Quotidiano | Categorie: Politica, Sindacati

Fiamma Tricolore: Dis-accordo a Pomigliano

Di Redazione VicenzaPiù Giovedi 1 Luglio 2010 alle 08:36 | 0 commenti

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Piero Puschiavo, Movimento Sociale Fiamma Tricolore, Coordinamento Regionale Veneto - Il solito polpettone all'italiana alla fine scontenta tutti. L'accordo su Pomigliano d'Arco è la dimostrazione che tra imprenditori e sindacati vige ancora la pregiudiziale ideologica dello scontro "padrone/operaio"; frutto di una stupida pregiudiziale ideologica ancorata ad alcuni decenni fa, ma che purtroppo rimane insita, forse per intereressi di una ristretta cerchia di funzionari, nella forma mentis degli apparati sindacali.

Sebbene l'assetto societario Fiat, e non mi riferisco solamente agli Agnelli, dovrebbe dignitosamente starsene zitto, ringraziando i lauti ammortizzatori sociali largamente elargiti dallo Stato, alias dai contribuenti italiani, per non parlare dei finanziamenti a fondo perduto concessi alla casa del Lingotto, non possiamo non essere concordi su di una questione principale ed irremovibile: i posti di lavoro vanno salvaguardati. Non solo per il lavoratori di Pomigliano d'Arco, ma per tutto l'indotto che l'Azienda madre produce. I molti piccoli imprenditori ed artigiani rappresentano infatti i veri polmoni a sostegno del lavoro, dell'occupazione e dell'alimentazione dell'economia reale.
I sindacati dovrebbero comprendere che non viviamo più negli anni '50; tra imprenditori e operai forse sono proprio i primi ad essere più a rischio e quindi bisognosi di un maggior sostegno, colpiti e vessati da pressione fiscale, normative sempre più asfissianti e soprattutto pressioni sempre più rigide da parte delle banche, senza trascurare il contesto generale dove è possibile toccare con mano mercati sempre più esigenti e difficili da interpretare e sempre più scarsi margini di guadagno che impediscono di far tornare i conti a fine mese.
Imprenditori ben diversi dai vari amministratori alla Marchionne, ben stipendiati e magari anche elargiti da buone uscite miliardarie anche in caso di condotte aziendali fallimentari, pur se incuranti del significato del rispetto e del dovere nel lavoro
Questi sono, di fatto, i risultati di un'economia tanto "libera" quanto virtuale; ben lontana da ciò che significa "interesse nazionale", capace solo di privatizzare gli utili e socializzare le perdite; nonché di elargire stipendi d'oro a "strateghi" non tanto del mercato ma del proprio portafoglio.
La Fiat, come gran parte delle grandi aziende nazionali, a maggior ragione se facenti parte di settori ritenuti strategici per gli interessi nazionali, deve tornare ad avere la partecipazione di maggioranza pubblica, anche perchè se lo Stato continua a buttar soldi, avrà ben diritto ad esserne rappresentato; e solamente attraverso una reale e concreta attuazione della socializzazione, potrà ritornare ad essere una azienda fiore all'occhiello dell'economia nazionale

Piero Puschiavo
Coordinatore Regionale del Veneto
Fiamma Tricolore


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Giovedi 27 Dicembre 2018 alle 17:38 da Luciano Parolin (Luciano)
In Panettone e ruspe, Comitato Albera al cantiere della Bretella. Rolando: "rispettare il cronoprogramma"
Caro fratuck, conosco molto bene la zona, il percorso della bretella, la situazione dei cittadini, abito in Viale Trento. A partire dal 2003 ho partecipato al Comitato di Maddalene pro bretella, e a riunioni propositive per apportare modifiche al progetto. Numerose mie foto del territorio sono arrivate a Roma, altri miei interventi (non graditi dalla Sx) sono stati pubblicati dal GdV, assieme ad altri come Ciro Asproso, ora favorevole alla bretella. Ho partecipato alla raccolta firme per la chiusura della strada x 5 giorni eseguita dal Sindaco Hullwech per sforamento 180 Micro/g. Pertanto come impegno per la tematica sono apposto con la coscienza. Ora il Progetto è partito, fine! Voglio dire che la nuova Giunta "comunale" non c'entra più. L'opera sarà "malauguratamente" eseguita, ma non con il mio placet. Il Consigliere Comunale dovrebbe capire che la campagna elettorale è finita, con buona pace di tutti. Quello che invece dovrebbe interessare è la proprietà della strada, dall'uscita autostradale Ovest, sino alla Rotatoria dell'Albara, vi sono tre possessori: Autostrade SpA; La Provincia, il Comune. Come la mettiamo per il futuro ? I costi, da 50 sono saliti a 100 milioni di € come dire 20 milioni a KM (!) da non credere. Comunque si farà. Ma nessuno canti Vittoria, anzi meglio non farne un ulteriore fatto "partitico" per questioni elettorali o di seggio. Se mi manda la sua mail, sono disponibile ad inviare i documenti e le foto sopra descritte. Con ossequi, Luciano Parolin [email protected]
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