Galan: la sua villa all'asta, il più a Veneto Banca e allo Stato le briciole
Mercoledi 16 Marzo 2016 alle 09:21 | 1 commenti
Questo è il risultato dell’ordinanza depositata ieri in cancelleria dal gip Roberta Marchiori, di fronte alla quale un paio di settimane fa era stato discusso il ricorso presentato proprio dall’istituto bancario di Montebelluna, che sulla villa aveva un’ipoteca a garanzia di un finanziamento da 1 milione e 850 mila euro, di cui 1 milioni e 721 mila ancora da pagare. Lo scorso novembre il gip Giuliana Galasso aveva ritenuto che la confisca della villa da parte dello Stato, acconsentita da Galan e dai suoi avvocati Antonio Franchini e Niccolò Ghedini a saldo dei 2,6 milioni di euro compresi nel patteggiamento di un anno e mezzo fa, fosse prevalente sui diritti di Veneto Banca, in quanto quest’ultima non avrebbe ottemperato agli obblighi di «buona fede».
«Non c’è stato quel particolare obbligo di diligenza - aveva scritto il gip - che impone ai funzionari di banca di verificare con scrupolo, prima di concedere il credito, l’affidabilità e la solvibilità del cliente». Già dal 31 dicembre 2013 la società aveva interrotto il pagamento delle rate previste dal contratto, ma solo il 6 giugno 2014, due giorni dopo la retata del Mose e la scoperta che anche Galan era tra gli arrestati (sarebbe finito in carcere il 22 luglio, dopo il via libera della Camera dei deputati), era stato firmato un accordo per un piano di rientro a fronte del debito da 1 milione e 721 mila euro.
Tesi che ora un altro gip dell’ufficio ha corretto, accogliendo l’appello del legale di Veneto Banca, l’avvocato Aldo Laghi, e scrivendo nel suo provvedimento che non spetta al giudice penale la valutazione di merito dell’operazione e che dunque sulla confisca prevale l’ipoteca dell’istituto, al quale spetta la prelazione sull’eventuale ricavato. Questo comporta che ora bisognerà andare all’asta. Secondo la difesa Galan, la villa vale 3 milioni e mezzo, ma già così – detratta la somma a cui ha diritto Veneto Banca – mancherebbe all’appello quasi un milione per arrivare ai 2.6 milioni del patteggiamento. «Quel che è certo è che Galan non deve più nulla, visto che all’epoca fu fatta una datio pro solutum e dunque il bene sostituiva la somma - spiega l’avvocato Franchini - che su Villa Rodella ci fosse un’ipoteca lo si sa da due anni perché è scritto in tutti i documenti e c’era pure nel memoriale di Galan».
Di Alberto Zorzi, da Il Corriere del Veneto
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Mi hanno messo alle strette dicendomi che o diventavo cliente azionista oppure ogni richiesta che facevo non sarebbe stata più accettata. Tradotto: Azionista? Cliente di Serie A. Non azionista? Praticamente non esisti.
Mi dicevano che avrei avuto condizioni migliori sul CC (0.1% di interesse....WOW.....).
Mi dicevano che erano azioni che non erano quotate per cui forti di un gran patrimonio. E infatti da 36 euro adesso valgono come un pacchetto di cicche....
Mi dicevano che le azioni NON si sarebbero quotate in borsa (e invece tempo pochi mesi eccole in borsa).
Premesso che ogni banca vende quello che gli viene detto di vendere, il concetto di fondo
è che io HO PERSO FIDUCIA in questa banca.
Mi avranno anche fregato alcune migliaia di euro.
Ma ho ritirato TUTTI i soldi e non mi avranno più.
Perché quello che è irreparabile è la FIDUCIA che è stata persa, da me come da migliaia di altre persone che sono messe molto peggio di me.
Se volete diventare correntisti Veneto Banca, beh io fossi in voi ci penserei molto bene ......