"Disse Casini", PdCI polemizza con veti Udc su chi propone referendum pro articolo 18
Mercoledi 12 Settembre 2012 alle 22:05 | 0 commenti
Giorgio langella, Segretario Regionale pdCI FdS - Ieri PdCI, PRC, SEL, IDV, VERDI, FIOM - CGIL, hanno depositato in Cassazione i quesiti referendari (clicca qui per il primo su art. 18 e quindi qui per il secondo su art. 8) per ripristinare l'articolo 18 dello Statuto dei Lavoratori e per abolire l'articolo 8 della finanziaria di Berlusconi. Con questo si vuole rimettere al centro del dibattito politico i temi del lavoro riconquistando diritti che sono stati cancellati. E' sotto gli occhi di tutti quello che il governo Monti, in perfetta continuità con quello precedente (che era diventato impresentabile per le note vicende di Berlusconi), ha realizzato.
Aumento della disoccupazione (soprattutto giovanile), diminuzione del PIL, aumento delle tasse a chi è meno ricco, nessuna politica di sviluppo, nessun contrasto alle delocalizzazioni, nessuna patrimoniale ... un vero e proprio disastro industriale, economico e sociale che stanno pagando soprattutto le classi meno abbienti.
Oggi l'on. Casini dichiara che "chi aspira al governo non può avere a che fare con chi presenta referendum su articolo 18". Un "avvertimento" diretto al PD di non allearsi con le forze che hanno promosso il referendum. In queste cose Casini è impareggiabile. Al governo per moltissimi anni ha votato tutto quello che gli veniva chiesto (o imposto), dal Porcellum alla cancellazione dei diritti dei lavoratori alle varie "riforme" che hanno alzato l'età pensionabile. In pratica è uno dei protagonisti del disastro nel quale ci troviamo. Un protagonista di spicco che è sempre stato dalla parte del padrone (non a caso in questi giorni Emma Marcegaglia si è dichiarata entusiasta di Casini e della politica dell'UDC). Adesso ci spiega che chi, invece, lotta per i diritti dei lavoratori non può neppure aspirare a governare l'Italia. Lo dice lui e questo gli deve sembrare sufficiente. Non lo sfiora neppure un piccolo dubbio che sia il popolo a decidere chi deve governare. Evidentemente crede di avere l'esclusiva.
Evidentemente è convinto che la direzione del paese compete solo a chi continua nella creazione del disastro.
Una visione veramente "bizzarra".
Sarebbe ora che i personaggi come Casini si facessero da parte. Ma è anche ora che chi si sente progressista, chi aspira al cambiamento, chi vuole che la Costituzione non venga trasformata in un ricordo, decidesse con chiarezza da che parte stare. Con chi, di fatto, ha sempre difeso i padroni o con i lavoratori e i pensionati?
La scelta, per qualcuno, può essere dolorosa ma è semplice.
PdCI-FDS Vicenza
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