Quotidiano | Categorie: Banche

I bancari BPVi indagati a Prato, la protesta dei sindacati: si colpiscano Cda e vertici

Di Emma Grande Venerdi 11 Dicembre 2015 alle 19:45 | 0 commenti

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Abbiamo appena pubblicato un articolo del nostro Giancarlo Marcotti sulle ripercussioni delle recenti crisi delle banche italiane, qui da noi delle due Popolari, quella di Vicenza e Veneto Bancaa, anche sui bancari, che, scrive Marcotti, «sono stati senza dubbio "spinti" a far sottoscrivere alla clientela azioni ed obbligazioni della Banca e nella stragrande maggioranza dei casi sono stati anche "spinti" ad acquistarle personalmente ed oggi stanno vivendo una situazione doppiamente tragica. Da un lato, come tutti gli altri creditori, hanno perso tutto il loro investimento... dall'altro stanno vivendo sulla loro pelle l'ira dei clienti che si sentono "truffati" ed identificano nel bancario, ossia colui che gli ha proposto l'investimento, il "colpevole" dei suoi mali».

Se numerosi bancari  sono stati oggetto anche di minacce, arriva ora una nota dell'Organo di Coordinamento Gruppo BPVi FABI - FIRST/CISL - FISAC/CGIL - UNISIN che alle preoccupazioni pratiche, per i propri soldi persi, e morali, per i soldi "fatti" perdere, parla dei possibili rischi che i diendenti delle banche oggi corrono anche a livello penale.

Ecco, quindi, la nota del coordinamento sindacale dei bancari.

In questi ultimi giorni abbiamo letto sui vari organi di Stampa numerose dichiarazioni, prese di posizioni di esponenti politici ed editoriali che chiamano in causa direttamente i singoli lavoratori del credito per responsabilità che sono invece da ricercare a livelli ben più alti e che sono diretta conseguenza delle scelte dei CdA e del Top Management. Nella giornata di ieri alcuni colleghi della BPVI sono stati formalmente indagati dalla Procura di Prato per gravi ipotesi di reato compiute nell'esercizio delle proprie funzioni di dipendenti della Banca. Non possiamo accettare che ricadano sui lavoratori oggi indagati le scelte gestionali e le responsabilità degli organismi deliberativi delle politiche aziendali.

Per prime queste sigle hanno richiesto a gran voce una AZIONE DI RESPONSABILITA' nei confronti del CdA e dei Top Manager che si sono resi responsabili di politiche aziendali fallimentari.
Più volte -anche in tempi non sospetti, alla vigilia degli ultimi aumenti di capitale- siamo intervenuti duramente contro le politiche commerciali della Banca con una ESPLICITA DIFFIDA recapitata il 29-10-2012 all'allora Direttore Generale Samuele Sorato dal mettere in atto prassi aziendali in palese violazione con le norme civilistiche che vietano alle società di "accordare prestiti e fornire garanzie per l'acquisto o la sottoscrizione di azioni proprie".
Recentemente il Tribunale civile di Vicenza ha sentenziato che la scelta di attivare operazioni di finanziamento finalizzate all'acquisto di azioni proprie in BPVi sottostava "ad una precisa e voluta scelta politica della società" e che "la situazione porta a ritenere che tutti gli organismi della banca ne fossero a conoscenza".... CdA in primis.
Vogliamo ricordare infine che molti dipendenti del gruppo hanno investito i propri risparmi personali e familiari in azioni della Banca Popolare di Vicenza e non è stato consentito loro di disinvestire anche piccole quote azionarie anche in presenza di esigenze personali documentate. Alcuni esponenti del CdA risulta invece che abbiano potuto "cedere" quote milionarie di azioni pochi mesi prima del loro deprezzamento.... Gli stessi dipendenti si trovano ad affrontare oggi anche le riduzioni di organico previste dal nuovo Piano Industriale ed a pagare nuovamente anche sul piano occupazionale le scelte fallimentari operate dai vertici aziendali solo recentemente azzerati.
Rinnoviamo ancora una volta piena fiducia alla Magistratura perché si faccia luce su quanto accaduto per il bene di tutti gli stakeholder.


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Giovedi 27 Dicembre 2018 alle 17:38 da Luciano Parolin (Luciano)
In Panettone e ruspe, Comitato Albera al cantiere della Bretella. Rolando: "rispettare il cronoprogramma"
Caro fratuck, conosco molto bene la zona, il percorso della bretella, la situazione dei cittadini, abito in Viale Trento. A partire dal 2003 ho partecipato al Comitato di Maddalene pro bretella, e a riunioni propositive per apportare modifiche al progetto. Numerose mie foto del territorio sono arrivate a Roma, altri miei interventi (non graditi dalla Sx) sono stati pubblicati dal GdV, assieme ad altri come Ciro Asproso, ora favorevole alla bretella. Ho partecipato alla raccolta firme per la chiusura della strada x 5 giorni eseguita dal Sindaco Hullwech per sforamento 180 Micro/g. Pertanto come impegno per la tematica sono apposto con la coscienza. Ora il Progetto è partito, fine! Voglio dire che la nuova Giunta "comunale" non c'entra più. L'opera sarà "malauguratamente" eseguita, ma non con il mio placet. Il Consigliere Comunale dovrebbe capire che la campagna elettorale è finita, con buona pace di tutti. Quello che invece dovrebbe interessare è la proprietà della strada, dall'uscita autostradale Ovest, sino alla Rotatoria dell'Albara, vi sono tre possessori: Autostrade SpA; La Provincia, il Comune. Come la mettiamo per il futuro ? I costi, da 50 sono saliti a 100 milioni di € come dire 20 milioni a KM (!) da non credere. Comunque si farà. Ma nessuno canti Vittoria, anzi meglio non farne un ulteriore fatto "partitico" per questioni elettorali o di seggio. Se mi manda la sua mail, sono disponibile ad inviare i documenti e le foto sopra descritte. Con ossequi, Luciano Parolin [email protected]
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