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Faide di mezza estate

Di Paolo Mele senior Giovedi 12 Agosto 2010 alle 19:37 | 0 commenti

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Il primo reato commesso dall'uomo è per tradizione biblica il furto, per l'esattezza quello della mela che Adamo rubò su istigazione della prima donna, Eva.
Un "peccato veniale" che, purtroppo, tuttora si ripete con estrema frequenza, con la differenza che le attuali prime donne, non si accontentano più di un pomo, ma ambiscono ai cospicui e concreti frutti di qualche paradiso fiscale, non escluso eventuali donazioni immobiliari tra Montecarlo e Cortina.

L'avidità di sempre, di cui "primi uomini e prime donne" sembrano non riescano in alcun modo ad essere immuni, e dopo averci fatto perdere il paradiso, continuano impunemente a reiterare, come se tutto gli fosse dovuto. Tracotanza ed intrighi di una cricca che può prendere e fare senza dover dar conto e spiegazioni ad alcuno e, anche quando è beccata con le mani in pasta, continua a tenere ben stretto l'osso, non molla, non si dimette, fornendo, solo per concesso, spiegazioni o chiarimenti che farebbero sbellicare di risate perfino Topo Gigio. Ma purtroppo, non c'è niente da ridere.
Claudio Scaiola, Guido Bertolaso, Angelo Balducci, Diego Anemone, Denis Verdini e, per "disgrazia ricevuta", il Cardinale Crescenzio Sepe, sono solo alcuni degli Apostoli delle recente, ultima cena, di cui a noi, poveri agnelli sacrificati, già scorticati da un'incessante tosatura fiscale, restano da brucare le briciole stantie. E come se non bastasse, l'imprenditoria degli scandali cerca ora di far tesoro delle proprie comuni malefatte, delle quali tutti (o quasi) indistintamente sono muti e consapevoli testimoni e, pertanto, moralmente responsabili, per utilizzarli all'occasione l'uno contro l'altro. Una sorta di omertosa faida mossa più da interessi personali che politici, la quale coinvolge sia antagonisti che compagni di partito.
Un conflitto che fa vacillare sull'orlo del baratro il nostro già dissestato Paese, a cui, come sta accadendo, solo per opportunismo, ovvero per non perdere i vantaggi delle poltrone sulle quali hanno cucito a filo doppio i loro venerabili culi, cercano temporaneamente di porre rimedio.
Ed alla fine, come se niente fosse, mentre la nostra economia boccheggia, le fabbriche chiudono e la gente comune per arrivare a fine mese non sa più a quale santo rivolgersi, codesti signori se ne vanno tutti al mare a festeggiare la loro effimera tregua balneare.
Buon Ferragosto...


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Giovedi 27 Dicembre 2018 alle 17:38 da Luciano Parolin (Luciano)
In Panettone e ruspe, Comitato Albera al cantiere della Bretella. Rolando: "rispettare il cronoprogramma"
Caro fratuck, conosco molto bene la zona, il percorso della bretella, la situazione dei cittadini, abito in Viale Trento. A partire dal 2003 ho partecipato al Comitato di Maddalene pro bretella, e a riunioni propositive per apportare modifiche al progetto. Numerose mie foto del territorio sono arrivate a Roma, altri miei interventi (non graditi dalla Sx) sono stati pubblicati dal GdV, assieme ad altri come Ciro Asproso, ora favorevole alla bretella. Ho partecipato alla raccolta firme per la chiusura della strada x 5 giorni eseguita dal Sindaco Hullwech per sforamento 180 Micro/g. Pertanto come impegno per la tematica sono apposto con la coscienza. Ora il Progetto è partito, fine! Voglio dire che la nuova Giunta "comunale" non c'entra più. L'opera sarà "malauguratamente" eseguita, ma non con il mio placet. Il Consigliere Comunale dovrebbe capire che la campagna elettorale è finita, con buona pace di tutti. Quello che invece dovrebbe interessare è la proprietà della strada, dall'uscita autostradale Ovest, sino alla Rotatoria dell'Albara, vi sono tre possessori: Autostrade SpA; La Provincia, il Comune. Come la mettiamo per il futuro ? I costi, da 50 sono saliti a 100 milioni di € come dire 20 milioni a KM (!) da non credere. Comunque si farà. Ma nessuno canti Vittoria, anzi meglio non farne un ulteriore fatto "partitico" per questioni elettorali o di seggio. Se mi manda la sua mail, sono disponibile ad inviare i documenti e le foto sopra descritte. Con ossequi, Luciano Parolin [email protected]
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