I funerali di Raffaele Sorgato, il giovane dipendente della Greta, morto sul lavoro
Lunedi 11 Aprile 2011 alle 20:48 | 0 commenti
È stato un pomeriggio lungo quello vissuto dalla comunità di Valli del Pasubio per l'ultimo saluto al suo concittadino ventiseienne Raffaele Sorgato morto sul lavoro (guarda qui le immagini che non vorremmo più vedere). Un intero paese ad un funerale, tantissimi giovani e meno giovani in lacrime, colleghi della Greta e dell'Ava a pezzi, e un parroco che, facendo proprio il pensiero dei genitori dello sfortunato ragazzo, ha puntato il dito su un modo di intendere il lavoro, ma forse più in generale la vita, basato sempre più sulla velocità e di conseguenza sempre meno sicuro (a seguire le interviste a Luc Thibault e a Germano Reniero).
La chiesa del paese era gremita già mezzora prima dell'arrivo del feretro e tante altre persone sono rimaste fuori, chi davanti ai portoni e chi giù in piazzetta, per tutta la durata della cerimonia e anche dopo, nel breve tragitto a piedi fino al cimitero. Una comunità colpita sia dall'assurdità di una morte del genere, sia dalle qualità umane del ragazzo scomparso: dalle testimonianze di amici e colleghi infatti esce un ritratto di Raffaele quale persona amabile, generosa e attiva. Un particolare è stato sottolineato dal parroco: quella mattina, prima di uscire per andare al lavoro, il giovane aveva dimenticato accese le luci di casa. Quasi un segno del destino, per chi ci vuole credere. "Morte assurda, perché di manovre così ne facciamo a migliaia, ma di certo non casuale - secondo Luc Thibault dell'Usb - bensì tragica conseguenza di un lavoro da svolgere in tempi troppo ristretti".
E Germano Raniero, Rdb Cub, conclude amaramente: "Oggi con la famiglia di Raffaele c'era tutto il paese, ma non Cisl e Uil. Eppure è morto un giovane operaio sul lavoro!".
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