Falle Inpdap nel transatlantico Salva Italia: proteste a Vicenza
Venerdi 16 Dicembre 2011 alle 16:58 | 0 commenti
Si è riunita oggi una delegazione dei dipendenti INPDAP di Vicenza, per esprimere il proprio dissenso verso il decreto Salva Italia che, al suo interno prevede la soppressione dell'Ente previdenziale, con il successivo trasferimento all'Inps delle funzioni fin qui svolte e del relativo transito per il personale dipendente. La soppressione, con al seguito i 6.900 dipendenti è prevista per i primi giorni di gennaio, un termine temporale talmente breve da non poter prevedere gli opportuni provvedimenti che una trasformazione del genere abbisogna e di cui appunto scaturiscono le motivazioni della protesta degli impiegati.
Le motivazioni, sono ben riassunte dai rappresentanti della delegazione Maria Grazia Carrieri e Gerardo Meridio, racchiuse nella comunicazione inviata alle più alte cariche dell'Inpdap e del Governo, nella quale pongono in essere tutta la perplessità per un'operazione fulminea che, mancante della necessaria concertazione per il transito del personale, ha generato non poche preoccupazioni per la probabile messa in mobilità del personale in esubero.
La profonda preoccupazione per questa riforma è ben visibile nello sguardo attonito dei dipendenti, increduli del destino incerto cui gli attende, destino di cui mai avrebbero previsto un simile regalo natalizio, soprattutto perché consci della enorme mole di lavoro svolto a servizio della collettività , spesso non sotto i riflettori della meritocrazia, che anche in questo caso manca dell'illuminazione dovuta, ma di cui essi sono certi, visti i numeri del servizio reso allo Stato.
L'adesione allo sciopero del 19 prossimo e la decisione di astenersi dal servizio per una ora al giorno, in modo da mantenere attivo il servizio, è un atto mai preventivato ma dovuto, essendo appunto la prima volta che il personale Inpdap intraprende questa strada.
Strada ineludibile per il rispetto dei diritti fondamentali del lavoro, su cui la nostra Repubblica si fonda, necessaria perché vengano accettate le richieste avanzate, affinché non ci sia la soppressione dell'Inpdap ma, l'accorpamento all'Inps, affinché il tutto avvenga con la garanzia che nessun dipendente venga messo in mobilità , in quanto è grazie a questi che negli anni l'Ente ha permesso l'eccellente risultato per i servizi resi al cittadino.
Servizi che ricordiamo vanno dal pagamento delle pensioni di tutti i dipendenti pubblici, Pubblica Amministrazione, Forze dell'Ordine, Personale Ospedaliero ecc. nonché i servizi accessori offerti, quali vacanze studio per i figli dei dipendenti, polizza per la non autosufficienza ai pensionati, assistenza domiciliare, prestiti ai dipendenti ecc.
Proprio su questi ultimi alcuni lavoratori si sono voluti soffermare, menzionando come la chiusura dell'Inpdap farebbe tornare un utile "indiretto" agli istituti di credito nell'erogazione dei contributi, critica che va ad aggiungersi a quelle di chi sostiene che questo Governo, più che il Governo dell'Unita Nazionale sia il governo dell'unità bancaria.
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