Disabili, Carletto: tagli indiscriminati a spesa pubblica, conseguenze saranno drammatiche
Giovedi 20 Settembre 2012 alle 17:44 | 0 commenti
Fabiola Carletto, Segretaria Cgil Vicenza - I drastici tagli introdotti dalla spending review del Governo Monti e da alcuni recenti provvedimenti della Giunta regionale del Veneto, come si poteva facilmente prevedere, colpiscono ancora una volta le categorie più deboli della popolazione. E' sufficiente leggere ciò che riportano i quotidiani degli ultimi giorni per cogliere le conseguenze, soprattutto di tipo sociale, determinate dai vergognosi tagli alla sanità , riguardanti un settore troppo importante per essere accettati senza valutarne i preoccupanti effetti.
Non possiamo non menzionare i tagli promossi nell'ambito dell'assistenza e del supporto alle persone disabili - si parla di compartecipazione alle spese sui Ceod da parte delle famiglie - tagli che, oltre a complicare inevitabilmente dal punto di vista pratico la vita dei disabili e delle loro famiglie, aggraveranno notevolmente il dramma che tanti cittadini sono costretti a vivere.
Riteniamo altrettanto gravi i numerosi tagli al personale del settore e agli appalti: a pagarne le conseguenze, oltre ai molti lavoratori che vedranno compromesso il loro posto di lavoro, saranno ancora i cittadini a vedere messo a rischio il loro diritto a ricevere cure e assistenze adeguate in strutture sicure e accoglienti.
In questo contesto si legge la direttiva del direttore generale dell'Ulss 6 Dr.Alessandri, con la quale si subordina il diritto all'assistenza sanitaria di alcune tipologie di stranieri al pagamento anticipato della prestazione. Ci risulta anche che lavoratori stranieri irregolari abbiano ricevuto sì le dovute cure, ma si siano visti recapitare a posteriori conti molto salati e impossibili da pagare a fronte della crisi e di magri salari. Ad essi stiamo prestando come sindacato la nostra assistenza.
Prima della direttiva Alessandri, che recepisce una legge dello stato, è quella legge, il decreto legislativo 296/1998, che va messa sul banco dell'imputato.
All'Ospedale di Vicenza e a tutti gli altri poniamo qualche domanda: se da una parte si dichiara di dover garantire comunque il diritto alla salute a tutti, che accade se il paziente non ha oggettivamente e non per furberia, e anticipatamente i necessari mezzi economici per effettuare il pagamento? Lo si respinge? E se non ha oggettivamente (e non perché è, per esempio, un evasore fiscale) l'impossibilità a posteriori di pagare la parcella cosa accade? Si pignorano i pochi beni o lo stipendio?
Ci sembra che questo nostro Paese, che si definisce civile, stia prendendo una piega pericolosissima e che non ci vede d'accordo. Diciamo no ai furbetti (per inciso e per cominciare quelli che approfittano o che evadono le imposte in Italia per 130 miliardi di euro all'anno) sì alla solidarietà e ai diritti umanitari.
Vi sono valori fondamentali che non possono soggiacere a nessuna spending review: la nostra Costituzione, all'art.2, "riconosce e garantisce i diritti inviolabili dell'uomo", tra i quali quello alla salute va sicuramente inserito.
Accedi per inserire un commento
Se sei registrato effettua l'accesso prima di scrivere il tuo commento. Se non sei ancora registrato puoi farlo subito qui, è gratis.