Firme stranieri per primarie centro sinistra a Vicenza: i filo Bulgarini e i fan di Possamai le boccerebbero e polemizzano col PD e con i sostenitori di Dalla Rosa. Deciderà Tommaso Ruggeri chiamato alla prova della sua terzietà
Martedi 31 Ottobre 2017 alle 10:19 | 0 commenti
Oggi scadono, o scadrebbero in base a quanto stiamo per scrivere, i termini per la raccolta firme dei tre candidati alle primarie del centro sinistra Jacopo Bulgarini d'Elci, Giacomo Possamai e Otello Dalla Rosa. Ieri abbiamo ricordato il numero delle firme raccolte in base alle dichiarazioni del vicesindaco uscente e abbiamo anche svelato le indiscrezioni su quelle del capogruppo del PD e del secondo "tesserato" al partito aspirante a contendere il ruolo di sfidante a chi, per il centrodestra e per i 5 Stelle, si presenterà alle amministrative del 2018 a Vicenza. Ma ieri è arrivata una convocazione di una conferenza stampa per le 11.30 di Giacomo Possamai "dedicata alla raccolta delle firme necessarie alla presentazione della propria candidatura".
Fin qui tutto normale, forse sarà un'anticipazione sull'esito del suo gruppo, ma una frase successiva ci faceva pensare: "nel corso dell'incontro con gli operatori dell'informazione, Possamai annuncerà un'importante novità , determinante per il proseguo della campagna elettorale".
E oggi sul quotidiano locale leggiamo un paginone con un articolo di cronaca e un commento sulla possibile querelle insorgente sull'ammissibilità o meno tra le firme di quelle degli stranieri regolarmente residenti in città , per i quali l'amministrazione guidata da Achille Variati e dal suo vice Bulgarini ha ascritto a proprio merito la costituzione del Consiglio degli stranieri mentre il PD scrive chiaramente nel suo statuto, che dovrebbe far parte integrante di ogni regolamento attuativo anche con forze di coalizione, che alle primarie di qualunque livello sono ammessi anche gli stranieri.
Tant'è che, al primo scoppiare della polemica, guarda caso su FB (che noi, pur amanti del web elimineremmo con tutte le sue fake news dalle competizioni elettorali, ndd) il presidente delal Commissione di garanzia provinciale del Pd, Silvano Veronese, spiega con chiarezza sul GdV: «Ci siamo mossi perché abbiamo ricevuto 15 esposti da parte di dirigenti del Pd e la questione è molto semplice: abbiamo uno statuto nazionale che è chiarissimo su questo punto e dice che alla primarie votano anche gli immigrati. È sempre stato fatto così, a partire da quelle nazionali. Per noi il caso è chiuso, chi del Pd dovesse muoversi diversamente verrà sanzionato, quanto alle associazioni che vogliono fare le primarie con noi devono accettarlo: è un principio irrinunciabile».
Tutto chiaro?
E, invece, no perchè c'è chi tra i gruppi in competizione (quello di Otello Dalla Rosa si è sempre chiaramente espresso al riguardo per l'adesione alle regole del PD) sostiene che nello spirito del regolamento delle primarie di Vicenza ci sarebbe stato quelo di ammettere solo le firme di chi avrà poi il diritto di votare alle amministrative escludendo, quindi, gli stranieri sia pure regolarmente residenti in città .
Eppure a fronte di questa citazione dello "spirito" c'è una stesura del regolamento delle primarie che sembra essere di segno opposto allo "spirito" ma "coincidente" con la lettera dello statuto del Partito democratico visto che nell'articolo 3 del decalogo delle primarie vicentine è scritto: "«Hanno diritto di voto alle elezioni primarie tutti i residenti nel Comune di Vicenza, maggiorenni alla data del 30 giugno 2018. Potranno votare anche i cittadini europei residenti in città . Analogo diritto è richiesto per la raccolta firme».
E se gli "anti immigrati", che per il GdV dovrebbero essere Possamai e Bulgarini, malignano che "almeno due dei tre membri (della commissione provinciale di garanzia del Pd, ndr) sono schierati alle primarie con Dalla Rosa", per Tommaso Ruggeri, per ora e nuovamente silenzioso presidente del locale "comitato di garanzia delle primarie" e di certo non lontano da Variati e dai "contestatori", al cui annuncio di approvazione del regolamento era presente al contrario di Dalla Rosa (vedi foto e articolo), c'è l'occasione di dimostrare con i fatti che i dubbi da noi espressi sulla sua terzietà erano sbagliati.
A lui starà , molto probabilmente, decidere, allo stato dei fatti, se vale più lo spirito a cui si appellano i contrari alle firme degli stranieri o i documenti, scritti, del Pd nazionale e del regolamento locale.
A Possamai oggi in conferenza stampa potrebbe spettare il ruolo di pompiere se non sceglierà la via dell'incendio anti PD.
A noi compete il ruolo di testimoni di quanto ci rispose Emanuele Cagnes, responsabile organizzativo regionale del PD, il giorno dell'annuncio del regolamento delle primarie: "non c'è dubbio alcuno che gli stranieri possano poter firmare per le primarie, è nell'inderogabile statuto del Pd pena provvedimenti! ed è chiaro nella formulazione del regolamento".
Comunque sia è confermato che storicamente non c'è pace tra gli... ulivisti.
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