Quotidiano | Categorie: Politica, Immigrazione

Emergenza profughi, Commissione Servizi alla Popolazione: "cambiare le regole"

Di Redazione VicenzaPiù Mercoledi 2 Dicembre 2015 alle 22:40 | 2 commenti

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Pubblichiamo di seguito il documento della V Commissione "Servizi alla Popolazione" del Comune di Vicenza, della quale è presidente Raffaele Colombara, redatto a margine alle audizioni sull'emergenza richiedenti asilo a Vicenza

I profondi cambiamenti che stanno modificando parti del mondo anche a noi vicine e sono alla base delle grandi migrazioni nate in questi ultimi anni, negli ultimi mesi hanno assunto carattere eccezionale e hanno imposto all'attenzione dell'opinione pubblica una serie di questioni che richiedono risposte complessive a partire dalle Istituzioni della Comunità Europea, a scendere fino ai governi nazionali e alle comunità locali, direttamente coinvolte nella gestione del fenomeno, che ha assunto oggi caratteri emergenziali.

La Commissione Sociale del Comune di Vicenza ha dedicato alla questione una serie di sedute, con lo scopo di approfondire la situazione della città, limitatamente alla questione dei richiedenti asilo.

Sono stati incontrati nell'ordine il centro Astalli di Vicenza (12.09.2015), istituzione che si occupa storicamente di richiedenti asilo che ha definito il fenomeno nella sua complessità. È seguita una audizione con tutte le cooperative ed associazioni che sono attualmente coinvolte nella gestione dei richiedenti asilo sul territorio vicentino (21.09.2015). Si è successivamente incontrata Caritas vicentina, per approfondire altre modalità di accoglienza (13.10.2015). In un successivo incontro (17.11.2015) si è voluto approfondire il progetto di attività di volontariato a favore della città da parte dei richiedenti asilo organizzata da AIM, avviato dal nostro Comune in collaborazione con la Prefettura e le cooperative; insieme, si è incontrata infine la Prefettura, che ha illustrato dati e modalità operative che stanno alla base dell'azione svolta sul nostro territorio.

Al termine del ciclo di audizioni, sono emerse una serie di considerazioni e raccomandazioni di carattere generale ed altre indicazioni di tipo operativo.

ü      Accogliere chi ha diritto alla protezione internazionale perché è fuggito da guerre e persecuzioni nel proprio Paese è un dovere sancito dagli accordi internazionali e dalla Costituzione italiana. I Comuni devono fare la propria parte, ma lo Stato deve cambiare le regole perché il sistema attuale non funziona. Un sistema dell’accoglienza che per gli addetti ai lavori «è inadeguato». E la ragione, dicono, «è che si tratta di un sistema che non mette in rete risorse, opportunità e strategie».

ü      Alcune norme vanno riviste: è necessario che venga stabilito in tempi brevi chi ha diritto a rimanere in Italia in base ai trattati internazionali sulla protezione umanitaria e chi invece non ha questo diritto. Attualmente la media italiana è di quasi un anno e con i ricorsi si può arrivare a quattro anni: una tempistica così lunga da essere inaccettabile.

ü      Inoltre bisogna fare in modo che chi è richiedente asilo e delinque, perda la possibilità di ottenere lo status di rifugiato e venga subito allontanato dal territorio: se non rispetti i doveri fissati dalla legge italiana, perdi anche i diritti.

ü      Infine, nella distribuzione dei richiedenti asilo e rifugiati sul territorio bisogna anche tenere conto del numero di stranieri già residenti in quel territorio per avere un’accoglienza sostenibile, diffusa e per piccoli gruppi, evitando quindi assembramenti e concentrazioni eccessive. Per esempio, tra tutti i Comuni della provincia soltanto 44 su 121 ospitano i 1.267 richiedenti asilo presenti oggi nel Vicentino. Con l’eccezione di Vicenza (482 richiedenti asilo ospitati), Bolzano Vicentino (92) e Sandrigo (51) la maggior parte della popolazione migrante è concentrata nelle comunità dell’Alto Vicentino e dell’Altopiano. A Roana (84), Tonezza (80), Enego (30), certo, ma anche a Schio (65), Santorso (63), Valli del Pasubio (21). E auspicabile perciò una maggior adesione dei Comuni. Deve essere posta una limitazione massima di richiedenti asilo per Comune.

ü      Non meno importante la revisione del cosiddetto “Regolamento Dublino II” (2003) che impone all’Italia di ospitare tutti gli stranieri che entrano in Europa dall’Italia per chiedere asilo.

Per tutto quanto sopra espresso, il Comune deve continuare a farsi parte attiva in tutte le sedi istituzionali opportune per modificare norme e indirizzi che oggi non consentono di affrontare con sufficiente razionalità il fenomeno.

Per quanto riguarda le indicazioni rispetto alle iniziative da promuovere localmente:

ü      continuità e potenziamento del protocollo d’intesa promosso dal Comune di Vicenza in collaborazione con Prefettura, AIM e cooperative per l’attività di volontariato a favore della città da parte dei richiedenti asilo, organizzata in collaborazione con AIM;

ü      fare pressione per un allentamento del patto di stabilità per i Comuni che collaborano con le Prefetture nell'accoglienza dei profughi;

ü      controllo sulle attività poste in essere dalle cooperative, sugli affitti degli appartamenti per i profughi che in alcuni casi vengono pagati in maniera abnorme da chi gestisce l’accoglienza, alimentando quindi un business sulla pelle dei disperati con soldi pubblici.

ü      adesione con proprio progetto al bando indetto dal Ministero dell’Interno per partecipare al protocollo SPRAR (Sistema nazionale di protezione richiedenti asilo e rifugiati) in scadenza il 14 gennaio 2016, per mettere tutti i soggetti in rete in una prospettiva di governance multilivello, dove enti pubblici e terzo settore lavorano insieme per costruire una rete di servizi, per portare almeno in parte la gestione del processo sotto il controllo dell’ente locale.

ü      allargare le opportunità per la comunità ed i richiedenti asilo attraverso l’integrazione con il servizio civile nazionale, regionale e le organizzazioni della terza età.

Vicenza, 1 dicembre 2015

Raffaele Colombara

Bianca Ambrosini

Lorella Baccarin

Stefano Dal Pra

Valentina Dovigo

Daniele Ferrarin

Daniele Guarda

Dino Nani


Commenti

Inviato Giovedi 3 Dicembre 2015 alle 18:27

NON dovreste mandarle a Renzi e ai Capi Gruppo dei vostri partiti in Parlamento le vostre "raccomandazioni" ?
Inviato Giovedi 3 Dicembre 2015 alle 21:49

Il solito modo di fare: potevano sentire anche diverse campane, per completezza. Informarsi a 360 gradi non guasterebbe.
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Commenti degli utenti

Giovedi 27 Dicembre 2018 alle 17:38 da Luciano Parolin (Luciano)
In Panettone e ruspe, Comitato Albera al cantiere della Bretella. Rolando: "rispettare il cronoprogramma"
Caro fratuck, conosco molto bene la zona, il percorso della bretella, la situazione dei cittadini, abito in Viale Trento. A partire dal 2003 ho partecipato al Comitato di Maddalene pro bretella, e a riunioni propositive per apportare modifiche al progetto. Numerose mie foto del territorio sono arrivate a Roma, altri miei interventi (non graditi dalla Sx) sono stati pubblicati dal GdV, assieme ad altri come Ciro Asproso, ora favorevole alla bretella. Ho partecipato alla raccolta firme per la chiusura della strada x 5 giorni eseguita dal Sindaco Hullwech per sforamento 180 Micro/g. Pertanto come impegno per la tematica sono apposto con la coscienza. Ora il Progetto è partito, fine! Voglio dire che la nuova Giunta "comunale" non c'entra più. L'opera sarà "malauguratamente" eseguita, ma non con il mio placet. Il Consigliere Comunale dovrebbe capire che la campagna elettorale è finita, con buona pace di tutti. Quello che invece dovrebbe interessare è la proprietà della strada, dall'uscita autostradale Ovest, sino alla Rotatoria dell'Albara, vi sono tre possessori: Autostrade SpA; La Provincia, il Comune. Come la mettiamo per il futuro ? I costi, da 50 sono saliti a 100 milioni di € come dire 20 milioni a KM (!) da non credere. Comunque si farà. Ma nessuno canti Vittoria, anzi meglio non farne un ulteriore fatto "partitico" per questioni elettorali o di seggio. Se mi manda la sua mail, sono disponibile ad inviare i documenti e le foto sopra descritte. Con ossequi, Luciano Parolin [email protected]
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