Disegni del Palladio, interviene il presidente IV Commissione Ennio Tosetto: "procedura quasi solo burocratica"
Venerdi 15 Luglio 2016 alle 17:21 | 1 commenti
Riceviamo da Ennio Tosetto, presidente IV Commissione - Sviluppo Economico e Attività Culturali Comune di Vicenza, e pubblichiamo
Ho appreso dalla stampa della richiesta, a firma dei funzionari, da parte dell'Amministrazione Comunale di rientrare in possesso, dopo il prestito temporaneo, dei disegni di architettura di proprietà dei Musei Civici di Vicenza, un complesso di 723 opere di cui 33 fogli autografi di Andrea Palladio. In qualità di Presidente della IV Commissione, Sviluppo Economico e Attività Culturali, mi corre l' obbligo di esprimere alcune valutazioni sulla vicenda e di dare un contributo affinché non diventi occasione per una polemica che nulla ha a che fare con la cultura e la salvaguardia dei beni che identificano la città di Vicenza in ambito internazionale.
Siamo conosciuti nel mondo per le opere di Andrea Palladio, e per la sua genialità che in particolare ha trasformato parti significative del nostro tessuto urbano reinventando con le sue architetture e il suo pensiero l'immagine di Vicenza , considerata a pieno titolo città del Rinascimento. Vale la pena ricordare che il CISA - Centro Internazionale di Studi di Architettura Andrea Palladio - è stato fondato a Vicenza nel 1958 per volontà degli Enti pubblici locali, riunendo alcuni dei più grandi studiosi dell'epoca, fra i quali ricordo Antony Blunt, André Chastel, Ludwig Heydenreich, Rodolfo Pallucchini, Rudolf Wittkower, Giangiorgio Zorzi, Bruno Zevi, James Ackerman, Arnaldo Bruschi, Manfredo Tafuri, Howard Burns. L'obiettivo era di creare un centro di ricerca sulla storia dell'architettura, e in particolare delle opere palladiane, dove la comunità internazionale degli studiosi potesse riunirsi e lavorare insieme. Mi piace ricordare, per l'amore e la totale dedizione profusa nello sviluppo del CISAAP, il prof. Renato Cevese che ne fu direttore dalla fondazione al 1991. I dati danno ragione sul valore e sulla bontà strategica del Centro Palladiano: promuove e ha promosso studi e ricerche scientifiche (6360 giovani architetti e storici dell'architettura sono venuti a Vicenza da 47 nazioni a frequentare i 129 fra corsi e seminari del Centro); sono stati pubblicati circa 200 testi e realizzate un centinaio di mostre in circa cinquanta città di 26 nazioni. Questa premessa mi sembra doverosa per un riferimento oggettivo alle finalità del Centro, che è una Fondazione, vigilato dal Ministero dei Beni Culturali e dal Ministero dell'Economia e Finanze. Nel Consiglio di Amministrazione siede un rappresentante del Comune. Pertanto mi sembrava logico pensare che i disegni, dopo laboriosa trattativa e verifica - sei anni (2007-2013), fossero stati consegnati, anche se con un tempo definito, al CISA per una adeguata conservazione e valorizzazione. Mi sembra ora che la procedura utilizzata per il rientro dei disegni palladiani sia stata quasi solo burocratica; forse sarebbe stata opportuna una valutazione preventiva, con un incontro fra Amministrazione Comunale e CISA, che pare non ci sia stato, per decidere come procedere, in particolare dopo il pensionamento della dott.ssa Elisa Avagnina e la nomina del nuovo Direttore scientifico dr. Giovanni Carlo Federico Villa. Mi auguro che tutta la vicenda possa rientrare nei binari della logica dell'interesse delle istituzioni, del bene pubblico e del buon nome della nostra Città , che negli ultimi tempi non ha offerto le migliori notizie alla cronaca nazionale. Calma e razionalità , pur nelle difficoltà , è ciò che viene richiesto a chi governa il bene pubblico. Il mio invito è quello di procedere nelle prossime ore alla stesura di un documento che preveda una proroga dei termini di custodia assegnati al CISA, ad esempio per un ulteriore anno, e nel frattempo di definire un progetto di rilettura e maggiore definizione dei contenuti della vecchia convenzione, nell'ottica della migliore valorizzazione del nostro patrimonio artistico e culturale.
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