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Giorgio Langella, PdCI, FdS  -  Mentre la guerra in Libia continua e le bombe "cadono" (non certo per fatalità) su Tripoli e altre città, il lavoro dei "cortigiani" di Berlusconi continua. Ieri la commissione giustizia della Camera ha dato via libera all'emendamento di Maurizio Paniz (relatore del ddl sul "processo breve") che riduce i tempi di prescrizione per gli incensurati.

"Lorservi" si sono affrettati a evidenziare che la norma non avrà valore per i processi in corso. Poi si scopre che questo è vero solo per i procedimenti per i quali sia già stata pronunciata sentenza di primo grado.
Sembra di capire che, guarda caso, per il processo Mills il "sovrano" Berlusconi potrà usufruire della nuova norma.
Che strano ... e pensare che lui voleva essere processato. Ma è mai possibile che i suoi parlamentari non gli permettano mai di dimostrare la propria innocenza?
Bando alle battute, viviamo in una nazione governata da un personaggio che crede di aver diritto a qualsiasi cosa, a un'impunità totale. Un personaggio che persegue questo obiettivo a qualsiasi costo anche sovvertendo qualsiasi diritto. In Italia non siamo più tutti uguali davanti alla legge. Chi può pagarsi grandi avvocati (e Berlusconi può), chi può "tirare in lungo" i propri processi (e Berlusconi può), chi può controllare i deputati che ha nominato (e Berlusconi può e lo fa in varie maniere) risulta sempre "innocente" non perché lo sia, ma perché arriva la prescrizione.
I suoi cortigiani si affrettano a dire che questa norma porterà benefici a ogni cittadino. Lo dicono con apparente sincerità, sanno fingere. Sanno che questa nuova regola salverà il loro sovrano, che è fatta per lui. E sanno che così si distruggono le normali regole di uno Stato democratico. Ma a "lorservi", questo non interessa.