Duello Formisano-Balzi, elogio del cazzotto
Mercoledi 28 Aprile 2010 alle 00:41 | 0 commenti
Venerdì 23 aprile, mattina, sala dei gruppi di maggioranza a Palazzo Trissino: Luca Balzi, per il momento ancora nel Partito Democratico, se la prende col suo capogruppo in consiglio comunale, Federico Formisano. Motivo della schermaglia: un commento sul blog di Formisano (riportato su Facebook) che rimbeccava Balzi, il filo-Zaia Balzi, reo di aver a sua volta rimbeccato l'anti-leghista di ferro Bepi De Marzi. Eccolo qui: «Questa cosa mi mette veramente tristezza. Erano rimasti forse due o tre amici che ti difendevano nel Pd. Con questo insulto alla cultura, ma soprattutto all'intelligenza, avrai schifato anche loro. Non perderò più un solo attimo del mio tempo per cercare di farti capire che stai sbagliando». Al rimprovero del giovane consigliere, il capogruppo sferra un calcio alla sedia e lo affronta a muso duro. Fra i due si interpone la vicesindaco Alessandra Moretti, che cerca di calmarli e ci riesce.
Tutto finisce senza spargimenti di sangue, ma con un'abbozzata, e poi rientrata, denuncia alla questura di Balzi che accusa Formisano di aver voluto "dargli un pugno in testa". La Moretti, testimone oculare, nega.
Questi i fatti. Ora il commento. Chiariamo subito, per cominciare, che non si vede per quale motivo chi osi criticare l'anti-leghismo di De Marzi debba macchiarsi del delitto di lesa cultura. Su questo giornale chi scrive lo ha fatto argomentando, e questo fa bene all'intelligenza, al dibattito politico e anche, forse, alla cultura. Il giudizio di Formisano, perciò, ci sembra dettato più che altro, e beninteso legittimamente, dal fastidio accumulato in questi mesi per il ruolo di guastafeste della maggioranza di centrosinistra ritagliatosi da Balzi. La cui ultima presa di distanza dall'amministrazione, il mancato sì al bilancio in polemica con la gestione di Aim da parte del suo presidente Fazioli, è stata la vera causa scatenante del litigio a porte aperte.
Detto questo, tuttavia, il piagnisteo di Balzi che chiede al sindaco di bacchettare Formisano, come il figlio che corre dalla mamma a dire che il fratello maggiore è stato cattivo, ci pare uno spettacolo poco dignitoso. Personalmente, conosciamo Federico da parecchi anni, e abbiamo presente il suo carattere diretto, fumantino, incazzoso, probabile eredità dei suoi cromosomi meridionali. Ma vivaddio, per fortuna che c'è ancora qualcuno che si appassiona e quindi, magari, si arrabbia e perde la pazienza! E questo a prescindere dalle motivazioni politiche. Quel calcione è sangue e vitalità contro il clima soffocante dei modi felpati e della retorica dei toni bassi. E' un sussulto di sentimento alla luce del sole in una politica fatta al chiuso delle riunioni di partito, dove se ne dicono di tutti i colori e il disprezzo reciproco viene ignobilmente nascosto nelle ovattate dichiarazioni ufficiali. E poi diciamolo: quasi quasi meglio un cazzotto liberatorio, una sana cosa da uomini, piuttosto che il femmineo e ipocrita sparlarsi alle spalle.
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