Il vicentino Paolo Scaroni favorito nella corsa al vertice dell'Ilva
Mercoledi 18 Maggio 2016 alle 07:49 | 0 commenti
Lo Stato italiano non ha protetto la vita e la salute di 182 cittadini di Taranto dalle emissioni nocive dello stabilimento siderurgico Ilva. È l’accusa per la quale la Corte europea dei diritti umani di Strasburgo ha messo formalmente sotto processo l’Italia ritenendo che vi siano i presupposti per aprire un procedimento contro Roma. In due distinti ricorsi presentati tra il 2013 e il 2015, i cittadini che vivono a Taranto e nei Comuni limitrofi, guidati da Lina Ambrogi Melle, ambientalista appena entrata nel Consiglio comunale ionico, si sono rivolti alla Corte europea per denunciare l’atteggiamento delle autorità statali, regionali e locali colpevoli di non aver adottato misure idonee a combattere l’inquinamento dell’aria, del suolo e delle acque provocato dallo stabilimento siderurgico, ma anche di aver varato una serie di decreti cosiddetti “salva Ilva†con l’obiettivo di permettere alla fabbrica di continuare a produrre e quindi a inquinare addirittura sotto la gestione dello Stato. Leggi in rassegna stampa il resto dell'articolo
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