Il nuovo ministro Brancher. Federalismo ed etica
Domenica 20 Giugno 2010 alle 22:57 | 0 commenti
Giorgio Langella - E così abbiamo un nuovo ministro.
Aldo Brancher (al centro nella foto mentre brinda in baita con Calderoli e Tremonti, L'Espresso Blog) è stato nominato ministro per l'attuazione del federalismo. Due domande sorgono spontanee: in questo periodo di crisi era utile e necessario nominare un nuovo ministro? E per quale motivo proprio Aldo Brancher è stato "promosso" ministro?
Penso sia istruttivo leggere una breve biografia del nuovo ministro.
Sessantasette anni, bellunese, un passato prima di sacerdote e poi di manager Fininvest, Aldo Brancher è un fedelissimo di Silvio Berlusconi e anche uomo di raccordo tra il Pdl e la Lega Nord.
All'epoca in cui portava la tonaca, Brancher era un sacerdote paolino e fu tra gli artefici del lancio di "Famiglia Cristiana" come braccio destro di don Mammana, il prete che portò al successo il settimanale cattolico. Lasciata la vita religiosa, Brancher viene attratto dalla galassia berlusconiana: le esperienze nel ramo pubblicitario maturate quando si occupava di Famiglia Cristiana gli spianano la strada di Publitalia. Passa poi alla Fininvest, dove si occupa sempre di pubblicità con una competenza particolare sugli spot per i partiti. E' in quegli anni che il manager veneto finisce nei guai giudiziari. Il pool di Mani Pulite, indagando sui conti Finivest, lo spedì tre mesi a San Vittore, sospettandolo di finanziamento illecito del Psi.(1)
Fu uno dei pochissimi inquisiti di "mani pulite" a ricevere solidarietà dall'ambiente esterno: lo rivelò il suo datore di lavoro Silvio Berlusconi raccontando che "quando il nostro collaboratore Brancher era a San Vittore, io e Confalonieri giravamo intorno al carcere in automobile: volevamo metterci in comunicazione con lui". Scarcerato per decorrenza dei termini di custodia cautelare, è stato condannato con giudizio di primo grado e in appello per falso in bilancio e finanziamento illecito al Partito Socialista Italiano. Brancher non verrà condannato in Cassazione grazie alla prescrizione per il secondo reato e alla depenalizzazione del primo da parte del governo Berlusconi, del quale faceva parte.(2)
All'indomani della tempesta giudiziaria Brancher passa alla politica. Nel 2001 entra in Parlamento e Berlusconi lo vuole nel governo come sottosegretario alle riforme e alla devolution. E' lui che fa la spola tra Roma e la baita di Lorenzago in Cadore dove Calderoli, insieme agli altri "saggi" del centrodestra, riscrive la Costituzione in senso federalista. Di riforme e federalismo Brancher si è occupato fino a oggi come sottosegretario di Bossi. In tale veste ha partecipato a riunioni e vertici tra Bossi e Berlusconi. Altri guai giudiziari sono venuti per Brancher anche in anni più recenti: attualmente é imputato nell'ambito del processo Antonveneta con l'accusa appropriazione indebita per aver ricevuto versamenti in contanti da Giampiero Fiorani.(1)
La Procura ha rintracciato, presso la Banca Popolare di Lodi, un conto intestato alla moglie di Brancher con un affidamento e una plusvalenza sicura di 300mila euro in due anni(2)
I commenti mi sembrano superflui. Solo una considerazione: se questi sono i "signori" che vogliono cambiare la Costituzione, siamo veramente messi male.
... Dimenticavo. Aldo Brancher, che dovrebbe essere processato il 26 giugno per ricettazione, potrà sottrarsi al processo grazie al legittimo impedimento. Lo farà ? Si accettano scommesse.
Giorgio Langella
Segr. prov. Partito dei Comunisti Italiani - Federazione della Sinistra Vicenza
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