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D'Angelo: colpa dei sindacati mancato accordo con Aim per i 7 operai della rimessa? Falso!

Di Lorenzo Coviello Sabato 31 Dicembre 2011 alle 00:16 | 2 commenti

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"Cosa rispondere al comunicato di Aim? Che non corrisponde al vero!", questa l'immediata risposta di Massimo D'Angelo, segretario Fit Cgil, appena lo legge. "Ribadisco quello che ho dichiarato e quanto detto da Aim è solo il classico modo di girare la frittata e scaricare su altri, il sindacato, le proprie responsabilità e le proprie nebbie. Ma non ci sto, perché la proposta di Aim Mobilità è nella sostanza ben diversa da quello che vuole far intendere a chi però deve sapere e capire che, soprattutto, non c'è chiarezza da parte dell'azienda, del suo gruppo dirigente attuale e della proprietà, Variati per conto del Comune di Vicenza, che l'ha scelto e che gli assegna gli obiettivi.".

E D'Angelo continua: "Se si volesse realmente tener conto delle esigenze degli operari ma anche dell'azienda perché affidare a una società esterna, per quanto grande con i suoi circa 800 dipendenti, la Helyos di Barbarano, il servizio di rimessaggio per soli due mesi e far assumere da questa i 7 operai? Quanto costa ad Aim Mobilità l'affidamento esterno piuttosto che il mantenimento nei quadri per gli stessi mesi di questi operai con le loro professionalità che rimarrebbero patrimonio aziendale? E se veramente si volesse reintegrarli in Aim fra qualche mese perché vincolarsi subito a doverlo fare in settori diversi da quelli in cui hanno competenze professionali, visto che nel frattempo il rimessaggio sarà andato anche a bando europeo?".

Chiaro e secco il dirigente della Fit Cgil che prosegue così: "Quale efficientamento, quello a cui dicono di puntare i nuovi vertici aziendali, si ottiene oggi e, soprattutto, quale sarò quello successivo se quei sette operai andranno riqualificati per lavori che non conoscono? A questi dubbi (che ci fanno chiedere con forza "perché Aim vuol liberarsi dei 7 operai subito?") aggiungiamo che, se è sicura la loro "espulsione" dall'azienda oggi, per il loro riassorbimento ci dovremmo fidare di questa frase: "L'azienda ... ricercherà prioritariamente le possibilità di assunzione a tempo indeterminato dei suddetti lavoratori anche attraverso una ricollocazione nell'ambito del Gruppo AIM". Ricercherà, prioritariamente, la possibilità, anche ... Nessuna certezza di reintegro (per giunta in mansioni diverse) a fronte della loro "cessione" a un'azienda esterna che oggi li assumerebbe per utilizzarli (come?) "con sede di lavoro in ambito comunale/provinciale" ma che opera a livello nazionale, per cui ogni ipotesi futura è ipotizzabile. Se, insomma, è questo che abbiamo rifiutato, l'incerto per il certo, sì, è vero. E lotteremo per impedire che il disegno venga portato a compimento. Ma perchè l'azienda deve far credere di ipotizzare quello che non vuole? Perché se lo volesse terrebbe ancora con sé, ripeto, per due/tre mesi i sette operai senza decidere subito su esternalizzazioni prima che venga definito il Piano industriale, di cui dovrebbero strategicamente far parte e che comunque reputiamo negative perché si andrebbe a uno spacchettamento ad oggi non comprensibile di attività del gruppo di Aim, che, invece, reputiamo importanti e convenienti per tutti. Salvo diversi obiettivi a noi ad oggi non noti, perchè Aim deve andarsi a cacciare in mezzo a un mare di dubbi?".


Commenti

NEMO
Inviato Sabato 31 Dicembre 2011 alle 11:24

Il gioco delle tre carte. Lo conoscete il gioco delle tre carte, quello in uso su un banchetto improvvisato? Ve lo rammendo. Il giocatore mischia le carte in maniera veloce, si avvicina il "compare" e fa finta di puntare su una carta cercando di coinvolgere i "polli" da spennare. Questo è il ruolo che hanno svolto " alcuni " sindacati all' interno dell' azienda AIM mobilità, solo per trarne profitto personale a discapito degli operai della rimessa.
Alberto
Inviato Domenica 1 Gennaio 2012 alle 20:11

Bravo Nemo, finalmente qualcuno comincia a dire la verità. Chi ha lasciato a casa disoccupati i 7 sono stati i sindacati. Domani per Aim potevano riprendere a lavorare, con lo stesso stipendio e a tempo indeterminato. I sindacati ragionano ancora come 20-30 anni fa quando facevano assumere dallo Stato Pantalone tutti i loro amici e gli amici dei politici. È lo stesso sindacato che ha mandato in pensione i quarantenni dopo 15anni, sei mesi un giorno di contributi che noi ora manteniamo per 40-50 anni.
O i sindacati cambiano testa e cominciano a guardare in faccia la realtà, magari cambiando i loro dirigenti e mandandoli finalmente a lavorare (in giro ci sono sindacalisti in pensione che non hanno mai lavorato) o le nostre ditte saranno costrette a chiudere o a scappare all'estero.
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Giovedi 27 Dicembre 2018 alle 17:38 da Luciano Parolin (Luciano)
In Panettone e ruspe, Comitato Albera al cantiere della Bretella. Rolando: "rispettare il cronoprogramma"
Caro fratuck, conosco molto bene la zona, il percorso della bretella, la situazione dei cittadini, abito in Viale Trento. A partire dal 2003 ho partecipato al Comitato di Maddalene pro bretella, e a riunioni propositive per apportare modifiche al progetto. Numerose mie foto del territorio sono arrivate a Roma, altri miei interventi (non graditi dalla Sx) sono stati pubblicati dal GdV, assieme ad altri come Ciro Asproso, ora favorevole alla bretella. Ho partecipato alla raccolta firme per la chiusura della strada x 5 giorni eseguita dal Sindaco Hullwech per sforamento 180 Micro/g. Pertanto come impegno per la tematica sono apposto con la coscienza. Ora il Progetto è partito, fine! Voglio dire che la nuova Giunta "comunale" non c'entra più. L'opera sarà "malauguratamente" eseguita, ma non con il mio placet. Il Consigliere Comunale dovrebbe capire che la campagna elettorale è finita, con buona pace di tutti. Quello che invece dovrebbe interessare è la proprietà della strada, dall'uscita autostradale Ovest, sino alla Rotatoria dell'Albara, vi sono tre possessori: Autostrade SpA; La Provincia, il Comune. Come la mettiamo per il futuro ? I costi, da 50 sono saliti a 100 milioni di € come dire 20 milioni a KM (!) da non credere. Comunque si farà. Ma nessuno canti Vittoria, anzi meglio non farne un ulteriore fatto "partitico" per questioni elettorali o di seggio. Se mi manda la sua mail, sono disponibile ad inviare i documenti e le foto sopra descritte. Con ossequi, Luciano Parolin [email protected]
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