Finalmente Sperotto risponde e la brava collega dimostra che fa ufficio stampa. Il giornalismo è un'altra cosa
Lunedi 7 Novembre 2016 alle 17:20 | 2 commenti
Sulla vicenda dell'Anfiteatro Marittimo Berico il Comune di Vicenza aveva diffuso un comunicato scrivendo di alcune testate on line e siti giornalistici, in modo generico, mettendo nello stesso stesso “calderone†tutti quelli che hanno diffuso come notizia reale  quella che l'assessore Jacopo Bulgarini d'Elci ha definito una “pagliacciata colossaleâ€. Alla richiesta di spiegazioni del nostro direttore sui mancati distinguo è giunta, dopo vari solleciti via mail e poi con la pubblicazione online, una comunque tardiva risposta della responsabile dell'ufficio stampa di palazzo Trissino, Paola Sperotto, alla quale ha prontamente replicato il direttore Giovanni Coviello. Vi proponiamo integralmente di seguito la risposta, a voi capire se stizzita o professionale, della responsabile dell'ufficio stampa comunale e la replica, cattiva o sincera decidetelo voi, del nostro direttore.Â
Egregio direttore,
prendo atto della Sua reiterata "Protesta e richiesta di scuse", ma Le confesso che non mi è chiaro di cosa dovremmo scusarci, dal momento che la Sua testata è esattamente una di quelle che hanno pubblicato in forma integrale, e addirittura come fosse una produzione propria (di Redazione VicenzaPiù), il testo su Anfiteatro marittimo berico che l'amministrazione comunale di Vicenza ritiene pieno di falsità e profondamente lesivo dell'immagine della città (si veda al link).In effetti, come da Lei suggerito, avremmo forse dovuto citare una a una le testate, tra cui la Sua, incorse in questo per noi grave errore, ma la propagazione virale a cui abbiamo assistito nei giorni scorsi, peraltro tipica del web, avrebbe sicuramente reso parziale e incompleto qualsiasi elenco. Di qui la nostra scelta di formulare una replica generale, esplicitando le nostre ragioni a tutta la nostra mailing list stampa e sui nostri strumenti di comunicazione diretta.
Le assicuro che l'intera vicenda ha lasciato in noi un grande senso di amarezza non solo per il danno provocato all'immagine della città , ma anche in relazione al ruolo dei giornalisti che operano nel web e che proprio in occasioni come queste potrebbero segnare una netta differenza tra il loro insostituibile lavoro di verifica, analisi e critica e quello di chi, a parità di strumenti informatici utilizzati, non ha alcun vincolo di tipo deontologico.
Ecco la risposta di Coviello:
Si vede che lei ci legge poco e male. E non depone a favore della sua applicazione il fatto che la nostra richiesta e protesta siano dovute diventare "reiterate" senza che lei prima non trovasse il tempo e la cortesia per rispondere , compito prioritario di una Ufficio stampa.
Ciò detto tutto i comunicati inclusi quelli vostri sono pubblicati come redazione (non li legge mai?), i nostri contributi sono firmati con nome e cognome mentre c'è una sezione automatica, quella di cui lei dà il link, che è denominata VicenzaPiùComunica e posta comunicati di qualunque provenienza in una sezione volutamente 'collaterale' tipicamente a pagamento e visitata da meno del 2% dei nostri lettori: si chiamano redazionali, dovrebbe saperlo lei che è professionista anche se non fa la giornalista ma l'ufficio stampa, quindi proprio una generatrice di redazionali che pubblichiamo così come sono, nella sezione non riservata a pochi e che spesso dobbiamo commentare con articoli firmati viste le imprecisioni, diciamo, o le visioni di parte da lei riportate e spesso secondo noi poco veritiere.
Mi piacerebbe tanto che l'OdG istituisse due elenchi, uno di chi fa giornalismo , a suo rischio e pericolo, l'altro di chi fa Ufficio Stampa, cioè produttore e diffusore di notizie e redazionali di parte.
Ciò le dovevo.
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