Vicenza confusa: referendum Tac, tutela testate, Ztl pro Rosini
Domenica 11 Gennaio 2015 alle 15:46 | 0 commenti
L'Italia è il paese in cui spesso l'equità o, peggio, l'uso e l'interpetazione delle regole su misura fa rima con la massima confusione e con la regola tutta italiota dei due pesi e due misure. E Vicenza ne è spesso l'esempio fulgido. Ad esempio e per rimanere all'ultima settimana appena conclusa, a fronte di molti appelli a parole da parte di vari gruppi associativi e politici per referendum sul progetto della Tac a Vicenza (basta col nome falso di Tav!) si alza imperiosa la voce del presidente del consiglio comunale.
Federico Formisano, pur sottolineando al GdV che col suo rilievo non intende prendere posizione nel merito per il suo ruolo istituzionale, lamenta, al riguardo, la mancanza del regolamento attuativo dei nuovi istituti di partecipazione (i referendum, appunto) entrati nel nuovo statuto comunale alla fine della precedente legislatura e da due anni in attesa del loro regolamento.
Ma dimentica o dimentica di dire (si sveglino, quindi, se esistono, i veri fautori di uno o più referendum sul Tac o su qualsivolglia altro argomento consentito) che a due anni dall'entrata in vigore dello statuto mancano, sì, i nuovi regolamenti ma l'articolo 81 (Disposizioni finali e transitorie), per evitare ovviamente vuoti normativi, recita, come ci ha fatto notare l'avv. Michele Dalla Negra, consigliere comunale di Forza Italia, che: «fino all'entrata in vigore dei regolamenti previsti dallo Statuto e di quelli comunque necessari alla sua attuazione, restano in vigore i regolamenti vigenti, in quanto compatibili con lo statuto medesimo».
Per indire un referendum di natura consultiva, propositiva, abrogativa e abrogativa-propositiva, ricordiamo ai più pigri, lo statuto all'articolo 27 stabilisce che «I referendum devono essere proposti da un comitato promotore costituito da un minimo di 20 ad un massimo di 200 cittadini...», comitato che formula il quesito che deve raccogliere le firme di 5.000 elettori del Comune.
Detto della confusione tra informazioni errate e tra propositi parolai di chi reclama i referendum ma non si muove per chiederli, ecco un altro caso di confusione, questa volta del questore di Vicenza.
Gaetano Giampietro, dopo i fatti di Charlie Hebdo e su sollecitazione del Ministero degli Interni, a leggere il GdV, ha aumentato la protezione a due media confindustriali (Il Giornale di Vicenza e Tva) ma non ha fatto altrettanto con altri mezzi registrati in tribunale, attivi con redattori e redazioni e, magari, più a rischio della compunta stampa locale perchè affronta certi argomenti senza lacci e lacciuoli.
Ci riferiamo, egregio questore, e lo scriviamo con chiarezza e senza giri di parole, a VicenzaPiù, il secondo mezzo per diffusione a Vicenza, ricordandole che a Parigi non è stato colpito il quotidiano più diffuso, ma quello più irriverente.
Non c'è rischio reale? Allora non si aumenti la vigilanza, che costaa i cittadini e di cui si fanno vanto i media tradizionali! C'è rischio? Allora si tutelino tutti quelli che fanno lo stesso mestiere! Grazie.
Il terzo esempio di stato (e comune) confusionale è, ancora ,eccome, da Striscia la notizia.
Oggi sempre il GdV ci informa che «furbetti, abusivi, distratti ma anche malcapitati. Ogni giorno sono almeno sessanta gli automobilisti che vengono multati in centro storico... A finire nel mirino (nel vero senso della parola) sono tutti quei guidatori che, volenti o nolenti, transitano con il proprio veicolo sotto gli occhi attenti, infallibili ed elettronici che controllano la zona a traffico limitato. Non c´è niente da fare. Le nove telecamere installate da palazzo Trissino non lasciano scampo. Per ogni passaggio senza permesso, scatta la foto e il verbale. E la media è quasi impressionante: duemila multe al mese.» .
Tra i 60 che infangono giornalmente la Ztl (e i 2.000 al mese) ci dovrebbe essere, se i controllori non vogliono commettere un qualche reato giuridico e, peggio, etico, anche il comandante Cristiano Rosini, beccato da "infrattore" da foto e video di Striscia la notizia.
Quanto ha pagato il comandante finora visto che ogni cittadino "normale" multato paga 80 euro per infrazione?Â
Ci risponda qualcuno, altrimenti perchè gli altri 2.000 al mese dovrebbero pagare?
Insomma tra referendum che si possono fare ma non si fanno, protezioni privilegiate e multe per i poareti ce n'è di confusione di diversità di diritti a Vicenza!
Peccato che in pochi lo sottolineino.
E non certo dalle parti di Via Fermi...
Da lì sono bravi a informare sulle risposte dei vertici cittadini, senza porre le domande. Dei cittadini.
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