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Democrazia diretta 24 proposte,3 più votate in Consiglio Comunale e Variati azzera quorum

Di Redazione VicenzaPiù Giovedi 7 Luglio 2011 alle 12:43 | 0 commenti

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Più Democrazia, Movimento 5 Stelle, Sinistra Ecologia Libertà, Vicenza Capoluogo, Vicenza Libera - A distanza di poco più di un mese dall'assemblea pubblica "La Parola ai cittadini", che si è svolta a Vicenza il 1° giugno nella cornice della prima Settimana Nazionale della Democrazia Diretta, siamo qui, in conferenza stampa, a tirare le somme di questa iniziativa. E si può davvero parlare di risultati positivi sia a livello nazionale che a livello locale (foto d'archivio).

In molte città d'Italia, da Trento a Marsala, nell'arco di una settimana si sono svolte iniziative che avevano lo scopo di informare i cittadini sugli strumenti di democrazia diretta esistenti, oltre a esperimenti pratici di democrazia diretta con decine di assemblee pubbliche in cui ciascun cittadino aveva la possibilità di portare una proposta migliorativa per la propria città che poi veniva votata e, nel migliore dei casi, sottoscritta dagli amministratori presenti, sensibili alla partecipazione, che si erano impegnati a trasformare le proposte più votate in delibere.
Questo è avvenuto anche a Vicenza dove in un'assemblea molto partecipata sono state presentate ben 24 proposte, delle quali le prime tre più votate saranno portate in consiglio comunale sotto forma di delibere.
Un altro importantissimo risultato di quella serata è arrivato con l'impegno da parte del sindaco di Vicenza di adoperarsi per ottenere l'azzeramento del quorum nei referendum comunali.
A questo proposito ricordo che il Comitato Più Democrazia e Partecipazione è impegnato da ben sei anni per l'introduzione dei referendum propositivo e abrogativo nello statuto comunale (per i quali nel 2006 ben 12.000 vicentini avevano votato a favore).
Finora inascoltato, il volere della cittadinanza che in quell'occasione votò per l'introduzione dei suddetti referendum con il 2% di firme e il 10% di quorum, è oggi all'attenzione di una commissione che si sta occupando della revisione dello statuto.
Già da tempo il nostro comitato chiede un confronto istituzionale con un interlocutore autorevole e legittimato per poter discutere nel merito delle questioni (il Comitato Più Democrazia aveva anche fornito a più riprese alla I Commissione Affari Istituzionali una proposta di modifica dello Statuto comunale riguardante gli Istituti di Partecipazione).
Il nostro auspicio è che questa commissione voglia tener conto dell'indicazione del Sindaco che peraltro risponde a una richiesta sempre più diffusa fra la popolazione italiana tutta e che deve essere interpretata soprattutto alla luce dei risultati degli ultimi referendum nazionali.
D'altra parte sarebbe da miopi ignorare un'esigenza di partecipazione sempre più sentita. E per trasformare quest'esigenza in qualcosa di concreto, non si può non guardare agli esempi dove la partecipazione attiva dei cittadini funziona con strumenti di democrazia diretta, come i vari tipi di referendum senza quorum, senza bloccare, come paventato da molti consiglieri comunali, la macchina amministrativa.
In Italia esistono già 11 comuni virtuosi dove il quorum è stato abolito o abbassato (10 sono in Sud Tirol, provincia di Bolzano - Fiè, Lana, La Val, Ortisei, Varna, Verano, Dobbiaco e Terento; Cortaccia e S. Candido 15% -, uno nel Trentino - Villa Lagarina).
A questo punto, l'amministrazione vicentina può scegliere se diventare il 12° comune, nonché la prima città di una certa grandezza, fra i più all'avanguardia in Italia in fatto di partecipazione, oppure se rimanere nel limbo di un atteggiamento fintamente progressista con l'introduzione di referendum con quorum.
Traducendo in termini pratici: se gli amministratori vogliono realmente e concretamente fornire ai cittadini strumenti validi per la partecipazione, se vogliono incoraggiarli a essere parte attiva delle decisioni, allora ne introdurranno di flessibili e facilmente attivabili (ovvero referendum senza quorum), se invece la loro volontà è solo di facciata, se invece di stringere un patto di reciproca fiducia con la popolazione, continueranno a considerarla ‘incapace' di gestire ‘il bene comune' tranne che al momento del voto elettorale ogni cinque anni, allora introdurranno strumenti monchi, di difficile utilizzo (referendum con quorum).
C'è più di qualche amministratore che riguardo al quorum lancia cifre e numeri come stesse giocando al lotto. A questo proposito si può solo rispondere che nei paesi dove c'è una lunga tradizione di democrazia diretta (primo fra tutti la Svizzera e gli Stati Uniti) il quorum non esiste. E a chi insiste per avere un quorum anche basso (è tutto relativo: il 30% per alcuni amministratori è un quorum accettabile, mentre per la popolazione che deve attivare lo strumento può diventare insormontabile) si può portare l'esempio della Baviera dove dal 1999 per effetto di una sentenza della Corte Costituzionale è stato introdotto un quorum, il cui valore dipende dalla grandezza della città, quindi si va dal 10% al 20%. Ebbene nelle città medio-piccole (10.000-50.000 abitanti) di questa regione il 40% dei referendum viene invalidato.
Se poi gli amministratori vogliono a tutti i costi il quorum, allora che siano coerenti e lo introducano anche per le elezioni!
Infine, la pregevole iniziativa della Settimana della Democrazia Diretta, oltre ai già citati risultati a livello locale, è riuscita anche a centrare uno degli obiettivi prioritari, ovvero creare una rete di comitati e organizzazioni che si muovano con i medesimi intenti per raggiungere gli stessi obiettivi, e il primo fra questi è stato individuato proprio nell'azzeramento del quorum a livello nazionale.
Questi comitati, fra cui anche il nostro, hanno deciso dunque di lanciare a breve una proposta di legge di iniziativa popolare che prevede, oltre all'azzeramento del quorum per il referendum abrogativo, anche l'introduzione del referendum confermativo (che attualmente in Italia è previsto solo per le modifiche alla Costituzione nel caso in cui non siano state approvate dai 2/3 del Parlamento; nel caso proposto, invece, ogni legge votata dal Parlamento che non venisse promulgata entro 100 giorni dalla sua approvazione, sarebbe sottoposta a referendum), l'iniziativa popolare o referendum propositivo (in Italia non esiste, c'è solo la proposta di legge di iniziativa popolare che però non è vincolante; nel caso proposto riconoscerebbe ai cittadini il diritto di rivolgersi al Parlamento per introdurre una nuova legge o modificare alcuni articoli di una legge già esistente), la revoca degli eletti e il quorum zero per tutti i referendum. Queste innovazioni, inoltre, sarebbero applicate, in piccolo, a livello locale.
Il testo di questa proposta di legge d'iniziativa popolare, attualmente in via di elaborazione, prende spunto da una proposta presentata dal senatore Peterlini (SudTiroler Volkspartei, SVP), ma viene redatto in modo partecipativo a più mani in un forum creato ad hoc (quorum.forumattivo.it) al quale tutti possono iscriversi.
Ad oggi ci sono gruppi sparsi in ben 15 città italiane che si sono già dichiarati disponibili a raccogliere le firme non appena verrà lanciata la proposta.
A Vicenza, questa iniziativa è sostenuta dai gruppi promotori della Settimana della Democrazia Diretta a livello locale.

N.B. La discussione sulla bozza di legge prosegue nel forum http://quorum.forumattivo.it.


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Giovedi 27 Dicembre 2018 alle 17:38 da Luciano Parolin (Luciano)
In Panettone e ruspe, Comitato Albera al cantiere della Bretella. Rolando: "rispettare il cronoprogramma"
Caro fratuck, conosco molto bene la zona, il percorso della bretella, la situazione dei cittadini, abito in Viale Trento. A partire dal 2003 ho partecipato al Comitato di Maddalene pro bretella, e a riunioni propositive per apportare modifiche al progetto. Numerose mie foto del territorio sono arrivate a Roma, altri miei interventi (non graditi dalla Sx) sono stati pubblicati dal GdV, assieme ad altri come Ciro Asproso, ora favorevole alla bretella. Ho partecipato alla raccolta firme per la chiusura della strada x 5 giorni eseguita dal Sindaco Hullwech per sforamento 180 Micro/g. Pertanto come impegno per la tematica sono apposto con la coscienza. Ora il Progetto è partito, fine! Voglio dire che la nuova Giunta "comunale" non c'entra più. L'opera sarà "malauguratamente" eseguita, ma non con il mio placet. Il Consigliere Comunale dovrebbe capire che la campagna elettorale è finita, con buona pace di tutti. Quello che invece dovrebbe interessare è la proprietà della strada, dall'uscita autostradale Ovest, sino alla Rotatoria dell'Albara, vi sono tre possessori: Autostrade SpA; La Provincia, il Comune. Come la mettiamo per il futuro ? I costi, da 50 sono saliti a 100 milioni di € come dire 20 milioni a KM (!) da non credere. Comunque si farà. Ma nessuno canti Vittoria, anzi meglio non farne un ulteriore fatto "partitico" per questioni elettorali o di seggio. Se mi manda la sua mail, sono disponibile ad inviare i documenti e le foto sopra descritte. Con ossequi, Luciano Parolin [email protected]
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