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Dal Molin "cancellato" dal Parco perché fascista?

Di Citizen Writers Venerdi 29 Giugno 2018 alle 15:57 | 2 commenti

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Dal punto di vista della toponomastica - ci scrive Luciano Parolin sulla tematica che ha coinvolto la prima seduta del Consiglio Comunale - il nome Parco della Pace, si potrebbe cambiare, senza problemi, perchè di nomi similari, ve se sono parecchi in città, pertanto sono d'accordo con il consigliere comunale Celebron, quando afferma che si deve intervenire. E' compito della Giunta o del consiglio Comunale deliberare sul tema, dopo aver sentito la Commissione Toponomastica, che è solo consultiva. 

Storicamente il toponimo esiste: 14 novembre 1922 la Chiesa della Stanga eretta a Parrocchia fu dedicata a Santa Maria Regina della Pace. 16 febbraio 1927 il comune deliberò di denominare Viale della Pace l'attuale strada che porta alla Stanga. 24 agosto 1960 inaugurazione Villaggio della Pace, residenza della famiglie Setaf. Qualche anno fa, l'aeroporto intitolato a Dal Molin, divenne Dal Din, sconosciuto ai Vicentini, ma nessun intervento perchè era un partigiano bellunese. Troppe volte per motivi ideologici, si cambiano i nomi dei luoghi, senza nessuna giustificazione.

Se dovessero chiedere la nostra approvazione (siamo in scadenza di mandato) io approverei per esempio il nome Parco Aeronautico  Tommaso Dal Molin, tanto per ridare dignità all'aviatore, cancellato perchè "fascista". 

Nel settembre del 1958, a sud-est della città, su un'area di 350 mila m2 sorse il c, costruito per ospitare le famiglie dei militari americani in servizio presso la SETAF South European Task Force. L'inaugurazione avvenne il 4 luglio 1960. La spesa tutto compreso fu di Lire 3 miliardi e 372 milioni, terreno escluso. Gli edifici furono 118, a uno o due piani, per un totale di 370 alloggi, costituiti da 2 a 4 camere, sala, ripostiglio, lavanderia. La rete stradale ebbe uno sviluppo di 4,5 Km. Per i servizi il Villaggio è autonomo, con impianto elettrico, centrale termica, un impianto idraulico con pozzo artesiano, un serbatoio con capacità di 490 mila litri d'acqua. Il Villaggio fu costruito dall'Impresa Maltauro Giuseppe di Vicenza. La strada principale è intitolata a Cesare Augusto. Il Consiglio Comunale con delibera del 24 agosto 1960, intitolava a nomi di grandi personaggi Italiani e Americani le strade del Villaggio della Pace. I toponimi furono selezionati in accordo tra Comune e Comando Setaf, un episodio di collaborazione internazionale. Nel maggio 1976, per motivi di sicurezza, la libera circolazione nelle strade del Villaggio Americano fu interrotta, le vie interne divennero private.

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Commenti

Inviato Venerdi 29 Giugno 2018 alle 18:20

L'intervento di Luciano Parolin mi ha stimolato la fantasia per una comparazione ardita e se vogliamo un pò asimmetrica tra due aree urbane: quella a Nord che dopo la I° guerra mondiale ha visto sorgere l'aeroporto militare Dal Molin e quella a Sud con la Caserma Ederle, con accanto la Chiesa dedicata alla Madonna della Pace come voto per evitare un'incombente invasione Austriaca.
Dopo la II° guerra mondiale c'è stata una evoluzione con la recente costruzione della nuova base militare Del Din a Nord, mentre a Sud, a partire dal dopoguerra i militari USA si sono insediati alla Ederle, poi nel Villaggio Residenziale e successivi adattamenti, tra i quali gli ampliamenti abbinati alla costruzione della Del Din, mentre prossimi aggiustamenti sono previsti al Villaggio.
Sono interessanti le analogie tra le due aree ed incuriosiscono le diverse e controverse reazioni della politica locale e della comunità cittadina che trovano riscontro persino nelle denominazioni toponomastiche: Il Parco della Pace ha la forte valenza pacifista in antitesi alla base militare. Dall'altro lato la Chiesa Madonna della Pace è assolvimento del voto per l'evitata invasione militare Austriaca, poi c'è la strada che indica la Via della Pace e c'è pure il Villaggio civile della Pace.
E ... tutto sommato, in questa parte della Città particolari conflitti di convivenza non ce ne sono stati, mentre per superare una certa indifferenza relazionale ed avviare rapporti di convivenza tra le due comunità qualche tempo fa c'è stato l'accorato appello di un Pastore Protestante "Bussate con atteggiamento di Pace e le porte si apriranno".
Chissà se un giorno o l'altro si avvierà un confronto creativo e non ideologico.
Inviato Lunedi 2 Luglio 2018 alle 23:00

Il ripristino della denominazione Dal Molin non potrà essere fatta, se si vuole strumentalizzare questo nome per cancellare il progetto di un'area verde, per nascondere dietro un velo di finta nostalgia del vecchio aeroporto l'ennesima occupazione di Vicenza da parte degli americani. Ipotizzo la buona fede dell'articolista: ma sono sicuro della cattivissima fede della giunta Rucco. Ricordo che l'aeroporto Dal Molin fu sempre un aeroporto italiano, tranne la parentesi 1943-1945 con l'occupazione tedesca: anche quando gli americani lo utilizzarono nel dopoguerra fu sotto la bandiera NATO. Ora questi lo vogliono ad uso esclusivo: o vogliamo credere che la base della protezione civile sia una cosa seria? Ma chi vogliamo prendere in giro? La giunta Rucco sa quanto sia spudorata l'operazione: e difatti non ha ancora avuto il coraggio di pubblicare il piano del (fu) Parco della Pace. Manovra per l'alto: manda avanti la Gardini a far capire l'importanza della protezione civile a Vicenza (convegno sabato scorso); starà smuovendo Enac e ministeri. I vicentini sono proprio l'ultimo dei suoi problemi: tanto si berranno tutto, purchè adeguatamente confezionato. Ma forse, dico forse, qualche maleducato i giro c'è ancora. Per fortuna.
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Commenti degli utenti

Giovedi 27 Dicembre 2018 alle 17:38 da Luciano Parolin (Luciano)
In Panettone e ruspe, Comitato Albera al cantiere della Bretella. Rolando: "rispettare il cronoprogramma"
Caro fratuck, conosco molto bene la zona, il percorso della bretella, la situazione dei cittadini, abito in Viale Trento. A partire dal 2003 ho partecipato al Comitato di Maddalene pro bretella, e a riunioni propositive per apportare modifiche al progetto. Numerose mie foto del territorio sono arrivate a Roma, altri miei interventi (non graditi dalla Sx) sono stati pubblicati dal GdV, assieme ad altri come Ciro Asproso, ora favorevole alla bretella. Ho partecipato alla raccolta firme per la chiusura della strada x 5 giorni eseguita dal Sindaco Hullwech per sforamento 180 Micro/g. Pertanto come impegno per la tematica sono apposto con la coscienza. Ora il Progetto è partito, fine! Voglio dire che la nuova Giunta "comunale" non c'entra più. L'opera sarà "malauguratamente" eseguita, ma non con il mio placet. Il Consigliere Comunale dovrebbe capire che la campagna elettorale è finita, con buona pace di tutti. Quello che invece dovrebbe interessare è la proprietà della strada, dall'uscita autostradale Ovest, sino alla Rotatoria dell'Albara, vi sono tre possessori: Autostrade SpA; La Provincia, il Comune. Come la mettiamo per il futuro ? I costi, da 50 sono saliti a 100 milioni di € come dire 20 milioni a KM (!) da non credere. Comunque si farà. Ma nessuno canti Vittoria, anzi meglio non farne un ulteriore fatto "partitico" per questioni elettorali o di seggio. Se mi manda la sua mail, sono disponibile ad inviare i documenti e le foto sopra descritte. Con ossequi, Luciano Parolin [email protected]
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