Covepa: Spv, a Cassola una buona proposta tra molte contraddizioni
Domenica 14 Ottobre 2012 alle 21:37 | 1 commenti
Massimo Follesa Portavoce Coordinamento Veneto Pedemontana Alternativa - Il 10 ottobre a Cassola si è tenuta una assemblea sulle infradstrutture SPV e Valsugana. Era organizzata dal comitato di Cassola contro il Gassificatore. Il frutto più importante di quella assemblea è la proposta di Giampaolo Bergamin: costituire un gruppo di coordinamento tecnico-legale per collaborare al contrasto di un'opera fuori legge.
Essa impatta il territorio sotto molteplici aspetti: quello procedurale, quello democratico, quello della salute e dell'ambiente, quello economico finanziario, e quello della mobilità . Il CoVePA ritiene quella una proposta utile, per affrontare la questione SPV su un piano di politica per il territorio più consapevole e che le proposte vadano aggiornate ad una prospettiva più attuale come ad esempio l'interconnesione tra ferro e gomma anche a scala locale. Il CoVePA concorda sulle posizioni espresse dai relatori, in particolare condividiamo le analisi dei due tecnici presenti. Sottolineiamo il nostro consenso alla relazione dell'ing. Bergamin con cui da tempo dividiamo un percorso di studio e di analisi sulla SPV. Il ritorno alle istanze del 2001 aggiornadole, è il centro del nostro appello alle forze politiche del gennaio del 2012(vedi comunicato). Sulla scorta dell'intervento dell'Architetto Massimo Follesa, fatto anche in veste di portavoce del CoVePA, desideriamo chiarire alcune questioni sul tavolo anche a margine delle dichiarazioni del M5S di Bassano del Grappa:
1. Egidio Bizzotto ha dimenticato di ricordare che i cittadini hanno il diritto e la possibilità di ricorrere: in primo luogo si può opporsi al Tar Lazio contro gli esprospri pubblicati sulla stampa (Tribuna, Gazzettino, GdiVi e CorSera) il 30 settembre u.s. La scadenza è tra 15 giorni. Una seconda opportunità per ricorrere è contro l'emergenza inesistente e il commissario dimezzato, qual'ora questi firmi l'approvazione dei progetti definitivi di variante dei lotti di Breganze-Marostica e di Riese. La VIA nazionale non è ancora partita, e vi sono i termini per ulteriori ricorsi sulla base di quelli che hanno già vinto al Tar Lazio.
2. Il CoVePA ribadisce la sua ampia disponibiltà a collaborare alla proposta lanciata dall'ing. Giampaolo Bergamin, vogliamo cogliere l'opportunità del gruppo di supporto a chi vuole riformare la SPV e la Valsugana e chiediamo di parteciparvi. Noi siamo per una infrastruttura più snella e che ci consenta di transitare senza pagare, senza complanari e senza caselli solo tra A 31 e A27. Per ottenere questo, poiché non siamo al 2001 e neanche al 2010, vanno fermati i cantieri. Ogni alternativa o nuova proposta è condizionata da questa eventualità . Per questo è dirimente la pubblicazione della Convenzione Economica e del Piano Economico Finanziario. Essi determinano l'esistenza di un debito presunto per le casse pubbliche e definiscono chiaramente quale sia l'interesse pubblico e privato dell'opera, determinato nel 2004 con dati di traffico non rispondenti a dati reali ed attuali. E' evidente che se quelle analisi non fossero riscontrabili come sostiene il CoVePA è in gioco un debito per le casse della Regione Veneto di qualche milardo di €uro. Si fa notare che attualmente i costi dell'opera dai circa 1.800Mln€ della gara del 2009, sarebbero saliti a 2.500 Mln€ dell'agosto del 2012 e forse possono essere anche maggiori.
3. Il CoVePA evidenzia la necessità di una presa di distanza da chi ha salvato il Commissario Vernizzi il 31 luglio 2012. In quella occasione il PD e tutte le forze politiche del parlamento (con l'eccezione dell'IDV) hanno votato la conversione in legge di quel provvedimento. A Cassola i numerosi interventi degli esponenti locali del PD erano in contraddizione con le posizioni regionali e nazionali che il PD prende o ha preso sulla SPV. Le dichiarazioni del Segretario cittadino del PD di Bassano Giovanni Reginato contraddicono quanto ha fatto in Consiglio Comunale sull'iniziativa lanciata questa primavera dal CoVePA, dalle liste civiche di minoranza e dal M5S bassanesi. Reginato e Fantinato assieme a molti altri della maggioranza hanno votato contro la richiesta di numerosi cittadini affinchè il Comune di Bassano del Grappa intervenisse nei ricorsi contro il commissario, e difendesse la mobilità gratuita della Nuova Gasparona.
4. Costruire una proposta alternativa all'Autostrada a Pedaggio Pedemontana Veneta non può essere basata su una contraddizione o su una ipocrisia. Essa coinvolge anche gli assessori della giunta bassanese, che tratta la costruzione delle complanari con il commissario Vernizzi. Il Segretario Regionale del PD Rosanna Filippin che è assessore all'Urbanistica di quella giunta si è sempre rifiutata di porre nei termini corretti questa questione: chi paga l'autostrada e le complanari? Perchè non affronta le questioni poste a Cassola, perchè non attiva la pattuglia dei Senatori Stradiotto e Giaretta così attivi sulle questioni economiche e finanziarie a partire dalle numerose richieste della convenzione inascoltate, che ha presentato il Capogruppo Regionale del PD Laura Puppato? Gli esposti contro i funzionari reticenti li hanno fatti i cittadini, i ricorrenti e il M5S di Bassano, uno alla questura di Venezia e l'altro al Comando della G. di F. di Bassano.
5. Il CoVePA stigmatizza la presenza dei volantini di Renzi a Cassola, le sue posizioni sulle infrastrutture sono troppo distanti dalle nostre. Ci sono note anche quelle del sindaco Variati che lo appoggia, che riterrebbe la SPV un male necessario. I vertici del PD provinciale, regionale e nazionale sono troppo prudentemente lontani da questi temi della Pianura Pedemontana Veneta. Sono coinvolti proprio per la loro assenza o per il silente assenso, come rappresentato dalla vicende del salvataggio di Vernizzi. Il silenzio dei vertici è calato anche sulle istanze portate avanti localmente da Alberto Rigon e da Mauro Beraldin. Il CoVePA vuole esprimere solidarietà allo struggimento personale del Presidente Mauro Berladin e condivide la sua denuncia poiché è vero: la SPV deve indignare molto di più dei ladroni di questa nuova manipulite; riconosciamo infine merito anche l'impegno personale nel territorio del consigliere Alberto Rigon sulla SPV che già abbiamo visto al nostro fianco nelle denunce per i cantieri di Montecchio Precalcino, vogliamo credere che la sua la battaglia di chi vuole emanciparsi da certi padri putativi troppo vecchi. Per noi è sbagliato trasferire da parte nostra e di chiunque altro ogni giudizio pesante sul PD a Beraldin e a Rigon.
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Egregio direttore;
Il dibattito sull?autostrada o superstrada, da costruire nell?area pedemontana Veneta, si riaccende, dopo l?impennata estiva, e l?incontro dei sindaci con il ministro Nesi , che ha aperto alla possibilità di un?arteria superstradale. Assistiamo, anche a repentini cambiamenti di posizione, da parte di forze politiche. Non più di due mesi fa, il capogruppo dei Democratici di sinistra del comune di Bassano, in un?affollata assemblea pubblica, organizzata dal comitato per l?alternativa all?autostrada, dichiarava che l?autostrada non si doveva costruire. Sarà utile, che i Democratici di Sinistra, si dimostrino più coerenti, accettando una delle due ipotesi in campo, e non cercando di tenere il piede in due scarpe. Chi è a favore dell?autostrada, si scorda di rammentare alcuni antefatti: a) alla società Bonifica è stato dato mandato di progettare un?autostrada, che usi il più possibile gli attuali sedimi stradali e che sia di tipo aperta, perché ne possano usufruire i residenti nella fascia pedemontana b) che al progetto sia correlato uno studio sulla sostenibilità finanziaria e ambientale dell?autostrada pedemontana (art. 10 della legge finanziaria approvato nella seduta parlamentare del 21/04/1999 con 333 voti a favore su 350 votanti). Con i voti favorevoli anche dei deputati del centrodestra e con il voto contrario di Rifondazione Comunista, da sempre propensa alla costruzione di una superstrada.
Dopo quest?ampio consenso politico, e trascorsi i quattro mesi di tempo per redigere il progetto dell?infrastruttura da parte della società Bonifica vincitrice della gara d?appalto è iniziato il confronto con le amministrazioni locali interessate all?opera. Qui sono iniziati i dolori e i mal di pancia dei sindaci. Nessun particolare entusiasmo ha accolto il progetto della società Bonifica da parte degli amministratori pubblici. Meno che meno hanno espresso toni entusiastici i comitati per l?alternativa all?autostrada Pedemontana.
La contrarietà dei sindaci e dei comitati, nasce perché nel progetto redatto dalla società Bonifica, è stata completamente disattesa la priorità di usare al massimo i sedimi stradali esistenti e sono state inserite due complanari che affiancheranno la futura autostrada Pedemontana. La stessa Presidente della Provincia, non si è mai espressa a favore del progetto della società Bonifica. La dimostrazione è che il Comune di Rosà, governato dalla Lega Nord ha approvato nel Consiglio Comunale del 17/07/2000 un ordine del giorno che contiene il seguente passaggio ?premesso che a seguito di un recente incontro avuto in data 22/06/2000 con i sindaci dei comuni interessati de il responsabile provinciale della viabilità si è concordato ad unanimità di redigere un documento da proporre all?ente di competenza sulla fattibilità di realizzo di una superstrada, alla luce dei notevoli problemi che crea invece la soluzione autostradale?. Dallo scritto, si deduce che l?ente Provincia, avvalla la scelta dei sindaci di opporsi costruttivamente all?autostrada Pedemontana.. Ricordo che i Veneti D?Europa hanno presentato in Provincia un ordine del giorno in appoggio alla richiesta dei sindaci per la superstrada e che il loro leader locale Sen. Giuseppe Ceccato (tra l?altro sindaco interessato al troncone Malo-Montebello della pedemontana veneta) cosi si è espresso su tale opera stradale ?non mi sento di dire che il tratto Dueville-Spresiano è indispensabile come autostrada: è indispensabile come collegamento. Per quanto riguarda poi i modi in cui questo collegamento deve essere portato a termine, si può discutere. Capisco anche il parere contrario dei sindaci che hanno il dovere di rispondere ai loro cittadini e di preservare il loro territorio da eventuali scempi. La priorità della pedemontana a livello governativo è da ripristinare; ma se anziché un?autostrada deve essere una superstrada potrebbe andare bene lo stesso???La mia posizione per ribadire il concetto è questa: indispensabilità dell?arteria, ma non indispensabilità che sia una autostrada.?( La Domenica di Vicenza 29/07/2000).
Arrivati a questo punto, mi sembra che vi sia un ampio consenso politico per la scelta della superstrada, dopo l?apertura del Ministro Nesi ai sindaci interessati all?opera viaria. Rimane il dissenso delle categorie economiche. Da non sottovalutare. Ma molte lamentele, che si sentono fare oggi, sullo stato della viabilità da parte dei vari forum degli interessi imprenditoriali, assomigliano alle lacrime di coccodrillo. E? evidente, infatti, che non si può pretendere di edificare stabilimenti industriali e commerciali in ogni luogo, attuare modalità produttive fondate sulla segmentazione e sul decentramento dei cicli produttivi, e poi lamentarsi se vi è troppo traffico per le strade. Vi sono molti segnali che dimostrano come il ?modello? produttivo e urbanistico che si è affermato nel Veneto stia incontrando limiti seri nella possibilità di continuare a riprodursi nelle uguali modalità, inglobando porzioni sempre più grandi di spazio, consumando territorio, esternalizzando i costi degli elevati impatti ambientali. Agli operatori economici nello specifico del caso autostrada Pedemontana contesto alcune affermazioni e alcuni dati. Non corrisponde al vero l?affermazione che l?autostrada si deve costruire perché toglierà il traffico dalle strade locali e che abbatterà i costi delle merci all?uscita dai cancelli delle fabbriche. Il progetto preliminare redatto dalla società IDROESSE ha stimato in un 30% il traffico che sarà sottratto alle arterie stradali locali se si costruirà l?autostrada, e che la sostenibilità finanziaria dell?autostrada si otterrà con un aumento tariffario del 150% del pedaggio che pagheranno gli utenti. Gli industriali, sanno benissimo che il corridoio cinque europeo è bloccato, perché molte nazioni dell?est Europeo, vogliono usare i finanziamenti comunitari per migliorare la rete stradale e autostradale interna alla loro Nazioni e solo dopo accetteranno le grandi infrastrutture transeuropee ( si veda a questo proposito la contrapposizione tra il sindaco di Trieste, l?autorità portuale di Trieste e il governo sloveno). Vogliamo pensare come forze politiche sociali , sindacali economiche a una riqualificazione produttiva del Vicentino e del Veneto prima che ci costringano le emergenze ambientali o puntiamo a sostenere una crescita economica basata su una produzione di merci che secondo il piano regionale di sviluppo può portare al collassamento ambientale del territorio Veneto?. La scelta, tra superstrada o autostrada, sarà la cartina di tornasole per capire la volontà di riqualificazione urbanistica e produttiva presente nei soggetti istituzionali ed economici che guidano la Provincia di Vicenza.
Luciano Panato Consigliere Provinciale del P.R.C