IdV: solidarietà ai morti della Tricom PM Galvanica dopo la sentenza di Bassano
Giovedi 23 Giugno 2011 alle 15:06 | 0 commenti
Idv - Durante il periodo di campagna referendaria, ai nostri gazebi, la gente in merito al quarto quesito ci chiedeva: "Ma siete veramente sicuri che la legge sia uguale per tutti?". Ovvio e scontato, da promotori referendari, il nostro invito a votare "Sì" sulla scheda del quesito sul Legittimo Impedimento. Ora ci auguriamo che tale diffusa attenzione e sensibilizzazione i cittadini dal piano nazionale la portino alla nostra realtà territoriale, interrogandosi sui molteplici dubbi che aleggiano a partire dal caso "Tricom - P.M. Galvanica".
Nel 2006 il Tribunale di Padova Sezione distaccata di Cittadella si pronunciò con una condanna per il proprietario a 2 anni e 6 mesi di reclusione e 2 milioni 250 mila euro per il delitto di avvelenamento colposo plurimo. Più di trent'anni per acclarare che il danno ambientale era stato provocato dalla Tricom - P.M. Galvanica. Ma il 24 dicembre 2003, dopo una serie di modifiche di denominazioni sociali, scorpori, trasferimenti di quote e cessioni e dopo delibere di anticipato scioglimento e messa in liquidazione, la ditta decretava il proprio fallimento, accettato il giorno stesso (la vigilia di Natale) dal Tribunale di Bassano e depositato tre giorni dopo, nonostante il procedimento penale in corso; motivo per il quale, oltre a non pagare i 2 milioni 250 mila euro per avvelenamento colposo, a stima del Ministero dell'Ambiente sono stati calcolati costi per 160 milioni di euro necessari per le operazioni di bonifica del territorio che non ricadono su chi ha commesso il reato, ma sulla collettività . Una umiliazione per un comprensorio dalla falda avvelenata e ulteriore danno a una collettività che già ripetutamente è dovuta ricorrere alle autobotti per l'acqua.
Ora, oltre alla beffa sull'aspetto ambientale e della salute dei cittadini, con l'ultima sentenza pronunciata dal Tribunale di Bassano del Grappa, gli interrogativi, stavolta sulla morte di 15 operai della medesima citata fabbrica, invece che svanire aumentano. Siamo di fronte ad una disparità di metro di giudizio tra l'ultima sentenza pronunciata dal Gup Deborah De Stefano, che sembra scaricare la colpa sul fumo di sigaretta, e le motivazioni di morte dell'operaio Domenico Bonan espresse nella sentenza di due anni fa, emessa sempre dallo stesso Tribunale di Bassano presso il Giudice del Lavoro Monica Attanasio, che parlava invece di nesso causale tra il lavoro svolto e l'insorgenza della malattia che portò al decesso. Con l'appello a Venezia ci auguriamo venga fatta luce in questa vicenda che, tirando in ballo molteplici responsabilità in questi lunghi quarant'anni, pone solo ombre e interrogativi nel nostro comprensorio sulla effettiva tutela dei cittadini, dei lavoratori e dell'ambiente da parte delle istituzioni che dovrebbero vigilare e semmai punire.
Non a caso due mesi fa organizzammo a Bassano la conferenza "Mani in pasta nel bassanese - collusioni e conflitti d'interesse tra politica, economia, criminalità ...e in tutto questo come agisce la magistratura?". Si parlo proprio anche della vicenda Tricom - PM Galvanica, ma pure di cosa sta avvenendo a Rosà , a Rossano e a Mussolente. Esattamente per tali questioni Italia dei Valori presentò una interrogazione parlamentare al Ministro della Giustizia Alfano sul funzionamento del Tribunale di Bassano e della relativa Procura della Repubblica per i comportamenti "strani" di certi magistrati in riferimento a vicende di gravi reati in materia ambientale. L'onorevole Antonio Borghesi chiese l'invio di ispettori, in quanto, citiamo testuali parole pronunciate in Parlamento: " vengono adottati provvedimenti che, per non dire altro, definisco strani, sempre a favore degli imprenditori e a danno di cittadini e lavoratori". Ad ispezione avvenuta e a seguito di quanto ci rispose il ministro Alfano, non soddisfatti abbiamo "fornito documentazione precisa del fatto che ciò che è stato dichiarato, in qualche caso, è addirittura falso".
Questi molteplici interrogativi inevitabilmente noi ce li poniamo quando, oltre a quanto appena descritto, ponendo le varie situazioni del nostro comprensorio sotto una ottica unica, siamo di fronte a precedenti quali un responsabile di comitato cittadino che brutalmente aggredito resta in coma per un mese e, dopo quattro anni, oltre a non essere stato udito sebbene l'abbia richiesto, non si è raggiunto alcun risultato sulla vicenda; periti nominati che ricevono minacce e non si indaga; indagini affidate ad ispettori di guardia forestale che risultano praticanti nello studio legale del difensore; richiesta di archiviazione di procedimento senza neppure l'audizione dei testimoni, perfino i presentanti querela; al posto di perseguire abusi edilizi non sanabili, il percepimento di un accanimento nei confronti di tende di presìdi e, con celerità non riscontrabile quando il reato colpisce la collettività , la condanna di persone legate a tali presìdi, salvo poi che nei successivi gradi di giudizio si passi all'assoluzione di costoro in quanto "il fatto non sussiste".
Per tali motivi, e ancor più dopo la pubblicazione di questa sentenza discrepante con la precedente sulle cause di morte degli operai nella fabbrica di Tezze, non soddisfatti da quanto ci è stato risposto dal Ministro, con l'onorevole Antonio Borghesi qui a Bassano abbiamo ribadito e ripetiamo la nostra volontà di chiedere un nuovo ulteriore invio di ispettori al Tribunale per far luce su tali situazioni.
Inoltre, alla luce dell'opportunità di avere ora quale nostro europarlamentare l'onorevole Andrea Zanoni, che prenderà il posto ceduto da Luigi De Magistris a seguito dell'elezione a sindaco di Napoli, giocheremo pure la carta di un ambientalista di Paese, conoscitore dei problemi delle nostre zone e che in questi anni ha partecipato a più di cento processi in difesa dell'ambiente e che ora, ad insediamento avvenuto, si attiverà per portare il caso "Tricom - P.M. Galvanica" pure a Strasburgo e a Bruxelles.
Quindi, innanzitutto per un senso di solidarietà e vicinanza verso le famiglie degli operai morti e nei confronti di tutta la comunità che sta vivendo tali lutti di loro concittadini e pure l'avvelenamento del proprio territorio, a ribadire la necessità di tutela e rispetto dei diritti e della dignità dei lavoratori, della salute e della vita delle persone e dell'ambiente in cui viviamo, Italia dei Valori della provincia di Vicenza e di Bassano parteciperà alla manifestazione indetta per sabato 25 giugno a Bassano del Grappa con ritrovo ore 16:00 in Piazza Garibaldi e invitiamo ogni iscritto, simpatizzante o libero cittadino sensibile a tale vicenda a parteciparvi.
Coordinamento provinciale Italia dei Valori di Vicenza e Bassano del Grappa
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