Diesel: 35 in mobilità. Renzo Rosso: E' una tutela dei lavoratori. Giorgio Langella: No a chi specula
Venerdi 7 Maggio 2010 alle 09:44 | 0 commenti
Da parole come razionalizzazione, riorganizzazione, ristrutturazione generalmente nascono problemi per i lavoratori. E a pronunciare quelle parole è addirittura Renzo Rosso, il fondatore e re del gruppo Diesel.
La Diesel dal punto di vista fianziario gode di ottima salute con un un bilancio 2009 che certifica un fatturato di 1,3 miliardi di euro, appena il 3 per cento in meno dello scorso anno, cioè di questi tempi un successo. Ma le tre parole in sindacalese di Renzo Rosso preannunciano la procedura di mobilità per 35 dipendenti legati soprattutto alla logistica, anche se 35 dipendenti su 1.000 di per sé non sembrerebbero un ‘grande problema' a parte che per quei 35 non certo fortunati dipendenti.
La Diesel si è dimostrata disponibile, andando al di là della sua tradizione, a interessare i sindacati. Si è già svolta un'assemblea tra dipendenti e sindacalisti anche perché l'annuncio preoccupa visto che le decisioni aziendali nel passato sono sempre state comunicate dai vertici aziendali, positive o negative che fossero, in un clima ‘diretto' che stavolta forse è venuto meno anche se Renzo Rosso afferma: "Abbiamo deciso di fare questi passi per tutelare fino in fondo gli interessi e i diritti dei dipendenti".
Dal punto di vista di immagine, l'associazione Diesel mobilità non è certo il tipo di pubblicità a cui l'azienda ha abituato i suoi clienti/osservatori anche se è sperabile e possibile che alla fine del percorso appena iniziato i 35 dipendenti della logistica destinati alla mobilità potranno diminuire.
Il primo commento arrivatoci da una parte del mondo politico, che è vicino o pressa ... i sindacati, è quella di Giorgio Langella (segretario del PdCI e componente della Federazione della Sinistra che comprende anche il Prc): "E adesso tocca anche allal Diesel con 35 dipendenti in mobilità . Ci vorrebbe una mobilitazione generale e unitaria: la ricchezza deve andare a chi lavora e non a chi specula!"
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