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Equizi contro Cis-Filippi, Sartori, Maltauro, Variati, Quero e "vomitevole Carroccio romano"

Di Redazione VicenzaPiù Lunedi 21 Febbraio 2011 alle 17:03 | 0 commenti

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Pubblichiamo integralmente (anche per evitare equivoci su possibili interpretazioni) il comunicato stampa odierno distribuito oggi da Franca Equizi ai media locali e alla presenza della troupe di Annozero:

Il giorno 17 febbraio 2011 ho indirizzato alla procura della repubblica di Venezia un dettagliato esposto (nella foto la prima pagina: pubblichiamo qui l'esposto, i documenti (leggi qui), citati in seguito come plico, da Equizi e la sua intervista video, n.d.r.) relativamente al cosiddetto caso Cis-Filippi. Per conoscenza lo stesso plico è stato inoltrato all'assessorato all'economia della Regione Veneto e al comando provinciale di Vicenza della GDF.

Tale esposto, che in questo momento metto a disposizione dei media e della opinione pubblica, contiene alcuni documenti che denotano in maniera eclatante la natura dell'affaire Montebello.

Tali documenti, sul cui profilo giuridico lascio la parola ai magistrati, contengono tra le altre quelle che sembrano essere copie di trasferimenti bancari da Immobiliare Arco alla famiglia del senatore vicentino del Carroccio Alberto Filippi.

E nelle carte, non parlo solo degli assegni, si leggono cifre da capogiro: 870.000 euro per una voce; due milioni o giù di lì per un'altra; 65 milioni per un'altra ancora.

Che cosa c'è dietro tutta questa girandola di quattrini?
Aggiungo peraltro che ho fornito documentazione alla magistratura dalla quale emerge quello che è un possibile schema per il conguaglio che dovrebbe avvenire tra Cis spa e AF99 (società del gruppo Filippi) per quanto concerne la permuta dei terreni. Permuta sulle cui ragioni nessuno ha saputo dire qualcosa di chiaro e convincente.

Non posso avere certezze sulla natura di tali documenti (che mi sono stati recapitati in forma anonima nella mia cassetta delle lettere), ma è un fatto che gli enti pubblici non hanno mai voluto svelare il dettaglio di tale intesa, sempre che vi sia stata. Perché? Perché tanta segretezza?
Politicamente però dalle carte emerge una chiave di lettura incontrovertibile. L'affare nasce sotto l'egida dell'ala sartoriana del Pdl e di quelle correnti che nel Carroccio facevano o fanno riferimento all'onorevole Stefano Stefani, al presidente della provincia berica Attilio Schneck nonché allo stesso Alberto Filippi. Di fatto lo ammette lo stesso presidente del Cis Galdino Zanchetta quando sulla stampa locale afferma che furono i soci di Cis a spingere l'acceleratore sulla permuta: si tratta quindi del gotha del centrodestra berico.
In questi mesi l'ala del Pdl che fa riferimento al parlamentare europeo Sergio Berlato ha giustamente gridato allo scandalo. Ma per essere credibile dovrà aprire i cassetti, mostrare le carte in pubblico ed eventualmente ricorrere ai magistrati. Insomma andare sino allo scontro finale. Altrimenti saremo di fronte al solito giochino delle parti.
In tutta questa storia abbiamo dovuto tra le altre assistere al silenzio assenso di quella parte del Pd fedele al primo cittadino di Vicenza Achille Variati. Il quale grazie ai suoi emissari (vero mister Quero?), che hanno fatto la spola tra palazzo Trissino e palazzo Nievo, ha evitato che la parte sana del suo partito si scatenasse contro il lerciume affaristico che sgorga dal pozzo nero di Montebello.

Il motivo di tale silenzio? Ovviamente assicurarsi l'appoggio della provincia per la maxi lottizzazione anche commerciale di "Sua Maestà edilizia Maltauro" a Vicenza Est.
Ad ogni modo alla fine della giostra l'unica cosa importante da sottolineare è un'altra. Lo spirito con cui si iniziò l'avventura del "centro merci" di Montebello era di per sé condivisibile: togliere camion dalla strada e portarne le merci sulla rotaia. In realtà si è vilmente usata la scusa del centro merci per modificare piano piano la destinazione d'uso di ben 500.000 metri quadri di campagna situati in una zona super-sensibile. Il tutto perché qualcuno lucri sulle plusvalenze e sulle valorizzazioni immobiliari. Tutti i politici e gli amministratori, dalla regione ai più piccoli enti locali, i quali hanno contribuito all'esito "urbanistico" che conosciamo, porteranno per sempre la macchia dell'infamia etica e quella
di una condotta vergognosa che grida vendetta davanti alla storia.
A questo punto Filippi dovrebbe avere il buon gusto non solo di dimettersi, ma anche quello di smettere di parlare. Non peggiori oltre la sua situazione. E se non vuole farlo sfido lui e gli altri politici "pupari" che hanno le chiavi dei forzieri del Cis (un carrozzone che pesa oggi sulle tasche dei cittadini per milioni di euro) a rendere pubbliche le carte. Ad aprire i conti correnti, i cassetti con gli atti notarili, le scritture private e le lettere più o meno diversamente garbate inviate a questo piuttosto che a quel politico.

Da leghista autentica, come in fondo mi sento ancora nel cuore, trovo vomitevole un Carroccio che è
sempre più «romano e sempre meno padano». Son partiti incendiari, son tornati pompieri.
Buon appetito. La greppia è vostra ma non ce n'è ancora per molto. Quando però la storia regolerà i conti vi mostrerà che chi di arbitrio ferisce di arbitrio perisce. In Nord Africa hanno già cominciato. Ricordo a tutti inoltre che durante i prossimi giorni invierò alla giunta regionale una diffida affinché in autotutela annulli la delibera relativa alla autorizzazione urbanistica sull'area Cis. Se la giunta del governatore leghista Luca Zaia non procederà come richiesto nella diffida medesima, agli occhi dei cittadini sarà complice di una condotta eticamente deplorevole.
Un ultimo pensiero va alla magistratura. Per anni ho segnalato la cosa alla procura di Vicenza. Non ho mai sentito battere un colpo. Ora che la pratica Cis è divenuta anche competenza di quella lagunare ho deciso di fare un tentativo. Non so con quali esiti.
Pretendo però che si sappia che la sottoscritta, per dieci anni in consiglio comunale a Vicenza, non può essere considerata accondiscendente nei confronti di una vergogna del genere.
Franca Equizi


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Giovedi 27 Dicembre 2018 alle 17:38 da Luciano Parolin (Luciano)
In Panettone e ruspe, Comitato Albera al cantiere della Bretella. Rolando: "rispettare il cronoprogramma"
Caro fratuck, conosco molto bene la zona, il percorso della bretella, la situazione dei cittadini, abito in Viale Trento. A partire dal 2003 ho partecipato al Comitato di Maddalene pro bretella, e a riunioni propositive per apportare modifiche al progetto. Numerose mie foto del territorio sono arrivate a Roma, altri miei interventi (non graditi dalla Sx) sono stati pubblicati dal GdV, assieme ad altri come Ciro Asproso, ora favorevole alla bretella. Ho partecipato alla raccolta firme per la chiusura della strada x 5 giorni eseguita dal Sindaco Hullwech per sforamento 180 Micro/g. Pertanto come impegno per la tematica sono apposto con la coscienza. Ora il Progetto è partito, fine! Voglio dire che la nuova Giunta "comunale" non c'entra più. L'opera sarà "malauguratamente" eseguita, ma non con il mio placet. Il Consigliere Comunale dovrebbe capire che la campagna elettorale è finita, con buona pace di tutti. Quello che invece dovrebbe interessare è la proprietà della strada, dall'uscita autostradale Ovest, sino alla Rotatoria dell'Albara, vi sono tre possessori: Autostrade SpA; La Provincia, il Comune. Come la mettiamo per il futuro ? I costi, da 50 sono saliti a 100 milioni di € come dire 20 milioni a KM (!) da non credere. Comunque si farà. Ma nessuno canti Vittoria, anzi meglio non farne un ulteriore fatto "partitico" per questioni elettorali o di seggio. Se mi manda la sua mail, sono disponibile ad inviare i documenti e le foto sopra descritte. Con ossequi, Luciano Parolin [email protected]
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