagano una aliquota media di Imu più Tasi pari al 9,4 per mille, composta da un 8,6 per mille di Imu e uno 0,8 per mille di Tasi. In provincia di Vicenza la tassazione, rispetto alla massimo consentito (11,4 per mille), è  dunque inferiore di due punti. Tuttavia, c’è il timore fondato che, nella prospettiva di riduzione dei trasferimenti ai Comuni da parte dello Stato, si possano futuri aumenti della tassazione, anche fino al 21,3%. Continueremo così nella nostra opera di monitoraggio, convinti che essa sia utile alle imprese, ai cittadini e agli stessi amministratori comunali. Anche in vista annunciato arrivo di una local tax che non vorremmo divenisse l’occasione di ulteriori oneri”.

Analizzando poi sette profili-tipo di imprese, Confartigianato osserva che a registrare il maggior aumento della tassazione sono quelle di software e ICT, +11,2% in più rispetto al 2013; parrucchieri-estetisti subiscono un rincaro del 9,1% rispetto allo scorso anno così come i ristoranti le pasticcerie e i panifici; le piccole imprese manifatturiere con capannone, che sopportano la tassazione immobiliare maggiore pari a 5.926 euro, pagano 329 euro in più (+5,9%); in termini di variazione percentuale va “meno peggio” ai laboratori di falegnameria e alle autofficine e carrozzerie, che subiscono un rincaro del 2,7% rispetto al 2013.

 

Suddivisione Comuni:

La ricerca Confartigianato ha stilato anche una “classificazione” dei Comuni della provincia in base all’aliquota Imu e Tasi media per gli immobili produttivi, suddividendoli in quattro gruppi: quelli con tassazione immobiliare per le imprese “bassa”, ovvero inferiore o uguale al 7,6 per mille; quelli con tassazione “media”, compresa tra 7,7 per mille e 9 per mille; quelli con tassazione “medio-alta”, compresa cioè tra 9,1 per mille e 10,5 per mille; infine, i Comuni con tassazione per le imprese “alta”, ovvero con aliquota (Imu più Tasi) media per gli immobili produttivi superiore o uguale al 10,6 per mille.

Nel primo gruppo, cioè con bassa tassazione immobiliare per le imprese, si trovano 9 Comuni (il 7,4% del totale), dove risiede il 3,2% della popolazione e il 3,9% delle imprese: si tratta di Asiago, Asigliano V., Cogollo del Cengio, Gallio, Orgiano, Pojana Maggiore, Posina, Roana, Villaga.

Del gruppo a tassazione immobiliare media sulle imprese fanno parte 46 Comuni (pari al 38%), che comprendono il 35% delle imprese e il 33,2% della popolazione; essi sono Agugliaro, Altavilla V., Altissimo, Barbarano V., Brendola, Brogliano, Caltrano, Calvene, Campiglia dei Berici, Carrè, Cartigliano, Castegnero, Chiuppano, Cismon del Grappa, Conco, Creazzo, Fara Vic.no, Gambellara, Grancona, Grumolo delle Abbadesse, Lusiana, Marano V., Mason V., Molvena, Montecchio Prec., Monte di Malo, Monteviale, Mossano, Nanto, Nogarole V., Pianezze, Pove del Grappa, Pozzoleone, Rosà, Rossano Veneto, Salcedo, S. Germano dei Berici, S. Pietro Mussolino, Santorso, Sarcedo, Schiavon, Solagna, Sossano, Vicenza, Zanè e Zovencedo.

Il gruppo più consistente è quello con tassazione immobiliare medio-alta, che conta 53 Comuni (pari al 43,8%) e circa la metà delle imprese (48,9%) e della popolazione (51,2%) della provincia; vi fanno parte Albettone, Alonte, Arsiero, Bassano del Grappa, Bolzano V., Bressanvido, Camisano V., Campolongo sul Brenta, Cassola, Castelgomberto, Chiampo, Cornedo V., Costabissara, Crespadoro, Dueville, Enego, Foza, Gambugliano, Grisignano di Zocco, Isola Vicentina, Laghi, Lastebasse, Malo, Marostica, Montecchio Magg., Montegalda, Montegaldella, Montorso V., Mussolente, Nove, Noventa V., Pedemonte, Piovene Rocchette, Quinto V., Recoaro Terme, Romano d’Ezzelino, Sandrigo, Schio, Sovizzo, Tezze sul Brenta, Thiene, Tonezza del Cimone, Torrebelvicino, Torri di Quartesolo, Trissino, Valdagno, Valdastico, Valli del Pasubio, Valstagna, Velo d’Astico, Villaverla, Zermeghedo, Zugliano.

Infine, il gruppo con più elevata tassazione per le aziende è composto da 13 Comuni (10,7% del totale) e coinvolge il 12,2% delle piccole imprese vicentine e il 12,4% della popolazione: vi rientrano Arcugnano, Arzignano, Breganze, Caldogno, Longare, Lonigo, Lugo di Vicenza, Montebello V., Monticello Co. Otto, Rotzo, S. Nazario, S. Vito di Leguzzano, Sarego.

 


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Commenti degli utenti

Giovedi 27 Dicembre 2018 alle 17:38 da Luciano Parolin (Luciano)
In Panettone e ruspe, Comitato Albera al cantiere della Bretella. Rolando: "rispettare il cronoprogramma"
Caro fratuck, conosco molto bene la zona, il percorso della bretella, la situazione dei cittadini, abito in Viale Trento. A partire dal 2003 ho partecipato al Comitato di Maddalene pro bretella, e a riunioni propositive per apportare modifiche al progetto. Numerose mie foto del territorio sono arrivate a Roma, altri miei interventi (non graditi dalla Sx) sono stati pubblicati dal GdV, assieme ad altri come Ciro Asproso, ora favorevole alla bretella. Ho partecipato alla raccolta firme per la chiusura della strada x 5 giorni eseguita dal Sindaco Hullwech per sforamento 180 Micro/g. Pertanto come impegno per la tematica sono apposto con la coscienza. Ora il Progetto è partito, fine! Voglio dire che la nuova Giunta "comunale" non c'entra più. L'opera sarà "malauguratamente" eseguita, ma non con il mio placet. Il Consigliere Comunale dovrebbe capire che la campagna elettorale è finita, con buona pace di tutti. Quello che invece dovrebbe interessare è la proprietà della strada, dall'uscita autostradale Ovest, sino alla Rotatoria dell'Albara, vi sono tre possessori: Autostrade SpA; La Provincia, il Comune. Come la mettiamo per il futuro ? I costi, da 50 sono saliti a 100 milioni di € come dire 20 milioni a KM (!) da non credere. Comunque si farà. Ma nessuno canti Vittoria, anzi meglio non farne un ulteriore fatto "partitico" per questioni elettorali o di seggio. Se mi manda la sua mail, sono disponibile ad inviare i documenti e le foto sopra descritte. Con ossequi, Luciano Parolin [email protected]
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