Elsa o Emma stesso obiettivo ... far pagare tutto e subito ai lavoratori e ai pensionati
Martedi 20 Dicembre 2011 alle 19:03 | 0 commenti
Giorgio Langella, Segretario provinciale PdCI FdS - In questi giorni, dopo la presentazione e l'approvazione di un decreto devastante per lavoratori e pensionati, il dibattito politico si è "ampliato" sul tema del mercato del lavoro. C'è necessità di una riforma "moderna" dichiarano lorsignori. Strano concetto di riforma (ma già , lorsignori chiamano riforme quelle che sono norme reazionarie), se si prevede la cancellazione dell'articolo 18 dello Statuto dei lavoratori.
Articolo fondamentale che impedisce (o, meglio, contrasta) il licenziamento senza giusta causa. Una norma civile e democratica che non permette discriminazioni e ricatti nei posti di lavoro.
Sull'argomento Emma Marcegaglia dice: "Nessun tabù sull'articolo 18. La riforma del mercato del lavoro va affrontata con molta serietà , pragmatismo e senza ideologia". Certo, signora Emma, ci vuole serietà e pragmatismo. Allora si cominci a far pagare i ricchi. Con il rigore necessario. Non è aumentando l'età pensionabile o licenziando senza giusta causa che si creano posti di lavoro. Anzi, si creano solo sudditi. I posti di lavoro si creano impedendo le delocalizzazioni, permettendo ai lavoratori di avere lavoro e salari adeguati, investendo in ricerca, innovazione e sviluppo, impedendo che il lavoro venga trasformato in speculazioni finanziarie. Con serietà e pragmatismo. E senza ideologia. Quell'ideologia capitalista che "voisignori" applicate sempre. I lavoratori e le loro organizzazioni sindacali chiedono solo diritti. Il primo diritto costituzionale è il lavoro. Chiedere di poter lavorare e avere garanzie di non essere discriminati non è ideologia. È solo pretendere che la Costituzione venga applicata. Una cosa assolutamente normale in un paese moderno e civile. Una cosa, però, che fa dispiacere al ministro Elsa Fornero che afferma, riferendosi alle giuste repliche di Susanna Camusso,: "Sono rimasta dispiaciuta e sorpresa per un linguaggio che pensavo appartenesse a un passato del quale non possiamo certo andare orgogliosi. La personalizzazione dell'attacco che non fa merito a chi lo ha condotto". Il linguaggio del passato, signora Elsa, lo sta usando proprio Lei. Anzi, vuole tornare al passato. A un passato remoto quando non c'erano leggi che tutelassero i lavoratori e quando ci si doveva sottomettere alla volontà del padrone, chinando il capo. Una cosa inaccettabile. Infine, signora Elsa, Le chiediamo di non commuoversi quando chiede sacrifici solo ai lavoratori e ai pensionati. Non ci tolga anche le lacrime.
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