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Ex Popolari venete, oggi la proposta di conciliazione per i soci

Di Rassegna Stampa Lunedi 9 Gennaio 2017 alle 08:24 | 0 commenti

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Questo pomeriggio, dopo i rispettivi consigli di amministrazione, i vertici di Popolare di Vicenza e Veneto Banca appariranno per la prima volta pubblicamente assieme per presentare la proposta di conciliazione con i propri azionisti – oltre 200 mila – beffati e impoveriti al termine delle ventennali gestioni che hanno fatto capo a Gianni Zonin e Samuele Sorato a Vicenza e a Flavio Trinca e a Vincenzo Consoli a Montebelluna. Sarà un momento di svolta e ricostruzione per quel che rimane delle due ex popolari. Ci si attende un’offerta tombale tra il 15 e il 20 per cento delle perdite in conto capitale, con un corollario di proposte commerciali per chi, nonostante tutto, deciderà di mantenere vivo il rapporto con quella che si avvia a diventare un’unica banca.

Gli azionisti avranno tre mesi di tempo per aderire all’offerta, il tempo necessario per mettere a punto il cantiere della fusione e cercare di dare un futuro a quello che vorrebbe proporsi come il centro di riferimento del credito a Nordest. Ipotesi ambiziosa, anche perché la realtà odierna parla di tutt’altro. Ci sono 175 mila soci che hanno ragioni da opporre alla banca (100 mila a Vicenza) e per loro si prospetta un monte-rimborsi da 600 mila euro. Nulla rispetto agli oltre 11 miliardi bruciati dalle precedenti gestioni di Veneto e Vicenza, ma quasi il doppio dei 341 milioni accantonati a bilancio dalle due banche per le litigation. È evidente il tentativo di ripartire e la buona volontà. Il Fondo Atlante ha appena versato nelle casse dei due istituti un altro miliardo di euro di liquidità e ha portato in Veneto due nuovi manager a cui affidare, con il ruolo di vicedirettori generali, l’area commerciale (Gabriele Piccini, ex country manager di Unicredit) e l’area Finanza e partecipazioni (Enrico Maria Fagioli Marzocchi, già al Montepaschi). Probabile segnale di un ridisegno ai vertici, dopo alcune infelici recenti avventure e concreto impegno verso un futuro che dovrebbe ripartire da una quota di almeno l’80 per cento di adesioni all’offerta di riconciliazione. Una soglia alta, quella indicata dal presidente della Vicenza, Gianni Mion, ma indispensabile per alleggerire concretamente il fardello del passato. Il progetto a cui sta lavorando Fabrizio Viola e il corrispondente montebellunese Cristiano Carrus prevede una banca unica per arrivare alla quale si dovrà però passare attraverso il sacrificio di migliaia di posizioni lavorative. Un impatto sociale pesantissimo, come pesantissima appare la gestione degli Npl, ovvero i crediti non performanti. La cessione del pacchetto veneto degli Npl è imprescindibile per alleggerire i bilanci e i candidati alla gestione di un business che potrebbe rivelarsi estremamente redditizio sono molti. Questo sarà un altro dei fronti su cui si misurerà l’efficacia e la trasparenza della gestione che fa capo al Fondo Atlante, che deve allontanare ogni ombra di conflitto di interessi. È il minimo sindacale dopo il disastro reputazionale che ha condotto le due ex popolari sull’orlo di una crisi le cui conseguenze sono sì nell’intervento di Atlante, ma soprattutto nelle tasche di più di 200 mila azionisti, molti dei quali piccoli risparmiatori, imbrogliati da spregiudicate gestioni e indifesi da una struttura di vigilanza sul risparmio perlomeno distratta.
Di Stefano Righi, da Corriere Economia


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Giovedi 27 Dicembre 2018 alle 17:38 da Luciano Parolin (Luciano)
In Panettone e ruspe, Comitato Albera al cantiere della Bretella. Rolando: "rispettare il cronoprogramma"
Caro fratuck, conosco molto bene la zona, il percorso della bretella, la situazione dei cittadini, abito in Viale Trento. A partire dal 2003 ho partecipato al Comitato di Maddalene pro bretella, e a riunioni propositive per apportare modifiche al progetto. Numerose mie foto del territorio sono arrivate a Roma, altri miei interventi (non graditi dalla Sx) sono stati pubblicati dal GdV, assieme ad altri come Ciro Asproso, ora favorevole alla bretella. Ho partecipato alla raccolta firme per la chiusura della strada x 5 giorni eseguita dal Sindaco Hullwech per sforamento 180 Micro/g. Pertanto come impegno per la tematica sono apposto con la coscienza. Ora il Progetto è partito, fine! Voglio dire che la nuova Giunta "comunale" non c'entra più. L'opera sarà "malauguratamente" eseguita, ma non con il mio placet. Il Consigliere Comunale dovrebbe capire che la campagna elettorale è finita, con buona pace di tutti. Quello che invece dovrebbe interessare è la proprietà della strada, dall'uscita autostradale Ovest, sino alla Rotatoria dell'Albara, vi sono tre possessori: Autostrade SpA; La Provincia, il Comune. Come la mettiamo per il futuro ? I costi, da 50 sono saliti a 100 milioni di € come dire 20 milioni a KM (!) da non credere. Comunque si farà. Ma nessuno canti Vittoria, anzi meglio non farne un ulteriore fatto "partitico" per questioni elettorali o di seggio. Se mi manda la sua mail, sono disponibile ad inviare i documenti e le foto sopra descritte. Con ossequi, Luciano Parolin [email protected]
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