È un onore per VicenzaPiù aver "collaborato" con Giorgio Meletti de Il Fatto per lo scoop di oggi su Boschi, Consoli, Umbrella e non solo
Domenica 14 Maggio 2017 alle 02:07 | 0 commenti
Nella settimana che termina oggi il collega de Il Fatto Quotidiano, Giorgio Meletti, che è venuto alla nostra prima presentazione di "Roi. La Fondazione demolita" il 26 aprile scorso a Bassano (Meletti è a destra nella foto tratta dal video del suo intervento e chi scrive è a sx) per poi dedicare un giorno intero, il 27, a raccogliere con me a Vicenza documenti su alcuni "casi bancari" di rilievo, ha pubblicato vari pezzi grazie anche alla collaborazione nata proprio in questo periodo dopo che molti anni fa, tra la fine degli anni '80 e gli inizi dei '90 , come ho già raccontato, più volte lo stesso Meletti o suoi collaboratori de Il Mondo mi avevano intervistato quando operavo a livelo nazionale e non solo nel mondo dell'informatica. Oggi, quindi, ho il piacere di proporvi l'articolo odierno sul Fatto che apre altri squarci sui contatti, realizzati o tentati, tra alcuni componenti del Giglio Magico di Matteo Renzi con al centro Maria Elena Boschi e alcune banche, tra cui Etruria, Veneto Banca e, di riflesso, Banca Popolare di Vicenza.
L'articolo nasce, oltre che dalle conversazioni e dai riscontri del 27 aprile scorso, dalla trascrizione di un'intercettazione dell'ax Ad di Veneto Banca da noi procurata a Meletti, dalla sua abile decrittazione di chi potesse essere l'interlocutore di Vincenzo Consoli (un altro Vincenzo, come leggerete), dalla verifica da parte di chi scrive che l'ipotesi di Giorgio fosse giusta e dal reperimento del recapito telefonico e della residenza (Vicenza!) del Vincenzo dirigente di Bankitalia di cui Meletti rende nota la telefonata con Consoli per la parte che riguarda Boschi & c. e certe pressioni pro Gianni Zonin di Banca d'Italia su Etruria e Veneto Banca
Altri dettagli li sveleremo direttamente probabilmente domani e, stavolta, in anteprima per i nostri letttori su VicenzaPiu.com, per poi rinviarvi a futuri articoli del collega sul Fatto e nostri su questo mezzo.
Eccovi, quindi, con orgoglio professionale, il pezzo con tanto di scoop de bortoliano di Giorgio Meletti in cui il cronista di campagna ci ha messo un po' di fiuto, tante relazioni, molto lavoro e un pizzico di fortuna, quella che, però, aiuta gli audaci... cercatori di notizie.
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Poteri deboli
Etruria, l'uomo di Bankitalia: "Comanda il Giglio magico"
Al telefono l'ex capo della banca centrale in Toscana, Vincenzo Umbrella, consiglia all'ad di Veneto Banca di far conoscere le sue mosse "a Matteo" tramite i Boschi
di Giorgio Meletti, da Il Fatto Quotidiano
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La partita delle banche non si gioca in Banca d'Italia ma presso il Giglio Magico. A dare l'indicazione al direttore generale di Veneto Banca Vincenzo Consoli fu il direttore della sede di Firenze della Banca d'Italia, Vincenzo Umbrella, in una telefonata intercettata il 3 febbraio 2015. Gli inquirenti sapevano dell'interlocutore del banchiere veneto solo come "Vincenzo".
Umbrella ha lavorato tutta la vita per palazzo Koch. È possibile che abbia conosciuto Consoli a Vicenza, dove ha diretto la filiale Bankitalia dal 2000 al 2003. Dal 2007 al 2011 è stato il numero uno a Bari, dal 1 gennaio 2012 si è trasferito a Firenze. Durante il suo mandato si consuma lo sgretolamento di Banca Etruria. Nonostante l'incarico fiorentino non sembra in rapporti stretti con il mondo di Matteo Renzi. Quando va in pensione, a settembre 2015, diventa consulente a titolo gratuito del governatore toscano Enrico Rossi per le "politiche del credito", e oggi il suo profilo Facebook lo rappresenta come molto vicino al movimento dei cosiddetti "scissionisti" bersaniani Articolo 1-Mdp.Consoli lo chiama il 3 febbraio 2015 preoccupato per i destini incrociati di Veneto Banca ed Etruria: a entrambe il capo della Vigilanza Bankitalia Carmelo Barbagallo ha indicato la strada dell'integrazione con la Popolare di Vicenza di Gianni Zonin, entrambe hanno risposto picche, entrambe sono braccate dagli ispettori Bankitalia e dalla magistratura, entrambe cercano una via d'uscita.
Consoli pensa a un'operazione a tre, in extremis, che allenti la pressione. È una delicata partita a poker. Umbrella lo consiglia: "Venditela in qualche modo, fai sapere a chi di dovere che sei pronto domani mattina, tanto poi se non si fa è perché non vuole Vicenza". Consoli gli chiede se bisogna farlo sapere a Roma, riferendosi al quartier generale di Bankitalia. L'uomo di Bankitalia gli suggerisce sostanzialmente di non perdere tempo e di andare direttamente al sodo: il Giglio Magico. Si tratta "di farlo sapere a Matteo", dice Umbrella, "perché quello è vendicativo e che questa cosa gli sfugga lo farà inc... da morire. Tu quando gliel'hai detto a Pier Luigi (Boschi, ndr) l'ha saputo lui. Lui e la figlia lo sanno parlando con lui... Io gli ho proposto: tu fai chiamare da chi di dovere i due esponenti delle banche venete e chiedi di fare un incontro".
Da questa conversazione emerge più che altro una percezione della realtà . Il direttore di Firenze della Banca d'Italia è convinto che le banche in difficoltà debbano cercare la via d'uscita rivolgendosi direttamente al triangolo Renzi-Boschi figlia-Boschi padre. Questa sensazione diffusa sembra aver inutilmente contribuito alla confusione, perché il Giglio Magico non era in realtà in grado di stabilire un dialogo costruttivo con il governatore Ignazio Visco.
Le cose finiranno malissimo. Nonostante l'attivismo della ministra delle Riforme - che riunisce i banchieri nella villa di Laterina e si rivolge in modo insistente al numero uno di Unicredit Federico Ghizzoni - nelle settimane successive alla telefonata Etruria sarà commissariata su proposta della Banca d'Italia, Consoli sarà perquisito per ordine della magistratura ma su input della Banca d'Italia e alla Popolare di Vicenza entreranno gli ispettori della Bce che scopriranno le voragini che erano sfuggite alla Vigilanza italiana.
Consoli segue i consigli di Umbrella: "Io ho chiesto a diverse persone di farmi incontrare Renzi, però non riesco". L'uomo della Banca d'Italia non esita: "Chiedilo tramite lui (Boschi padre, ndr), perché lui sta in presa diretta".
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